Seven || LS

16

N/A: perdonatemi per eventuali orrori di ortografia. Giuro che li correggerò. In tal caso ne incontraste, non esitate a farmeli notare.
Ci vediamo alle N/A a fine capitolo.
Vi amo.

___________________________________
"Probabilmente farò dei salti temporali perché altrimenti non avrei il tempo materiale di raccontarti tutto; quindi, sentiti libero di interrompermi quando vuoi. Ok?"

Louis annuì, ed Harry trasse un profondo respiro.

"Allora... dato che vuoi sapere qualcosa su di me, parto col dirti che io e Gemma siamo nati a Redditch, nel Worecestershire; io il primo febbraio del 1996 e Gemma il 3 dicembre del 1990."

Louis sgranò gli occhi. "Scusa, ma... mi stai dicendo che la sera che sono venuto a cena da voi era il compleanno di Gemma?"

Il riccio confermò con un piccolo cenno del capo.

"Ma... Harry! Perché non me l'hai detto? Le avrei almeno comprato un mazzo di fiori!"

Il riccio fece spallucce. "Non potevi saperlo. E, se può rincuorarti, Gemma preferisce i gesti spontanei, non quando sono fatti solo perché sono palesemente obbligatori. Avrai tempo per comprarle tutti i fiori che vorrai, stai tranquillo. Le piacciono i tulipani, comunque. A me i girasoli" aggiunse con un sorriso birbante.

Louis si lasciò andare ad una risatina divertita e scosse leggermente la testa. "Stai cercando di dirmi qualcosa, sunflower?"

Il riccio fece un'espressione innocentemente perplessa. E falsa, ovviamente. "Io? Proprio no" canzonò, muovendo il dito indice a ritmo con le sue parole.

Louis ridacchiò ancora. Quando Harry si comportava in modo così bambinesco era davvero troppo, troppo carino. Lo avrebbe riempito di girasoli, quel sole, questo era poco ma sicuro. "Va bene, e tulipani siano" disse però, ottenendo in cambio uno sbuffo ed uno sguardo annoiato.

"Su. Vai avanti Harry Styles, nato a Redditch il primo febbraio del 1996. E scusami per averti interrotto."

"Inutilmente, a quanto pare" sbuffò ancora, impossibilitato dal trattenere un dolce sorriso che, però, si trasformò subito in un broncio pensieroso, con tanto di fronte aggrottata.

"Dicevo... la nostra infanzia è stata perlopiù serena e l'abbiamo vissuta ad Holmes Chapel, nel Cheshire. I nostri genitori erano buoni, presenti e molto amorevoli. Siamo sempre vissuti nell'agio, ma non è a causa di questo che non ci hanno mai fatto mancare niente. Non posso negarlo, io e Gemma non abbiamo mai desiderato nulla perché avevamo già molto più di quanto un bambino potesse anche solo desiderare, ma la cosa più importante è che loro non hanno mai comunque mancato di dimostrarci quanto ci volessero bene e quanto il loro unico obiettivo fosse quello di renderci felici ogni giorno. In sostanza, sembravamo un po' una di quelle famiglie delle pubblicità, e lo siamo stati fin quando, di punto in bianco, non hanno deciso di divorziare.

E questo è stato il momento in cui tutto è iniziato ad andare a rotoli. So che questa frase sembra banale, perché ogni divorzio che si rispetti crea dei disagi più o meno gravi, ma... il loro è stato... il loro non solo ha creato un'inevitabile, quanto scontata, spaccatura nella nostra famiglia, ma ha anche portato ad un drastico cambiamento nella loro persona e, nel tempo, ad un forzato e doloroso allontanamento tra me e mia sorella.

Mio... Connor, lui era molto ricco. Era il proprietario della Styles Industry, l'agenzia pubblicitaria più grande di tutta Inghilterra. Quindi, come immagino avrai capito, tutti quei soldi gli hanno consentito di aizzare contro mia madre un numero non quantificabile di avvocati pur di riuscire ad ottenere tutto ciò che voleva. E quello che voleva era lasciare lei in mutande e avere l'affidamento esclusivo sia mio che di Gemma. Quindi, in parole povere, dopo circa sei mesi dalla prima udienza in tribunale, mamma non aveva più nulla mentre lui aveva tutto. Almeno fin quando io non ho compiuto 13 anni, e allora lei ha potuto riavere almeno me."