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Louis ed Harry salirono in tutta fretta nella macchina del castano, ma fu Harry a mettersi alla guida.

"Non mi hai ancora detto dove siamo diretti" mormorò Louis, mentre osservava attentamente la strada per provare a capire in quale zona della città si stessero dirigendo.

"In una casa di riposo a Nord di West Avenue."

"Cosa?" domandò stupito, ruotando il volto verso quello dell'altro. "In una casa di riposo?"

"Si" confermò. "E' il primo posto che mi è venuto in mente. Ho pensato che fosse il posto più sicuro e anche quello meno sospettabile. Sai... i giornalisti e tutto il resto."

Louis annuì tra sé e sé. Aveva senso. Nessuno avrebbe mai sospettato di poter trovare la giovane e ricca vedova Ferguson in una comune struttura per anziani sita fuori dal centro della città. Così: "Bella idea, detective" si complimentò.

Harry ruotò il volto e gli fece un occhiolino. "La ringrazio, signore."

Trenta minuti dopo erano già all'interno della struttura.

"Aspettami qua. Vado a mettere la firma" lo informò Harry, prima di dirigersi a passo svelto verso la reception.

"Lei è?" Domandò distrattamente la giovane donna dietro il banco.

"Harry Styles" si presentò lui in modo cordiale. "Sono il detective che ieri pomeriggio ha portato qui la signora Ferguson."

Quella sbuffò e continuò a ruminare in modo svogliato la sua gomma da masticare. "Anche quel tipo è con lei?"

Louis le rivolse un'occhiataccia, ma fortunatamente Harry rispose al posto suo.

"Si. Quel tipo è il detective Louis Tomlinson ed è il mio partner. Mi dispiace tanto per l'ora... Marisol" mormorò con voce volutamente roca e sensuale, dopo aver letto il nome scritto sul camice della donna, "ma... avremmo davvero bisogno di parlare con la vedova, se non le dispiace. Potrebbe fare questo per noi... per me?"

Harry arrotolò un ciuffo di capelli sul dito e lo spostò dietro l'orecchio nello stesso istante in cui morse leggermente il proprio labbro inferiore. La donna arrossì difronte a quella che Louis sapeva perfettamente apparire come la rappresentazione umana di quello che viene comunemente chiamato: 'sesso che cammina', e scandagliò tutto il corpo dell'uomo, fermando poi i suoi occhi bramosi su quella parte di torace lasciata scoperta e da cui si potevano intravedere piccoli spezzoni dei suoi numerosi tatuaggi. Fu solo quando Harry si carezzò lo sterno che lei si riprese dal suo stato di trance e tossicchiò, imbarazzata, prima di rispondere alla sua richiesta.

"C-certo detective. Io... si. La signora la stava aspettando" farfugliò. "Mi dia un attimo."

E se fosse stato un altro uomo a fare tutto quello, Louis avrebbe sicuramente riso difronte a quella scenetta da quattro soldi. Peccato che a farlo fosse stato il... suo? uomo, e anche se tutti quegli sguardi languidi non erano rivolti a lui, era comunque riuscito a percepire una scarica di brividi percorrergli tutto il corpo. Quindi no, di biasimare quella povera donna proprio non se la sentiva.

Osservò il riccio rivolgerle un ultimo sorriso dolce, ma quando lei, ancora basita e rossa in volto, gli diede le spalle, lui abbassò la testa contro le sue mani e si lasciò andare ad una flebile risatina divertita.

Ruotò poi il volto verso di Louis, e lo osservò con estrema attenzione prima di iniziare a camminare verso di lui con passo lento e oscillatorio. La scintilla di pura strafottenza che vide illuminare il suo sguardo verde lo fece sbuffare.

"Sei fiero di te, non è così?"

"Si" annuì, soddisfatto. "E tu? Tu sei fiero di me?" Domandò a sua volta con voce roca e biascicata, leccando con estrema lentezza le sue labbra rosee. "Ho fatto quello che mi hai detto di fare, no? Quindi, mi domandavo: sono stato bravo, Lou? Ti sono piaciuto?"

Seven || LSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora