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N/a: capitolo lungo e probabilmente pieno di errori. Per chi non ricordasse cos'é accaduto, fate skip e andate a rileggere il capitolo precedente. Prometto che prima o poi revisionerò questo obbrobrio, buona lettura.

1 febbraio 2023, compleanno di Harry.
Casa Tomlinson, Los Angeles.

Una volta parcheggiata la macchina lungo il vialetto, Louis scese dall'auto e si guardò velocemente intorno, confuso sul perché la macchina di Mc fosse a pochi passi da lui, ma del ragazzo non ve ne fosse nemmeno l'ombra. Fece spallucce e cominciò a cercare le chiavi di casa all'interno del proprio cappotto; poi, una volta trovate, si incamminò verso il portone di ingresso, dal quale proveniva non solo una strana musica Pop, ma anche un forte sottofondo di risate e parolacce mal trattenute.

"Ma... che... diavolo..."

Inserì la chiave nella toppa e spalancò silenziosamente la porta, sgranando gli occhi a causa ciò che si trovò davanti.

Il soggiorno era stato addobbato con festoni di compleanno da cima a fondo, mentre nei pressi delle pareti, probabilmente per non intralciare il passaggio, era stato posizionato un grande tavolo – la sua scrivania, per intendersi – in cui erano adagiate bevande e stuzzichini di ogni tipo, e al centro del quale si ergeva un'enorme torta millefoglie col numero 27 sopra.

Il pavimento, così come il divano, erano inondati da coriandoli e stelle filanti, ma la cosa che più lo colpì fu vedere non una, ma bensì quattro persone tentare di farsi spazio al di sopra di un telo decisamente non adatto a quattro adulti, sul quale Louis presunse stessero giocando a Twister.

Twister.

Esisteva ancora quel gioco ridicolo?
Ma, soprattutto, come diavolo ci era arrivato a casa sua?

Che si trattasse ancora di quello con cui giocava con le sue adorate sorelle, e del quale non aveva mai avuto il coraggio di liberarsi?

Ricordava ancora le liti furibonde che seguivano ogni partita, quando una a turno tra loro si accorgeva del fatto lui stesse cercando di barare, e allora, poi, tutte e quattro insieme cominciavano ad inveire contro di lui con calci e pugni, con l'intento di farlo cadere al suolo, e perdere inevitabilmente il match.

Visto da occhi esterni poteva sembrare sicuramente molto imbarazzante e, per carità, lo era. Tuttavia, era anche molto divertente, anche se questo non lo avrebbe mai ammesso ad anima viva. O meglio, era divertente quando aveva sedici anni, cosa che era certo non avesse più nessuno tra i quattro idioti che si ritrovava davanti.

Chiuse la porta tentando di essere il più silenzioso possibile, adagiando poi la schiena contro il muro per potersi godere al meglio lo spettacolo.

Gemma e Mc erano gli unici che non stavano partecipando al gioco. Infatti, mentre uno ridacchiava sommessamente difronte a quello scenario raccapricciante, l'altra, anch'essa con un sorriso in volto, teneva in mano un piccolo pezzo di cartone multicolore rettangolare, su cui una piccola freccia rossa era puntata sul quadrante di colore giallo.

"Zayn, mano destra sul giallo."

Riportò immediatamente lo sguardo sui quattro deficienti e vide Zayn, agonizzante e rosso in viso, tentare di passare con il braccio sotto il busto di Liam, in modo tale da raggiungere il suo tanto agognato obiettivo, che sostava proprio accanto alla coscia sinistra del suo fidanzato.

Suo malgrado, o forse no? sfiorò con la tempia le parti intime di Liam, e questo, ovviamente, fece sorridere l'altro in un modo così malizioso, che Louis quasi si stupì di vedere un'espressione del genere sul volto del suo amico, solitamente molto timido e contenuto.

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