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N/a: per chi non ricordasse a che punto siamo arrivati, consiglio di andare a rileggere il capitolo precedente. Ci vediamo alle na a fine capitolo. Buona lettura, xx

Ce l'aveva.

Louis aveva tra le mani l'indirizzo del luogo in cui Harry si trovava, perché Harry gli aveva telefonato e gli aveva chiesto di rintracciare la chiamata.

Harry aveva chiamato, quindi... Harry era vivo, e sembrava stare apparentemente bene.

Harry era vivo e sembrava stare apparentemente bene, e questa era l'unica cosa che gli serviva sapere per tornare a respirare di nuovo.

Non era tanto, ora che ci pensava, ma il sentire anche solo per pochi secondi il suono della sua voce era stato sufficiente a fargli provare una forte sensazione di sollievo; una sorta di momentanea leggerezza all'interno del petto.

Leggerezza, ma anche una forte scossa di adrenalina e determinazione, perché ora che Louis sapeva che Harry era vivo, e che sapeva dove si trovava, l'obiettivo di riportarlo a casa con lui sembrava essere sempre più vicino.

Eppure, conoscendo l'elemento con cui avevano a che fare da quasi sei mesi, era certo che niente sarebbe stato facile come sembrava essere. Così, accese il radiotrasmettitore del suo ufficio e decise di chiamare a raccolta tutte le squadre in servizio.

"A tutte le unità, ripeto, a tutte le unità. Qui Louis Tomlinson, mi ricevete?"

Dopo qualche secondo di assordante silenzio, ecco che quasi tutte le lucine presenti sul dispositivo di comunicazione cominciarono pian piano a mutare il loro colore da rosso a verde. Quando lo fecero tutte, Louis esalò un profondo sospiro di sollievo.

"Si, Signore" risposero in coro alcune voci poco note, prima che: "squadra omicidi all'ascolto capo, ci siamo tutti," lo informasse l'agente Ramirez ad alta voce, facendo si che il suo forte accento messicano si elevasse sopra tutte le altre voci in sottofondo. "Avete novità?"

"Si Jorge. L'agente Styles è riuscito a comunicare con noi e a fornirci la posizione in cui si trova" Louis gli fece sapere, affrettandosi a indossare il giubbotto antiproiettile sopra la camicia della divisa.

Infilò un coltello a serramanico nei calzari, si assicurò che entrambe le pistole che portava indosso avessero i caricatori pieni, e poi riprese a parlare. "Dalla localizzazione é emerso che si trova in un'area di campagna a circa 3 chilometri da Heaven place..." disse, ridacchiando tristemente tra sé e sé a causa dell'ironia legata al nome di quella via, e scuotendo il capo a destra e sinistra con fare nervoso

"A quanto pare, il satellite non ha rilevato alcuna costruzione in quell'area," aggiunse, lanciando uno sguardo a Gemma da sotto le ciglia per averne la conferma. La ragazza digitò ancora per qualche istante qualche strano codice sulla tastiera del computer e fece un piccolo gesto di diniego col capo. "Niente."

"Niente," confermò Louis. "Il che significa che potrebbero trovarsi in un'abitazione abusiva, un rifugio, o qualcosa del genere. Quindi, la mia idea é quella di dirigerci con le macchine fino alla posizione segnalata dal navigatore, e poi proseguire a piedi. Quell'uomo è furbo, avrà reso quel posto non solo difficile da rintracciare, ma anche difficile da raggiungere. Qualcuno ha obiezioni o suggerimenti?"

Un coretto di: "no, Signore" riecheggiò all'interno del suo ufficio, prima che l'agente Taylor prendesse parola. "Louis, qui Taylor. Siamo d'accordo sull'idea di procedere a piedi, ma prima preferiremmo essere assolutamente certi che il luogo sia sicuro."

"Qui McGregor," disse James, affiancandosi a Louis e sporgendosi verso il ricevitore. "A cosa stavate pensando? Elicotteri?"

"Si, James. Elicotteri a sorvegliare l'area" confermò l'agente Taylor. "É l'unica cosa che possiamo fare onde evitare spiacevoli sorprese. Dall'alto potranno confermare che l'area sia accessibile e che non ci siano trappole."

Seven || LSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora