•Capitolo 13•

11.7K 290 88
                                    

"Sarà forse il destino?"
risposi.
Tom entrò in biblioteca e si sedette sul pavimento a pochi passi da me.

"Il destino che hai paura di incontrare" esclamò, osservando i libri impolverati dello scaffale.
"Quel che temiamo più di ogni cosa, ha una tendenza a succedere realmente" replicai "Sai, lo diceva uno scienziato"
"Beh, ha ragione. Non credi?" domandò.
Feci leva sulle ginocchia e mi alzai in piedi, volevo cercare un nuovo romanzo da leggere.
"E cos'è che temi, Tom?" dissi afferrando un libro e rimuovendo la polvere dalla sua copertina, evidentemente antica.
Silenzio.
"Vieni" disse tutt'ad un tratto, indicando il suo braccio. "Ti porto in un posto"
Lo afferrai, pronta a smaterializzarci.
"E se ci beccano, Tom?"
"Non ricordi di star parlando con il preside?"
Oh, giusto.

Ci smaterializzammo sulla Torre di Astronomia, l'ultimo posto che avrei mai immaginato.
Si allontanò e si sdraiò sul pavimento, osservando il cielo stellato.

Era bellissimo.
Non sto parlando del cielo.

"Quando studiavo qui ci venivo spesso"
chiuse gli occhi, contemplando l'atmosfera.
Feci lo stesso e mi sdraiai accanto a lui.
"Perché?" domandai presa dalla curiosità.

"Per non pensare"

Alzai gli occhi e rimasi estasiata, il cielo sopra di noi era stupendo.
Migliaia di stelle si ergevano sopra di noi, luccicanti ed eleganti.
L'aria fresca di settembre ci avvolse e ci aiutò a liberarci dei tormenti.

"Si dice che quando una persona guarda le stelle è come se volesse ritrovare la propria dimensione dispersa nell'universo

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

"Si dice che quando una persona guarda le stelle è come se volesse ritrovare la propria dimensione dispersa nell'universo." disse Tom.
"Mi domando se le stelle sono illuminate perché ognuno possa un giorno trovare la sua" continuai.

"Da quali stelle siamo caduti per incontrarci qui, Chloe?" esclamò Tom, fissando malinconico il blu del cielo.
"E rientra in gioco il destino" sorrisi.

Improvvisamente, mi prese il viso e fece scontrare le nostre labbra.

Scintille. Ecco cosa provocò questo bacio.
E se qualche mese fa mi avreste detto che avrei baciato Tom Riddle sotto un cielo stellato, vi avrei riso in faccia.
Ma, in fondo, gli opposti si attraggono, non è
così?

"Mi hai chiesto cosa temo, Chloe" proseguì accarezzandomi le guance arrossite dal freddo.
"Ho paura di te"
"Di...me?"
"Quando ti sono vicino sento i battiti del cuore che non credevo di avere"

Lo abbracciai nuovamente, lo baciai nuovamente e compresi.
"Non desidero altri battiti di un cuore sul mio petto,
altre labbra da baciare." confessai sincera.

Quei battiti che dai tuoi polsi passano al petto dell'altro e poi si fanno sorriso. Quello è l'amore.

"Anche io ti temo, Tom"

E ci baciamo, ancora e ancora.
E ci abbracciamo, ancora e ancora.
E ci guardammo, ancora e ancora.
Ancora e ancora.

"Io e te, lo avresti mai immaginato?" chiesi.
"No, Chloe. Ma se è un sogno, spero di non svegliarmi mai più"

"Ogni volta che qualcuno mi dice che ha sognato, mi chiedo se si rende conto che non ha mai fatto altro che sognare."
Fernando Pessoa



~spazio autrice~
9/02/2023
Scusatemi davvero per il capitolo corto, ho avuto poco tempo e non volevo lasciarvi senza la parte di oggi.
Sogni, destino, paure...
Cosa ne pensate <3?
Posto domenica.

when everything changed | Tom RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora