•Capitolo 22•

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Al sentire quelle parole mi sciolsi.
Premetti nuovamente le mie labbra contro le sue e lo guardai, lo venerai.
I capelli scompigliati, le labbra arrossate, i dolci lineamenti del viso, gli occhi di un verde semplice ma magnetici come non mai.
Gli scansai una ciocca di capelli dalla fronte e la sua mano bloccò la mia.
"Fallo di nuovo" disse.
"Cosa?" chiesi confusa.
"Questo"
Prese la mia mano e la condusse sul suo viso,
scansandosi un'altra ciocca.
Poi, la passò sulle sue guance, sulla fronte e sulla mascella, rilassandosi.
"Perché?" domandai divertita.

"Fai troppe domande, Chloe"

Mi prese per i fianchi e mi appoggiò sulla scrivania, lasciandomi dolci baci sul collo.
Anch'io lo feci a mia volta, vagando con le mani tra i suoi capelli castani ed assaporandone l'odore di muschio.
Alzò la testa e mise due mani sotto il mio mento,
riunendo le nostre lingue che non avevano intenzione di aspettare un minuto in più.
"Cazzo, Tom. Anche tu mi dai alla testa"
confessai, presa dal momento.
Presi, questa volta, l'iniziativa e ripetei ciò che aveva fatto lui fino a qualche minuto prima, lasciandogli dolci baci sul collo.
Mi portò sulle sue gambe e il nostro bacio divenne ancora più intenso.
Eravamo come due calamite, lontane per attrarsi ma troppo vicine per respingersi.
Siamo proprio come le calamite. Una calamita non è ansiosa di sapere come funziona. É quello che è e, per la sua stessa natura, attrae alcune cose e lascia stare le altre.

Le sue labbra scesero ancora di più, fino a giungere al mio petto.
Sembrò intenzionato a continuare, ma un rumore ci distrasse.
Si voltò scocciato e premette con forza sulla sveglia poco lontana da noi.
Quante ore erano passate?
"Devo andare, Chloe" disse sbuffando.
"Mangiamorte?" domandai.
"Si" rispose, mettendo a posto le ultime cose nella stanza.
"Tom" richiamai la sua attenzione e si girò verso di me.

"Perché lo fai?"

Il silenzio si impadronì della stanza, il suo sguardo divenne malinconico e sembrò riflettere.
E se l'avessi offeso?
"Scusa, non sono fatti miei" tentai di rimediare.
Non ricevetti risposta, Tom continuò a fare come se nulla fosse.
Si avvicinò alla porta e fece per uscire.

"Non tutti hanno la possibilità di scegliere"
lo sentii mormorare titubante, bloccato con la mano sulla maniglia.

Aveva ragione: non tutti hanno delle scelte.
A volte ci troviamo di fronte a un bivio e dobbiamo prendere una decisione importante, altre volte invece si tratta di piccole scelte che non condizionano la nostra vita, ma solo la nostra giornata.
Quello che è certo è che siamo fortunati, abbiamo la possibilità di scegliere.
Ed io scelgo di starti accanto, Tom Riddle.

"Io invece ce l'ho, Tom. E scelgo di sostenerti" dissi sincera.
Si girò verso di me e mi guardò incredulo.
"Non sai quello che dici" rispose.
"Lo so eccome. Credi veramente che ti giudicherei in base a ciò che sei costretto a fare?"
"Ah si, Chloe? Rapimenti, omicidi, torture, maledizioni...
Passeresti veramente del tempo a salvare un assassino dal destino già scritto come me?"
esclamò ironico.
"Si, Tom. Lo farei" mi avvicinai "In due, il destino possiamo riscriverlo. Io e te"

Fece un altro passo e aprì la porta.
Fui convinta che stesse per andarsene.
Stavo forse diventando troppo sentimentale?
Poi, però, si girò verso di me e mi sorrise.

"In questo destino di merda, però, ci sei tu.
Forse dovrei ringraziarlo, un minimo"
esclamò sorridendo.

"Dovresti" risposi con tale sorriso.
Mi rivolse un ultimo sguardo e chiuse la porta.
Ma non smisi di pensare a lui neanche per un attimo.

~~~

La riunione sarebbe iniziata a momenti, a Villa Riddle erano presenti tutti i mangiamorte, dai più anziani ai più giovani.
Tom girovagava per la casa con il suo solito atteggiamento maestoso, quando si imbatté in una fotografia.
Era lui da bambino.

La riposò immediatamente

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La riposò immediatamente .
Non voleva ricordare la sua infanzia, se così poteva essere definita.
Non voleva ricordare le torture, i dispetti, i sorrisi strappati via dal padre e dal fratello.
E in quei tre ragazzi, Nott, Zabini e Malfoy, giovani mangiamorte, Tom si rivedeva.
Costretti dalle famiglie a prendere strade che non avrebbero mai scelto, obbligati a non avere scelte.
Così era successo al giovane Riddle.
Ma ormai Tom era un bravissimo attore, la maschera da truce e ordinario gli calzava a pennello.
Non poteva mostrare come realmente fosse, non gli era concesso.
Non poteva permettersi di mostrarsi debole, vulnerabile, pronto ad essere sconfitto.
E la sconfitta ai Riddle non piaceva affatto.
Solo con lei tutto era diverso, il vero Tom che cercava di reprimere non riusciva a nascondersi, era impossibile respingerlo.
E ciò che continuamente invadeva la mente di Tom, era un semplice domanda.

Perché?



~spazio autrice~
28/02/2023
Cosa succederà alla riunione?
Cosa scopriremo del passato di Tom?

Scusate, avevo detto che avrei postato giovedi, ma oggi è successa una cosa che mi ha fatta stare male e non sono in vena di scrivere.
Posto sabato, spero capiate .

when everything changed | Tom RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora