•Capitolo 14•

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Draco

"La vita non ha alcun obbligo di darci quella felicità che ci aspettiamo da lei."

due giorni dopo

Il giorno della riunione era arrivato, oggi mi sarei dovuto riunire con i colleghi.
Così ci chiamiamo tra noi, ma il nostro non è un lavoro.
C'è chi lo fa per divertimento, chi per noia, chi per sentirsi protetto, chi per sentirsi sicuro e chi è obbligato a farlo.
Mi identifico nell'ultima categoria.
Mio padre mi ha reso un mangiamorte a soli 15 anni, solitamente si aspetta la maggior età.
Ho le mani sporche di sangue da quasi 3 anni e non posso ribellarmi.
L'altra opzione sarebbe la morte e, non mento, tempo fa l'ho valutata.
Rimango in vita per mia sorella, Chloe. Lei ha bisogno di me come io ho bisogno di lei, mi è rimasta accanto sempre, dal nostro primo respiro, e non le farei mai tale torto.
La proteggerò sempre e comunque, a costo di farmi detestare persino da lei, cercherò di regalarle una vita migliore della mia e di lasciarle quel sorriso in faccia che la rende stupenda.
Tutto è una merda, ma con Chloe mi alleggerisco un po' di più.

*
"Torno stasera" saluto mia sorella con un bacio sulla fronte "Faccio il prima possibile, ok?".
"Stai attento, Dra" mi sposta un ciuffo di capelli dalla fronte "E salutami mamma".
"A dopo" la saluta Theodore, affiancato da Blaise che le rivolge un semplice cenno con la testa.
Ci smaterializzammo a Villa Riddle, dove si tengono solitamente gli incontri.
La porta viene aperta dall'elfo domestico dei Riddle, Sprik.
"Benvenuti, Signori" ci rivolge un inchino "Prego, accomodatevi"
Ci condusse all'enorme salotto, alcuni mangiamorte erano già lì.
Tom, prima delle riunioni, era solito allestire un buffet e, anche oggi, era presente.
Mi avvicinai al tavolo degli alcolici e presi tre bicchieri di champagne, per me e gli altri.
"Prendete, vi serviranno" glieli porsi.
A breve, Blaise e Theodore, diventeranno due di noi, obbligati anch'essi dalle loro famiglie, Zabini e Nott.
Ogni membro delle quattro famiglie reali del mondo magico, Malfoy, Riddle, Zabini e Nott, è destinato a diventare un mangiamorte prima o poi. L'unica eccezione è Chloe e spero che lo sarà per sempre.

Sento una mano afferrare la mia spalla e, dalle secche mani che la circondano, riconosco subito di chi si tratta: Bellatrix Lestrange, nonché mia zia.
E ora che cazzo vuole?
"Oh Draco caro, è un piacere rivederti" si posiziona davanti a Theodore e Blaise "Hai portato il dessert?"
"Sono dei nostri" rispondo freddamente.
"Dei novellini" gli gira intorno, facendogli l'occhiolino "Mi piacciono"
"Dove hai lasciato la gemellina?" gioca con un ciuffo dei miei capelli biondi.
"Hogwarts, lo sai" rispondo scocciato.
"È inquietante, cazzo!" mi sussurra Blaise, quando Bellatrix finalmente se ne va.
"Facci l'abitudine, amico" dico, dandogli una pacca sulla spalla.

"Attenzione, prego" esclama Fenrir Greyback, uno dei più grandi "La riunione inizierà a breve".
Un sospiro esce dalla mia bocca, alle nostre riunioni non sai mai cosa aspettarti.
Odio sottostare alle regole ed essere uno di loro non aiuta.
Mi ha reso stronzo, perennemente incazzato e teso.
Durante le missioni, non riesco ad avere pietà per nessuno, ormai non ci provo neanche.

La mia vita è destinata a rimanere così per sempre, non posso fare altro che arrendermi.

Fenrir Greyback annunciò che era l'ora di entrare nell'enorme salone, dove si sarebbe tenuta la riunione.
"Testa bassa, non parlate se non vi da il permesso, ok?" dissi ai miei amici all'uscio, che risposero con un cenno di acconsenso.
Entrammo, Tom ancora non c'era.
Come assegnato, mi sedetti tra mio padre e mia madre.
"Ciao, figliolo" mi salutò mia madre con un sorriso caloroso.
"Madre" le risposi dolce "Ti saluta anche Chloe"
Un velo di malinconia si poggiò sul suo viso.
"Come sta lei?" mi prese la mano.
"Meglio, madre. Sta meglio" risposi.
"Fai silenzio, Draco!" Lucius mi diede un colpo con il bastone "Non ti ho insegnato niente?"
Non emisi più parola.

"Fai silenzio, Draco!" Lucius mi diede un colpo con il bastone "Non ti ho insegnato niente?"Non emisi più parola

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Poi, le porte si spalancarono e ci inchinammo: era entrato Tom Riddle.
È sempre stato difficile per me riconoscerlo come Signore Oscuro, essendo lui il marito di mia sorella.
Beh, in realtà, è stato difficile anche riconoscerlo come tale.
Si sedette a capotavola, caratterizzato dal suo elegante completo nero lucido.

"Benvenuti" iniziò a parlare "Dobbiamo occuparci dei seguaci di Potter rimasti, vanno sterminati"
L'intera tavolata applaudì.
"Per questa missione" girò intorno al tavolo "Ho scelto voi tre"
Indicò me, Theodore e Blaise.

Noi tre?



~spazio autrice~
12/02/2023
Che missione gli affiderà?
Posterò o domani o martedì.
Ciao <3

when everything changed | Tom RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora