•Capitolo 11•

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15.52
La punizione sarebbe cominciata alle 16, ma mi trovavo già davanti all'entrata dell' ufficio di Tom.
Dovevo aspettare Theodore con cui, ovviamente, non avevo intenzione di spiccicare parola.
Attendevo con la schiena appoggiata alla parete fredda del corridoio, deviando gli sguardi curiosi dei ragazzini di primo anno che passavano di lì con qualche occhiataccia.
Tutti sapevano del matrimonio, motivo per cui si domandavano il perché mi trovassi lì, davanti all'ufficio di mio marito.

"Attenta, così li terrorizzi"

Theodore era appena arrivato.
"Che gioia rivederti, Mr. Simpatia" esclamai ironicamente.
"Sei ancora incazzata?" domandò.
"Non dovrei?" risposi scocciata "Non sai guardare oltre la copertina, Theodore!"
La rabbia del giorno prima riaffiorò improvvisamente.
"Dietro la sua copertina non c'è un cazzo, Chloe" avanzò, avvicinandosi "E tu neanche riesci a rendertene conto!"
"Non puoi giudicare tutte le mie fottute scelte, non è colpa mia se non l'hai ancora superata!"

La sua espressione mutò improvvisamente.

"Sei una stronza senza cuore" esclamò e, velocemente, entrò nell'ufficio di Tom

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"Sei una stronza senza cuore" esclamò e, velocemente, entrò nell'ufficio di Tom.
Feci lo stesso, fingendo che le sue parole non mi avessero scalfita neanche un po'.
Invece l'avevano fatto, mi avevano tagliata come un coltello affilato.

"Chloe, Nott"

La sua voce mi distrasse dai mille pensieri.
Era in piedi davanti alla scrivania e rigirava la bacchetta fra le mani.

Era in piedi davanti alla scrivania e rigirava la bacchetta fra le mani

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"Sedetevi"
Facemmo come aveva ordinato.
"Il professor Piton mi ha informato dei vostri atteggiamenti durante la sua lezione.
Pretendo un comportamento solenne.
Che non ricapitino più, chiaro?"

Non portai attenzione a nessuna parola che uscì dalla sua bocca, ero ammaliata dalla sua figura.
Era dannatamente bello.
La sua oscurità mi chiamava a lui.
Quando parlo di oscurità non intendo la mancanza di luce, ma l'irrequietezza dello spirito e quella forza misteriosa che ci allontana dalla retta via.
Era la mia pecora nera.

"Sopratutto tu , Nott.
Diventerai a breve un mangiamorte e devi imparare a sottostare alle regole.
Soprattutto alle mie.
Rimani al tuo posto, e non mi riferisco solo ad oggi"
Tutti e tre capimmo a cosa stava alludendo.
"Lo farò, Signore" rispose lui.

Aspetta...
Che cosa?!
Theodore diventerà un mangiamorte?

"Potete andare, niente punizione per questa volta" disse Tom.
Theodore uscì dal suo ufficio velocemente.
Guardai Tom come per dire "Grazie" e me ne andai, mentre lui accennò un lieve sorriso.
Ora, però, non avevo tempo da perdere: pretendevo delle spiegazioni.
Correndo, percorsi il corridoio fino a raggiungere Theodore.
Gli misi una mano sulla spalla e lo bloccai.
"Cosa cazzo vuoi?" domandò girandosi e vedendo che si trattava di me.
"Perché non me l'hai detto?"
"Dirti cosa, Chloe"
"Dei mangiamorte"

"Ti sarebbe importato?"chiese retorico.

Non riuscii a rispondere.
Le sue parole mi avevano spiazzata.
"Come immaginavo" si girò e fece per andarsene.
"Theodore aspetta!" lo presi nuovamente per la spalla.
"Aspetta cosa? No, Chloe, non l'ho superata, non ho superato la nostra fottuta storia, è qui che volevi arrivare, no? Ora lasciami stare, cazzo!"
"Io ci tengo a te, Theodore" gridai sincera.

"Oltre ad essere una stronza sei anche una grandissima bugiarda"

"Non scappare, Theodore.
Possiamo rimediare, c'è sempre una via di mezzo"
"E quale sarebbe?"
"L'amicizia"
"Non posso essere tuo amico, Chloe.
Non posso..."
"Provaci" lo prendo per mano "Provaci per me, Theodore. Non posso perderti"
"Ti chiedo solo un po' di tempo"
"Hai tutto il tempo che vuoi"
"Ci vediamo a cena" disse, andandosene con aria turbata.

Tornai in camera e mi rilassai fino alle 20.00.
Era ora di cenare.

~spazio autrice~
7/02/2023
Ho trascurato un po' il passato fra Theodore e Chloe, così ho deciso di fare questo capitolo per approfondirlo.
Che ne dite?

when everything changed | Tom RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora