•Capitolo 18•

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(Chloe)

Pozioni era così noiosa!
Piton ci aveva assegnato un saggio di 700 parole sull'Amortentia e, per finirlo il prima possibile, avevo deciso di non scendere a cena.
La testa iniziava a farsi pesante, ad ogni parola che scrivevo gli occhi si chiudevano sempre di più  e gli sbadigli aumentavano.
Basta, mi ero stufata.
Decisi di uscire dal bunker in cui mi ero rinchiusa, la mia stanza, e cercai Draco, volevo sapere come stesse.
Andai in Sala Grande, in giardino, nella nostra Sala Comune, ma niente, di mio fratello non ce n'era traccia.
Oh giusto, la Torre Di Astronomia!
Salii al settimo piano e cominciai a salire gli scalini che conducevano da essa.
Intravidi una figura, ma non vidi chi stavo cercando.

Seduto per terra, ad osservare il tramonto, c'era Tom, nel suo solito completo elegante.
Stava fumando.
Da quando fuma?
La schiena possente era rivolta verso di me ed i suoi capelli marroni erano mossi dal fioco venticello della sera, sembrava stesse contemplando quel silenzio.

"Hai intenzione di sederti con me o di continuare a fissarmi, Chloe?" disse senza girarsi.
Come aveva fatto a vedermi?
Avanzai verso di lui e mi sedetti lì.
"Che ci fai qui?" domandai.
"Volevo stare solo" rispose "La solitudine è sofferenza maledetta non quando si è soli
ma quando si ha il sentimento di contar niente per nessuno.
Lo diceva Enzo Bianchi."

Si sentiva solo?
Pensavo che uno come lui non provasse questo tipo di cose.

"Per me conti, Tom" gli presi la mano.
"Come potrei contare per qualcuno?
Nessuno l'ha mai fatto in 19 anni."

"Sai, il problema della vita è questo: come rompere la propria solitudine, come comunicare con gli altri..." continuai.
"E se, per te, dovessi rinunciare alla compagnia, Tom, ci rinuncerei. Non saresti più solo, ci sarebbero due solitudini che si proteggono, che si toccano e si accolgono"

"Sembri l'unica in grado di capirmi, Chloe Malfoy" citò il mio nome per intero.
"Vuoi?" mi offrì la sigaretta.
"Solo un tiro" risposi.

E passammo minuti a scambiarci quella sigaretta, un tiro io, un tiro lui.
Ma quella sigaretta non era una semplice sigaretta.
Era il simbolo del nostro legame, strano ma...bello.
Pian piano stavamo aggiungendo del nostro per farlo funzionare, passo dopo passo, tiro dopo tiro, come passandoci la sigaretta.

Appoggiai la testa sulla sua spalla, mentre mi cullava il capo con la sua mano.
"Il cielo è sempre così bello" affermai, era vero.
Nelle sue sfumature, nei suoi colori, nel suo mistero è una delle cose più belle che il mondo ci offre.
Ammirarlo, seppur da lontano, ti trasmette pace e tranquillità.

Ammirarlo, seppur da lontano, ti trasmette pace e tranquillità

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Si girò verso di me e mi coccolò nelle sua braccia.
Aspetta, ci stavamo abbracciando?

"Sei bellissima" disse.

L'ho sentito davvero?
Tom me lo aveva appena detto?

"Anche tu, Tom.
Lo sei sempre stato"

Poi, sentimmo un rumore dietro di noi.
Ci voltammo, ma non vedemmo nessuno.
Che strano.

"Baciami, Chloe.
Non resisto più" esclamò.

Le sue mani circondarono la mia schiena, le mie strinsero i suoi capelli.
Il bacio fu lento ed intenso, le nostre lingue si incontrarono come se si attendessero da una vita.
Lo guardai e realizzai.

I nostri respiri andavano all'unisono.
In nostri battiti pulsavano all'unisono.
Le nostra solitudini si completavano.
Le nostre lingue erano l'una la metà dell'altra.

"Così per sempre" dissi, beandomi dei suoi baci sul collo, che arrivarono anche più in basso.
Capii che, anche nella persona più oscura, si può trovare il Paradiso.
Ed io lo avevo appena trovato.

"Non ti prometto nulla.
Solo che rimarrò al tuo fianco, Chloe"




~spazio autrice~
Allora, che dite?
Scusate se è corto ma non volevo lasciarvi senza capitolo per il weekend.
Grazie per i 1000 lettori!
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when everything changed | Tom RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora