Round The Corner

Rinnovo Locali

Johnny scende dall'omnibus a motore con cautela e borbottando tra sé. L'ombrello rotto e bagnato gli penzola dal braccio inumidendogli i pantaloni, ma è decisamente un problema trascurabile rispetto alla portata dell'acquazzone che si sta accanendo su Carlow dalle prime luci dell'alba, o almeno di quella che secondo l'orologio dovrebbe essere l'alba: del sole non c'è traccia dietro la cortina spessa delle nuvole, che non accennano a smettere di svuotarsi.

E la fermata più vicina è a trecentottanta iarde dalla barberia: un'inezia, ma con quell'acqua diventano un incubo.

Non potrà farci niente, sarà scorbutico e scontroso con i clienti per tutta la giornata di oggi: il cattivo tempo lo mette sempre di malumore, figuriamoci dopo una simile inzuppata e quando ancora il calendario dice che è estate.

Chi accidenti può essere così allegro, con questo tempaccio? Già sono abbastanza pazzi tutti questi tizi che si fanno la strada a piedi!

Raramente, in effetti, ha visto il marciapiede così trafficato: le persone si affiancano e gli ombrelli si urtano, suscitando grida irritate e scuse affrettate, che non distolgono troppo chi è coinvolto dal proprio obiettivo. In maggioranza, i passanti sembrano convergere verso lo stesso punto, al semaforo dell'incrocio, dove si è formato un capannello di persone che si ingrossa ad ogni minuto che passa.

Al semaforo dell'incrocio?!

Johnny spicca una corsa, sgomitando tra la folla che si assiepa più stretta iarda dopo iarda, sbattendo contro gli ombrelli, inseguito dalle grida irose della gente che protesta contro quello che ritiene un atto di prepotenza e contro gli urtoni che riceve dalle sue braccia sollevate a tenere la giacca sopra la testa come esile protezione.

"C'è il mio negozio, laggiù!" Urla a sua volta a chi cerca di trattenerlo. "Ho diritto di andare a controllare cosa succede!"

A mano a mano che si avvicina alla barberia, al rumoreggiare della folla e al crepitare della pioggia si aggiunge sempre più distinto un suono, una musica, una voce che ormai gli bastano pochi istanti per riconoscere:

...You are the one for me, I am the man for you

You were made for me, you're my ecstasy

If I was given every opportunity I'd kill for your love

So take a chance with me...

"È il mio lavorante che deve aver combinato qualcosa smanettando con la radio nuova!" Bofonchia a testa china, schivando ostinatamente tutti gli sguardi che può, con scarso risultato a causa della quantità di gente. È meno di una settimana che hanno comprato quel mangianastri e Johnny non si aspettava che le conseguenze fossero queste: nei giorni scorsi, è rimasto discretamente appoggiato sulla mensola, con il volume regolato in maniera che non fosse coperto dai phon; qualche cliente ha fatto notare che si sente forte e chiaro anche da fuori, ma forse così è troppo!

O forse no. Quando riesce ad entrare, attraversando non senza difficoltà l'assembramento davanti alla porta, si accorge che anche la barberia è piena: davanti al bancone si è formata una piccola fila e dietro c'è Jim, con il calendario in una mano e una penna nell'altro. Alza lo sguardo quando lo sente arrivare e immediatamente lascia cadere entrambi, come folgorato, e si porta le mani al viso.

"Oh, mio Dio, Johnny!! Ti giuro, non mi aspettavo tutto questo chiasso, ero solo arrivato un po' in anticipo come al solito e ho pensato di aprire, visto che ieri mi hai dato le chiavi..."

"E ne hai approfittato per spostare la radio, vedo!" Soggiunge allora Johnny, accennando alla nuova collocazione alle sue spalle. Jim ha portato, molto probabilmente dopo averlo fabbricato con le proprie mani, un nuovo scaffale della misura perfetta per essere collocato sopra la porta e ora lì si trova la radio – lo stereo, si corregge mentalmente Johnny, che ancora non riesce a memorizzare quel nome esotico.