Litigi

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Verso le mezzogiorno e mezza vidi che lucrezia si avvicinò a Massimo che era seduto, smisi subito di lavorare al computer e lì vidi e si sentiva anche dato che avevo la porta aperta
- ehy comandante stupendo
passò dietro e le mise le mani sul petto e lui non si alzò e così pensai "beh se non si alza quando le mette le mani sul petto chissà che farà se lo bacia" ma intanto continuavo a vedere
- comandamenti ma lo sa che lui è un bellissimo uomo
disse Lucrezia nel mentre le fece una carezza
- Lucrezia che cosa vuoi io sto felicemente con Paola
- ah però ti piacciono le mie carezze, non si è sposato di una virgola
dopo questa frase iniziò a baciarle il collo
Massimo pensò per un secondo e poi si alzò di slancio
- Lucrezia vattene te l ho detto sto benissimo con Paola e se voglio qualche carezza me la farà lei non tu
- mh non sono sicura ti soddisfi abbastanza
se ne andò e io scrutai Massimo con occhi pieni di rabbia e gelosia che avrebbero potuto notare tutti!
Massimo infatti se ne accorse ed entrò chiuse la porta e poi disse
- Piccrè non sarai mica arrabiata?
- ma io? scherzi...ti ha solo messo le mani sul petto, accarezzato la faccia e ti ha dato dei baci sul collo
e ti fino alla fine non hai fatto nulla
*dal punto di vista di Massimo*
  come potevo biasimarla me lo sarei aspettato ma se solo avesse capito a cosa stavo pensando ma se glielo avessi detto non mi avrebbe mai creduto ed avrebbe fatto benissimo così provai a dirglielo quando
- e non ti azzardare a trovare scuse, non voglio sentirti
sapevo benissimo che quando Paola era arrabiata bisognava lasciarla in pace così abbassai la testa e uscii tristissimo perché ancora una volta l avevo delusa e mi dispiaceva enormemente non farle percepire che per me esiste solo e solamente lei avrei voluto prenderla tra le braccia ed urlarlo a tutti quanto lei valesse per me e quanto era forte il mio amore, ma non potevo.
Dopo mi serviva una firma e avevo un ansia tremenda ad andare nel suo ufficio,appena arrivato lì di fronte vidi subito Luca uscire e mi ingelosii tremendamente e mi rattristai perché vidi Paola che piangeva e Luca che le era affianco quando ci sarei dovuto essere io, era la mia donna, la persona più importante per me.
Appena uscì luca entrai io chiusi la porta e le dissi
- Amore mi serve una firma
lei mi guardò fredda poi mi avvicinai a lei passai dietro la scrivania mi abbassai e mi feci dolce
- ehy che ti è successo? perché piangevi?
- non volevo mi vedessi, comunque secondo te?
- Paola so che in questo momento non vuoi avere parole dolci da parte mia e non vuoi sentire ragioni però sappi che sei la mia donna preferita la mia migliore amica e la mamma dei miei figli, ti amo e ricordati che ci sono io per consolarti nel bene e nel male, anche se siamo litigati in questo momento io ci sarò sempre per te non te ne dimenticare mai
mi alzai e le dieti un bacio sulla fronte lei abbassò lo sguardo per non farmi vedere che aveva le lacrime agli occhi e per mantenere il suo stato di freddezza, io le presi il viso tra le mani, delicatamente come se fosse il mio tesoro più caro, mi guardò con gli occhi lucidi e con il pollice le tolsi le lacrime che le erano cadute sul viso
- tieni prendi il foglio e vai ti prego così non aiuti
abbassai la testa presi il foglio ed uscii.
La sera sul tardi le bussai
- Paola dobbiamo andare a casa sei distrutta e sono andati via tutti
si alzò uscì sensa nenache degnarmi di uno sguardo e nel mentre camminava sussurrai
- mi mancano tremendamente quei cazzo di occhi azzurri meravigliosi
si stoppo si girò e mi disse
- cos'hai detto?
- nulla parlavo tra me e me
si girò e riniziò a camminare,sapevo benissimo che mi aveva sentito e si vedeva che aveva una viglia matta di abbracciarmi e baciarmi ma conoscendola non lo avrebbe mai fatto.
Arrivati a casa salutò Pietro e prese Futura
- io vado a far mangiare ed addormentare  Futura, vieni con me piccolo?
- Certo mamma
andarono e io preparai la cena, dopo aver finito con Futura tornò di qua insieme a Pietro ci sedemmo e mangiammo.
Dopo cena Pietro mi disse che era stanchissimo così andò da Paola che stava lavando i piatti le diete un abbraccio e le baciò la pancia, e le scappò un sorriso pieno d' amore
" quanto cazzo è bella quando sorride" pensai subito Pietro venne e mi disse
- dai papà vienimi a leggere la storia
- eccomi piccolo
Dopo un po' si addormentò e tornai in cucina.
Paola era seduta sul divano mi sedetti vicino a lei e le sussurrai
- piccrè mi manchi, mi mancano i tuoi occhi azzurri, il tuo sorriso, le tue labbra e il tuo calore
mi avvicinai e le feci i grattini sul braccio e le baciai il collo, per la situazione le vennero i brividi così si alzò
- vado a farmi una doccia
annuisco anche se sapeva benissimo anche lei che non sarei rimasto su quel divano, così mi alzai e andia in bagno, entrai sensa farmi sentire mi spogliai e entrai in doccia, le misi le mani sulle spalle e mi appoggiai a lei dato che avevo visto i suoi occhi con le lacrime le dissi
- non viglio più vederti piangere
si staccò e mi disse
- primo cosa ci fai qui e secondo pensi che passi tutti così?con delle parole dolci?
mi avvicinai a lei la baciai di colpo e non si staccò dopo mi staccai per riprendere fiato
- pensavo volessi compagnia
- pensavi bene
sussurrò
- e no non penso che bastino delle parole dolci ma voglio farti capire quanto ti amo
- comandante lei mi farà impazzire prima o poi
girò la testa, le girai il viso con due dita e le dissi
- ora però fammi quel tuo cazzo di sorriso che mi fa impazzire, è da tropoo che non lo vedo
ride
mi bació e mi disse
-comandante stronzetto stai attento a ciò che fai
sorrisi e ci baciammo e ovviamente finimmo per farlo.

che colpa ne abbiamo noi se ci amiamo?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora