Capitolo 3

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Giorno 2

Questa volta l’odore di caffè appena sveglia non c’era ancora… così sono andata a prepararlo io. Nell’attesa che uscisse il caffè andai a controllare se le mie amiche fossero ognuna nella sua stanza ed effettivamente e per fortuna è stato così, ma purtroppo non erano sole… stavano con i ragazzi della serata di ieri.

Imbarazzata me ne tornai in cucina, erano già le 9 del mattino…il piano prevedeva l’uscita di casa entro le 9:30 in modo da stare alle 10 in centro, ma loro non ne volevano sapere di svegliarsi (rientrando alle 5 del mattino era un po’ difficile...).

Ho provato ad aspettarle, a svegliarle, ma prese dal sonno mi dissero che avrebbero voluto continuare a dormire e così feci.

Pur se in ritardo, allora, decisi di rispettare il piano da sola: lasciai la colazione pronta con un biglietto in cui dicevo di chiamarmi non appena fossero sveglie e pronte che le avrei avvisate su dove venire direttamente.

Mi raggiunsero all’alba delle 15:00. Ero un po’ nervosa per questo, ma non volevo rovinare tutto così decisi di lasciarmi tutto alle spalle e far finta di nulla. Passammo il pomeriggio a visitare Notre Dame, la Bastille, il Pantheon e a fare un po’ di shopping sugli Champs Élysées.

Nella serata tornammo a casa… era prevista una serata party solo noi 4 come ai vecchi tempi, ma i piani cambiarono. Avevano dato appuntamento ai ragazzi nella stessa discoteca di ieri alle 11. Mi infuriai un po’ con loro perché si stavano facendo travolgere per nulla dai parigini e stavano mandando a fumo il nostro viaggio... ma alla fine eravamo sempre 1 contro 3 per cui vinse la maggioranza. D’altro canto di passare la serata da sola a casa non mi andava.. così ritornammo nella famosa discoteca di ieri e le mie amiche si ricongiunsero con questi tipi.

E io? Beh, il tizio ci riprovò di nuovo, ma prese un asso di picche anche stavolta.

Andai direttamente nella stanza di ieri... tanto non c’era mai nessuno e nessuno mai la usava neanche per andare oltre quindi meglio così.

A questo giro fregai una bottiglia di champagne dal bar e la portai con me.

Mi misi dietro ad un piccolo muretto della stanza e iniziai a pensare seduta per terra. Non mi andava neanche di scrollare IG per controllare che facevano o di controllare le notizie in generale (magari con il senno di poi, se lo avessi fatto, non sarebbe successo quello che poi è successo… boh chi lo sa).

----MEANWHILE SENZA CHE IO LO SAPESSI

.. in quel locale quella sera, stava appena entrando Charles Leclerc, seguito da una massa di fan pronti/e a chiedergli una foto e due guardie del corpo che lo proteggevano. Era lì per sponsorizzare il locale, ma io non lo sapevo perché presa dalle mie amiche e da tutto il resto, non avevo fatto caso al nome del locale o alle notizie che giravano.

Charles scattò qualche foto, ma poi esausto, chiese di trovare un posto per non essere disturbato almeno fino al prossimo round. Così cercarono, senza viste di occhi indiscreti, di camuffarlo e lo rinchiusero a chiave in una stanza del locale, dove nessuno ci andava mai ed era ormai dismessa. Lo chiusero a chiave casomai nell’eventualità qualche fan lo avesse seguito. Lo avrebbero chiamato al secondo round. E così fu.

Nessuno poteva immaginare che due destini così diversi si sarebbero incontrati proprio quella sera, proprio in quel locale, proprio in quella stanza dismessa.

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