Capitolo 20

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Quando uscii dal camerino lui stava parlando al telefono con qualcuno un po’ scocciato e andava avanti e indietro, ma mi sorrise e mi fece il gesto del pollice in su non appena si accorse di me che lo stavo guardando appoggiata al muro... poi mi fece cenno con la mano di aspettare poco altro e gli dissi OK con il labiale.

Nel frattempo, la ragazza mi consegnò una busta con le foto e quando le aprii mi venne solo da ridere perché la differenza tra le due foto era praticamente abissale, non ci voleva molto nel distinguere quale fosse la prima dalla seconda:

Nella prima, si sorridenti lo eravamo, ma palesemente colti alla sprovvista, ma eravamo ancora ben sistemati. Vicini si, ma ignari di tutto;
Nella seconda, i nostri sorrisi erano i protagonisti della foto…i nostri occhi parlavano da sé e soprattutto ci abbracciavamo, eravamo vicini molto vicini e spiritosi perché la testa di Charles era piegata verso la destra sulla mia di testa e non so… era molto significativa quella foto per me…era palese che tra il prima e dopo fosse successo qualcosa!
Il tutto se penso a quanto era successo era più che ovvio…

Quando Charles terminò la chiamata, venne da me con un’aria un po’ sconsolata dicendomi che doveva presenziare ad un meeting di lavoro e che non riusciva a pranzare con me

“ho fatto di tutto per evitarlo, ma mi hanno obbligato...spero che non ti arrabbi”

“Ma Charles, perché dovrei prendermela scusa? Il lavoro è lavoro vai tranquillo io rientrerò a casa”

“No no, se vuoi mi puoi aspettare qui, non tardo giuro”

“Ma no, che dici, non posso accettare sul serio..”

E con gli occhi dolci mi guardava del tipo “pleaseeee”

“non sono neanche lontano da qui, sono cinque traverse più avanti quindi non farò tardi prometto” disse lui

“e va bene, ti aspetto qui ma non ti prometto nulla”

“Topppp allora questa è la chiave della camera, io arrivo, aspettami”

“certo, a dopo e buon meeting”

E mi diede un bacio sulla fronte e mi lasciò il suo zaino.

Così mentre lui si avviava verso l’uscita, girandosi un’ultima volta prima di varcarla per guardarmi, mi incamminai alla ricerca della sua stanza…

Ci misi un po’ a trovare il piano perché l’hotel era immenso, ma ragionandoci alla fine era il piano 4, stanza 16…d’altronde probabilmente se l’era scelta da solo per via del numero.. l’hotel aveva solo 5 piani, di cui il 5 era il terrazzino, ma per ogni piano c’era una quantità infinita di camere di tutte le dimensioni o almeno così sembrava dalla piantina..

Quando entrai rimasi allibita per la bellezza della stanza, era enorme e sembrava quasi un appartamento…

Non so perché ma mi venne da esplorare il suo armadio e notai i vestiti della prima volta che eravamo usciti..era passato così poco tempo da quel giorno eppure mi sembrava già così lontano..

Nel bagno, invece, c’erano un sacco di prodotti beauty..il ragazzo si prendeva cura di sé e devo dire che teneva il tutto abbastanza in ordine per essere un ragazzo..

Chiamai le mie amiche che nel frattempo si erano risvegliate e mi bombardarono di domande..il tutto perché quando arrivarono a casa in notte fonda, mi scattarono tante foto senza che noi ci accorgessimo di nulla e rivedendo quelle foto, iniziarono a  dirmi che quel “Max” assomigliava tanto a Charles Leclerc…

“noo ma che dite? Si, forse gli assomiglia, ma figuratevi se è lui..se fosse stato lui me ne sarei accorta no?..poi ragazze la foto è assai buia, come fate a dire che assomiglia a lui?”

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