Capitolo 1 Scommessa notturna

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Un mese dopo gli eventi narrati in Operazione Terrore 2

<<Ci siamo persi, Jack. Non c'è altra spiegazione>>. Nella foresta dove, nove anni prima, Hannabelle e Rosemary Plymouth avevano smarrito la strada di casa, una ragazza con una felpa color nocciola e attillati pantaloni a vita bassa si fermò e incrociò le braccia.

<<Macchè persi, siamo ancora nella foresta, no?>> Il suo amico, un ragazzo con un ciuffo di capelli biondi e un'aria piuttosto ribelle, scosse il capo e avanzò, senza degnarla di uno sguardo. <<Una volta usciti, troveremo la strada principale e saremo a casa in un lampo.

La ragazza sbuffò e gli venne dietro di malavoglia. Sentiva i passi di Jack davanti a sé e solo questo le permetteva di seguirlo. I suoni erano l'unico mezzo per orientarsi in quella foresta; non si vedeva nulla. <<Non so proprio perché abbia accettato di partecipare a questa scommessa>>continuò la ragazza e un attimo dopo sussultò. Senza accorgersene, era passata proprio davanti al nido di un gufo, una fessura profonda scavata in un tronco. L'uccello aveva preso a gridare indignato e, con un frullo d'ali le era passato davanti. I suoi amici ridacchiarono. <<Quello che stiamo facendo non ha senso. Qualcuno se ne accorgerà sicuramente...>>

<<Lizzie, dacci un taglio, va bene?>>disse il terzo ragazzo, che portava uno zaino dai colori vivaci legati alla schiena e aveva un'aria eccitata quanto circospetta. <<Il coprifuoco è valido da un'ora e nessuno se n'è ancora accorto. Credi che siamo così fessi da farci mettere nel sacco? E poi, se hai troppa paura, vattene a casa>>.

<<Non sono preoccupata per il coprifuoco>>puntualizzò lei, cercando di focalizzarlo. <<Sono preoccupata di quello che può succedere se non rientriamo in tempo ....>>

<<Sei patetica, Lizzie>>dichiarò Jack e si fermò di fronte a lei nonostante la poca luce. <<Credi davvero che tutte queste maledette regole servano a qualcosa? Non siamo più al sicuro qui che a casa nostra, ormai. E poi, come dice Scott, daremo solo un'occhiata in giro e poi ce ne torneremo a casa>>.

Riprese a camminare e Lizzie gli arrancò dietro a passi pesanti. <<Certe volte non so come faccio a sopportarti, Jack>>.

<<E dai, rilassati, Lizzie>>la blandì Scott, affiancando Jack.<<Coprifuoco o non coprifuoco, siamo a Windy Creek. Tutti sanno che questa è la residenza del professor Van Helsing e dei suoi amici. Nessuno verrà a sfidarlo nella sua tana, no? E poi, non dimentichiamoci che siamo sempre in un minuscolo buco di paese dove non succede mai nien.... AIUTOOOOOOOOOOO!>>

Jack si voltò e si rese conto che il compagno era sparito. Ma aveva notato un particolare: nel punto dove prima si trovava Scott c'era una fossa grande quasi quanto lo spiazzo nel quale si trovavano. All'altro capo della fossa, Lizzie guardava sconvolta il suo interno.

<<Scott?>>gridò la ragazza. In un lampo, Jack si avvicinò alla fossa evi guardò dentro. Era buio pesto. Poi, la luce di una torcia lampeggiò sul fondo.

<<Sono intero>>rispose lui. I due ragazzi udirono un fischio sommesso.<<Wow>>esclamò Scott, mentre faceva roteare la luce della torcia.<<Date un'occhiata, ragazzi... sono finito in un sotterraneo segreto!>>

Jack sorrise con aria trionfante e, un attimo dopo, gettò le gambe oltre l'orlo della fossa e prese a scendere lentamente, appoggiando il tallone alle rocce delle pareti. Quando raggiunse Scott, si voltò e allungò una mano per aiutare Lizzie a scendere. La ragazza impiegò un po' di tempo, testando la stabilità delle rocce con il piede. <<Di preciso cosa cerchiamo?>>chiese, quando fu vicino a Jack.

<<Niente di preciso, pupa>>rispose Jack, accendendo la sua torcia. <<Qualunque cosa possa lasciare a bocca aperta i nostri compagni, quando porteremo le foto a scuola>>. Si guardò intorno, mentre anche Lizzie accendeva la sua torcia. Scott aveva ragione: si trattava proprio di un sotterraneo. Non c'erano mattonelle, né pavimento, né soffitto. Tutto era formato da cumuli di roccia e intrichi di radici.

Operazione Terrore 3-La maledizione dei KarnsteinWhere stories live. Discover now