Ormai, rimanevano solo un paio di persone. Non ci misero molto a uscire, gridando e guardandosi alle spalle, come se si stessero augurando di poter tornare a casa al più presto Lei e Molnar si avvicinarono ad Houghtouns. Rosemary gli mise una mano sulla spalla e annuì. <<Non poteva fare di più, commissario>>.
Houghtouns, alla luce della luna, sembrava costernato. Infine, disse solo:<<Buona fortuna, Rosemary>>. E si avviò dietro la gente, che si apprestava ad allontanarsi dalla casa dei Karnstein.
<<Buona fortuna>>replicò Rosemary.
<<Buona fortuna>>le fece eco Molnar.
<<Ragazzi>>Un gran moto di sollievo pervase Rosemary, nel sentire quella voce familiare. Il signor Pennington, Padre McKnell e Sparviero venivano, trafelati, verso di loro. <<Che ci siamo persi?>>
<<Avete fatto tutto?>>chiese Rosemary, saltando i convenevoli.
<<Sì>>rispose ansimando il signor Pennington e si fermò davanti a loro. Cominciò a prendere dalle mani di Molnar le proprie armi: l'amico le aveva raccolte per lui. <<Avevi ragione sulle loro bare: erano vuote>>.
<<Comunque, non ci entreranno più per un bel pezzo>>aggiunse Sparviero, afferrando anche lui le armi che Molnar gli porgeva. <<Abbiamo sistemato le croci sulla terra all'interno>>.
<<Siete stati grandi, ma ora andiamo, non perdiamo altro tempo!>>li incitò Rosemary e tutti quanti si fiondarono nuovamente all'interno.
<<Abbiamo visto gli invitati scappare all'esterno>>osservò Sparviero, mentre cominciavano a scendere la scalinata.
<<Houghtouns si occuperà di loro>>spiegò Rosemary, ruotando la balestra intorno a sé, mentre si guardava intorno, aguzzando gli occhi, nel tentativo di vedere qualcosa al buio.
<<Dove sono i Karnstein?>>domandò Sparviero.
<<Noi averli persi di vista>>replicò Molnar. <<Volatilizzati>>.
<<Ma tenete gli occhi aperti>>avvertì Rosemary. <<In tutta probabilità, salteranno fuori da un minuto all'altro>>.
Erano arrivati di nuovo al centro del salone, che, adesso, era vuoto e freddo. Persino il fuoco del camino si era spento e Rosemary non avrebbe saputo dire se a farlo fosse stata la loro fuga precipitosa o, piuttosto, se fosse dovuto a cause soprannaturali. L'aspetto della sala, ora, era anche peggiore delle prime due volte in cui Rosemary era capitata lì; quantomeno, in quei casi, era giorno. Adesso, il senso di oppressione che il buio gettava loro addosso era accentuato dal lamento del vento tra i rami degli alberi e il fruscìo delle foglie. Persino le ghirlande natalizie alle finestre avevano assunto un'aria minacciosa: la luce della luna era ancora minore, ridotta dalle ombre delle loro foglie abbarbicate sui vetri tutt'intorno. I cinque compagni si strinsero l'uno all'altro.
<<Restiamo uniti>>mormorò Sparviero. <<Evidentemente, si aspettano che siamo noi a fare la prima mossa>>.
<<Allora facciamola>>fu la pronta risposta del signor Pennington. <<Ma, come dice la Colombella.... Non perdiamoci di vista>>. Sollevò di netto il viso oltre le canna del suo fucile e gridò:<<Venite fuori, sanguisughe! Vogliamo chiuderla stasera questa storia!>>.
Nessuno rispose. In compenso, il vento parve soffiare più forte. <<Karnstein!>>urlò Rosemary, brandendo minacciosamente la balestra. <<Vieni fuori a giocare! Non fate i vigliacchi, mostratevi! Non vorrete macchiare in questo modo la reputazione dei vostri antenati... o, forse, un gruppo di psicopatici vi fa più paura di un'orda di protestanti agguerriti?>>.
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Operazione Terrore 3-La maledizione dei Karnstein
FantasyDopo la pericolosa avventura che si è appena lasciata alle spalle, Rosemary Plymouth è, ormai, approdata ad un punto di non ritorno; la dolorosa svolta che ha dovuto affrontare l'ha lasciata più sola e confusa che mai. Ora che si ritrova a capo dell...