Sparviero
Sparviero tirò le redini e il cavallo si arrestò con un nitrito. <<Ci siamo, Gianciotto>>decretò, alzando lo sguardo. Aveva cavalcato circa un'ora e mezza e aveva impiegato l'ultima mezz'ora a percorrere la stradina di campagna sulla quale si trovava in quel momento. Lui e Gianciotto si erano fatti largo in mezzo alle rare casette e le botteghe (tutte distribuite a intervalli irregolari) e, infine, erano giunti in vista di ciò che Sparviero stava cercando. Una minuscola chiesetta che si ergeva su una collina, in posizione leggermente sopraelevata rispetto a quello sperduto paesino inglese. Aveva l'aria di esser molto antica, non solo per le sue dimensioni, ma anche perché era stata costruita in pietra. Le figure dipinte sulle vetrate spiccavano contro il grigio delle rocce incastonate, in mezzo alle quali si abbarbicava anche qualche ciuffo di muschio.
Senza perdere neanche un momento, Sparviero distolse lo sguardo dalla chiesa, spronò Gianciotto e lasciò che il suo destriero percorresse un ultimo tratto di strada che terminava all'angolo della strada. Proprio in quel punto, c'era una stalla e fu lì che Sparviero consegnò Gianciotto ad un uomo vestito con una casacca e con un forcone in mano, chiedendogli che si prendesse cura del suo cavallo fino al suo ritorno. Lo stalliere gli chiese quanto si sarebbe fermato, ma Sparviero non lo sapeva. Ad ogni modo, l'uomo non si mostrò molto insistente e acconsentì. Dopodiché Sparviero lo pagò e cominciò a risalire speditamente il sentiero che portava sulla cima della collina. Man mano che saliva, l'eco di una voce che cantava gli giunse sempre più chiaramente. Le parole erano in latino e l'intonazione lenta e ripetitiva. Una volta davanti il portone della chiesa, che era costruito in legno grezzo e appariva screpolato in diversi punti, l'uomo lo spinse con cautela e gettò un primo sguardo dentro. Tutti i banchi erano occupati e il sacerdote parlava da sopra il pulpito, abbracciando con lo sguardo entrambe le navate. Non era cambiato di una virgola: aveva gli stessi occhi nocciola e la stessa corporatura massiccia. Sarebbe stato praticamente uguale a come lo ricordava, se non fosse stato per i suoi capelli, che erano più lunghi dell'ultima volta che l'aveva visto ed erano completamente bianchi. A quanto pareva, Sparviero era arrivato nel bel mezzo della predica.
Assicurandosi di chiudere il portone adagio in modo che il suo cigolio non disturbasse la messa, il nostro eroe si avvicinò all'acquasantiera e immerse brevemente un dito. Silenziosamente, fece il segno della croce e si sedette sull'ultimo seggio. Lo sguardo del sacerdote guizzò un momento quando i loro occhi s'incrociarono; Sparviero sostenne quell'occhiata, imperturbabile. Il sacerdote sembrava quasi sul punto di interrompersi, ma la predica continuò. Al termine della funzione, quando la Chiesa cominciava a svuotarsi, Sparviero si alzò; il sacerdote lo stava guardando. Dopo una lunga occhiata significativa, l'uomo congiunse le mani, che furono subito coperte dalle maniche della lunga veste, e si avviò verso il confessionale più vicino all'altare. Dopo che fu scomparso all'interno dell'abitacolo, Sparviero vi si diresse ed entrò.
Il sacerdote sorrise al di là della rete che lo separava da Sparviero. <<Generalmente, la gente s'inginocchia quando ha intenzione di confessarsi>>disse con voce leggermente roca, facendo un cenno verso un punto in basso rispetto alla finestrella: un sedile sul quale qualcuno aveva adagiato un paio di cuscini si trovava in quell'angusto spazio. L'ambiente era stretto e scarsamente illuminato.
Sparviero fece una smorfia. <<Ho imparato a non inginocchiarmi davanti agli uomini>>replicò<<Gli uomini potrebbero montarsi la testa e convincersi che questo procuri loro diritti che non hanno. L'unico davanti al quale accetterò di inginocchiarmi sarà il Padreterno, semmai L'incontrerò>>.
Il sacerdote alzò il sopracciglio. <<Ne dubito. In realtà, credo che rifiuterai di inginocchiarti anche davanti a Lui. Comunque>>. Si avvicinò leggermente alla rete. <<Immagino che tu non sia venuto solo per confessarti, non è così, Sparviero?>>.
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Operazione Terrore 3-La maledizione dei Karnstein
FantasyDopo la pericolosa avventura che si è appena lasciata alle spalle, Rosemary Plymouth è, ormai, approdata ad un punto di non ritorno; la dolorosa svolta che ha dovuto affrontare l'ha lasciata più sola e confusa che mai. Ora che si ritrova a capo dell...