Capitolo 11 - Ospiti d'onore

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<<MA PERCHE', PERCHE', PERCHE', PERCHE', PERCHE' E PERCHE'?!!!>> Ad ogni parola, Rosemary scaraventava la fronte contro le pagine del libro posato sulla scrivania, davanti a lei. Poi sollevò la testa e cercò di raccapezzarsi per mettere ordine tra le varie carte e fogli di pergamena, disseminate sui libri aperti. Ma, dopo un goffo tentativo di prenderne un mazzo e raggrupparli in una pila, una decina le sfuggirono di mano e la ragazza gettò il resto per la stanza, esasperata. <<Ma è mai possibile... è mai possibile?>>sbraitò, portandosi le mani ai capelli, mentre i fogli le volteggiavano intorno alla testa, prima di adagiarsi di nuovo sul tavolo. <<Tutta questa gente.... dentro casa mia!>>.

<<Per favore, Rosemary, calmati>>Padre McKnell le mise una mano sulla spalla e si sedette vicino a lei. <<Finirai per farti venire una crisi di nervi>>.

<<Lei esserci già immersa fino al collo, in crisi di nervi>>puntualizzò Molnar, guardandola di sottecchi, mentre cercava di riacciuffare qualche foglio volante. Un uggiolio risuonò sopra le loro teste. Tutti alzarono lo sguardo, ma, poco dopo, il lamento si spense pian piano. Il signor Pennington sospirò. <<Dovevi proprio portartelo dietro, vero, Molnar?>>sbottò, guardando l'amico di sbieco. <<Sarebbe stata la cosa migliore anche per Cagliostro: sono sicuro che preferirebbe scorrazzare libero nel giardino di casa Thompson, anziché starsene chiuso in uno sgabuzzino tutto il tempo... >>

<<Ma se essere stato lui a seguirmi!>>replicò Molnar, stravolto e indignato. <<Povera bestia, lui non potere stare senza suo padrone... E, per quanto riguarda ripostiglio, essere stati voi a spingermi a chiudercelo dentro!>>.

<<Ma è naturale>>intervenne Padre McKnell, in tono ragionevole. <<Ci sarebbe stato d'impaccio, mentre siamo alle prese con i Karnstein. Sarebbe una distrazione!>>.

<<Renderebbe tutto ancora più caotico>>aggiunse Rosemary. Poi chiuse gli occhi, emise un gemito e si lasciò scivolare sulla sedia.

<<Ma non era stata una tua idea, quella di farli venire qua?>>bofonchiò Pennington, con aria contrariata.

<<Sì, ma cosa dovrei fare?>>Rosemary si voltò di scatto verso di lui. <<Essere felice di vedere la mia casa invasa da un branco di parassiti che parlano, si muovono e gozzovigliano?>>.

<<Andiamo, Rosemary>>Sparviero aveva un'aria vagamente divertita mentre guardava Rosemary imprecare contro tutto quel caos. <<L'hai voluto tu ed è giusto che tu ne subisca le conseguenze. E poi, non gozzoviglieranno mica>>.

<<Sparviero avere ragione>>l'incoraggiò Molnar. <<Se i Karnstein essere davvero vampiri, loro non toccheranno neanche minimo boccone. Sai con cosa gozzovigliare loro, in genere>>. Mimò il gesto di tagliarsi le vene della mano destra e chiuse quella sinistra a coppa, come se stesse raccogliendo il sangue.

Rosemary gli lanciò un'occhiataccia. <<E credete che il mio problema sia questo?>>Si mise le mani davanti al viso e lasciò che i palmi le scorressero lungo le guance, affondando le unghie nella carne. <<Il mio problema sono l'affollamento, la confusione, tutte quelle voci insieme... >>

<<Ma quale affollamento e affollamento!>>Il signor Pennington le strappò di mano dei fogli che aveva cominciato a sistemare in dei ripiani sotto la scrivania e lo portò fuori dalla sua portata, per costringerla a guardarlo in faccia. <<Dove l'hai visto l'affollamento? In fondo, sono solo un paio di persone... >>

<<E quindi?>>ribadì la ragazza con gli occhi fuori dalle orbite. <<E anche se fosse una persona? Si tratta sempre di sentirli parlare, sentirli muoversi... Inoltre, non dimenticate che adesso c'è una persona in più>>.

Operazione Terrore 3-La maledizione dei KarnsteinWhere stories live. Discover now