Capitolo 12 Seduta spiritica

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<<Sapete, credo proprio che dovremo dire la preghiera>>affermò allegramente Padre McKnell, quando furono tutti a tavola. A Rosemary non sfuggì lo sguardo che i gemelli si scambiarono. Guardando Boris, a capotavola, si accorse che, anche dai suoi occhi, trasudava una certa inquietudine. <<Mia madre diceva sempre che, quando si è a tavola tutti insieme, la benedizione è un momento fondamentale: favorisce il senso di comunanza e di familiarità fra i commensali>>.

<<Io e Rosemary vi abbiamo già fatto perdere tempo>>gli fece notare Boris, lanciando uno sguardo alla ragazza, che si trovava all'altro capo della tavola. Lei, però, sorrise.

<<Ma no!>>Sventolò una mano. <<Padre McKnell ha ragione: non c'è niente di meglio di una bella preghiera prima di mangiare. Sono sicura che i nostri commensali possono aspettare benissimo un altro paio di minuti... sono abituati a un'ora e più di messa! Ci vanno ogni domenica, no?>>disse e fu molto compiaciuta nel vedere che i Karnstein la guardavano storto.

<<Giusto!>>approvò Padre McKnell, mentre tutti univano le mani. Rosemary notò che il commissario Houghtouns sospirava e chiudeva gli occhi. Un attimo dopo, abbassò il capo, come a cercare di partecipare a quell'atmosfera raccolta. Probabilmente, anche lui non vedeva l'ora di entrare in azione e che quella storia finisse presto, si ritrovò a pensare Rosemary. <<È nostro dovere ringraziare il Signore per averci dato la possibilità di essere tutti qui riuniti. Soprattutto, considerando che noi- io e i compagni della nostra piccola banda- avremmo anche potuto non essere qui, oggi... ne abbiamo viste tante insieme!>>.

<<Giustissimo>>aggiunse Pennington, anche se Rosemary colse il lieve sarcasmo del suo tono. Era sicura che si stesse divertendo almeno quanto lei a provocare i Karnstein, ma la sua scarsa fede e l'insofferenza verso la religione non gli permettevano di godere a pieno della situazione. <<Sotto con la preghiera, Rosemary, e consiglierei, possibilmente, di non tirarla per le lunghe>>.

<<D'accordo>>Rosemary congiunse le mani con un clop. <<Signore!>>esclamò, facendo sussultare Houghtounns e Molnar, che erano i più vicini. Si schiarì la gola. Aveva cominciato a voce troppo alta: era decisamente su di giri. <<Signore>>riprese in tono più moderato. <<Ti ringraziamo del cibo che stiamo per consumare. Ma ti ringraziamo soprattutto perché ci hai permesso di sopravvivere fino a questo momento>>alzò di netto la voce e guardò i Karnstein. Non avevano congiunto le mani e i loro occhi mandavano lampi. <<perché ci hai permesso di affrontare tutti gli ostacoli contro cui ci siamo ritrovati a combattere... >>

<<.. e sono stati un bel po'>>aggiunse sottovoce Molnar. <<AHI!>>strillò un attimo dopo, perché il signor Pennington gli aveva affibbiato un calcio nello stinco.

<<... e ci hai permesso di uscirne vincitori>>continuò Rosemary. Notò, a quel punto, che i tre fratelli si erano fatti più lividi del solito. Se non fosse stata sicura della loro natura maledetta, avrebbe pensato che li avesse colti un malore. <<perciò, ti scongiuro>>e stavolta la sua voce si alzò così tanto che le parve di vedere un po' di polvere cadere dal soffitto. <<sostienici in questa lotta senza fine contro i nostri nemici, perché sono ancora tanti gli ostacoli che dobbiamo affrontare! E liberaci>>adesso Rosemary stava praticamente urlando<<liberaci, oh Signore, da tutti i mali, passati, presenti, futuri>>e, ancora una volta, lasciò che il suo sguardo indugiasse sui tre Karnstein<<e anche... da quelli che ci stanno a pochi centimetri di distanza e che, continuamente, si camuffano per nascondere la loro vera natura!>>. Disgiunse le mani e levò al cielo. <<Amen>>. Lasciò cadere i palmi sul tavolo e si accorse, in quell'istante, che tutti quanti, non soltanto i Karnstein, la stavano fissando. Si affrettò a prendere il cucchiaio e ad immergerlo nel piatto.

Operazione Terrore 3-La maledizione dei KarnsteinWhere stories live. Discover now