Capitolo 9 Invito a cena

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<<Dove mi portate?>>strillò Caroline, guardandosi intorno terrorizzata.

<<Chiudi quella bocca e cammina!>>sbraitò Drusilla, dandole un potente strattone. La sua voce usciva come un sibilo da sotto il cappuccio nero e trascinava la ragazzina dal braccio destro. A sinistra, un'altra figura incappucciata la conduceva tenendole il braccio sinistro, le mani foderate da grossi guanti neri come il resto dell'abbigliamento. Caroline indossava ancora la camicia da notte che portava quando l'avevano trascinata fuori dal letto: un completino azzurro con un motivo di stelle blu, di morbido cotone. Ormai, non sapeva se stesse tremando per quello o per la paura. L'avevano sorpresa quando si era addormentata da poco; era bastato che uno di loro le premesse una mano sulla bocca e Caroline aveva spalancato gli occhi, ritrovandosi i loro volti a pochi centimetri dal suo, le lame dei coltelli che brillavano nel buio. Allora si era maledetta per aver lasciato la finestra aperta, ma era tardi. L'avevano minacciata, eppure non era riuscita a muoversi di un centimetro: la paura l'aveva inchiodata sul posto ed era rimasta lì, finchè una botta in testa non l'aveva mandata giù. Poco dopo, si era risvegliata in quello che sembrava un buio corridoio, lungo il quale gli incappucciati la spingevano a passo sostenuto. La tiravano con una tale violenza che la ragazzina, ancora un po' intontita dal colpo che aveva preso e dal freddo, avanzava con le ginocchia che strisciavano sul pavimento. Ma, più passava il tempo, più si rendeva conto della situazione e la paura l'attanagliava.

<<Sei sicuro che nessuno ci abbia seguiti?>>domandò improvvisamente Drusilla all'altro incappucciato.

Caroline lo sentì scuotere la testa. <<Nella casa dormivano tutti>>rispose una voce profonda di uomo. Caroline si sentì gelare: non era solo per la voce che aveva appena udito. Quell'uomo aveva detto che dormivano tutti e lei non aveva potuto neanche gridare per chiedere aiuto... No, si disse fermamente. Era solo questione di tempo. Suo padre o sua madre si sarebbero svegliati e, nel giro di pochi minuti, si sarebbero resi conto che qualcosa non andava. Forse la stavano già cercando... Eppure, da un po' di tempo avevano cominciato quasi a sentirsi al sicuro. All'inizio, non erano stati particolarmente entusiasti di sistemare tutti quei crocifissi a porte e finestre e collane d'aglio in tutte le stanze; sembrava tutto così ridicolo. E così triste, anche: avevano la sensazione di vivere sotto una costante minaccia. Ma, con il tempo, avevano cominciato non solo a farci l'abitudine, ma a sentirsi protetti. In fondo, vivevano sotto una costante minaccia e, se finora non era successo niente, forse era segno che quelle precauzioni erano state efficaci. Era evidente, quindi, che quegli incappucciati non rappresentavano una minaccia soprannaturale. Ma allora, cosa potevano volere da lei? Certo, non c'entravano nulla con loro... o no?

In quel momento, un cigolio poco distante interruppe le sue riflessioni. Davanti a loro si aprì una porta che si spalancò su una grande sala illuminata solo dalla flebile luce di due candelabri, posti su un tavolo in un angolo. La parte restante della sala era quasi interamente buia. <<Da questa parte, Zoltan>>disse Drusilla e i due spinsero Caroline nella stanza. Da quel poco che Caroline riusciva a vedere, la mobilia era ricca e antica. Ma ciò che più la colpì furono le tre figure che troneggiavano accanto al tavolo. Tre giovani alti ed emaciati, che indossavano lunghi abiti neri. I solchi scuri che contornavano i loro occhi erano talmente profondi che, a quella distanza, sembravano riempire tutto il viso. Sarebbero potuti sembrare quasi delle semplici ombre, se non fosse stato per il candore dei loro visi che sembravano brillare sinistramente nell'oscurità. Gli incappucciati gettarono Caroline a terra e la ragazza si ritrovò prona. A poco a poco, sollevò la testa e fissò i tre ospiti attraverso i capelli dispersi intorno al suo viso. Nel guardarli, si sentì scossa da un tremito innaturale che, lentamente, si trasformò in un formicolio alla gola. Le parole pronunciate dal professor Van Helsing, che lei aveva ascoltato nella registrazione di una sua conferenza, le risuonarono nella mente: Hanno l'aspetto di affamati.... Occhiaie scure... colorito pallido....

Operazione Terrore 3-La maledizione dei KarnsteinWhere stories live. Discover now