Capitolo 22 Vetri riflettenti

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Boris Karnstein

<<Adesso, ne ho la certezza!>>Schroeder si alzò in piedi e guardò il suo padrone, trionfante. <<La loro attuale residenza è quella casa al limitare del bosco. La casa della vecchia Arabella Thompson!>>.

<<Bene>>affermò il generale Stelian. <<Allora, se le tue informazioni sono esatte, è inutile indugiare. Stavolta coglieremo i membri dell'Operazione Terrore con le mani nel sacco!>>.

<<Ne sono sicuro>>ripetè Schroeder, con gli occhi che gli brillavano. <<Sono appena stato nei pressi di casa sua e, chiedendo qua e là, sono venuto a sapere che la casa è stata acquistata da uno degli amici di quella ragazza, la pronipote del professore. Mi pare sia quello rumeno... Molnar Ditot>>.

<<Eccellente>>Stelian Karnstein parve ergersi in tutta la sua altezza. <<Hai fatto un buon lavoro, Schroeder. Certo, le informazioni che hai dovuto raccogliere ti hanno fatto perdere tempo prezioso>>lanciò uno sguardo alla finestra, dove le ombre si addensavano. <<ma sono comunque informazioni di grande rilevanza. Puoi star certo che te ne renderò merito>>.

<<Dubito, Padre>>intervenne Boris, che se ne stava con le spalle appoggiate a una colonna nella stanza del padre. <<Che, dopo quello che è successo l'altra notte, se ne staranno seduti buoni ad aspettarci>>.

<<Proprio questa è la carta che dobbiamo giocare, figlio mio>>Stelian Karnstein si voltò verso suo figlio e proseguì, con voce imperiosa e altera:<<Il sole è calato da un pezzo... i nostri nemici saranno già tornati sul luogo del delitto per cercarci: si aspetteranno di vederci tornare lì>>.

<<Ma noi riserveremo loro una bella sorpresa>>aggiunse Rufus. Aveva l'aria soddisfatta di un bambino che ingoiato un intero barattolo di marmellata. <<Schroeder indurrà la vecchia a farci entrare con una scusa. Poi, una volta dentro, aspetteremo lì che loro tornino>>.

<<Così saremo sicuri di ucciderli>>completò il generale, pregustando quell'atto sospirato. <<Li toglieremo di mezzo e impediremo loro di continuare a ostacolarci. Vendicheremo Victoria e lasceremo questo posto. Dopodichè, potremo dedicarci al completamento della nostra missione>>.

<<Con tutto il rispetto, Padre>>Boris scostò da sé le braccia che, fino a quel momento, aveva tenuto incrociate. <<Ma questo piano mi sembra una perdita di tempo>>.

Il generale lo fulminò con lo sguardo. <<Non mi pare di aver chiesto la tua opinione, Boris>>.

<<Allora permettetemi di esprimervela ugualmente>>disse freddamente Boris e ricominciò a parlare prima che suo padre potesse interromperlo. <<Quel che mi domandavo è: perché perdere tempo con questi cosiddetti membri dell'Operazione Terrore? La strada per la nostra missione è chiaramente delineata, al momento si trovano nella totale impossibilità di far qualcosa contro di noi. Suggerisco quindi di lasciarli perdere e di sbrigarci... >>

<<TU SUGGERISCI?>>tuonò il generale. Boris vide Rufus chinare il capo, ma non gli sfuggì il suo vago, impercettibile sorriso. <<Dimostri una sfacciata spavalderia per rivolgerti in questo modo a colui che ti ha dato la possibilità di crearti una nuova vita, cancellando quella precedente>>. Gli si fermò accanto e tra i due passò uno sguardo di fuoco. <<Credi che abbia dimenticato, figlio mio, che sei stato tu a vampirizzarmi? Che fosti tu ad uccidermi, approfittando della sete di sangue dei tuoi fratelli per indurli a fare altrettanto?>>Strinse forte il pugno, come se avesse intenzione di serrarlo intorno al collo di Boris. Poi parve ripensarci e ammorbidì la stretta. <<Se sei qui, Boris, è solo perché l'ho deciso io. Ti ho dato la possibilità di cambiare, di diventare migliore di quanto fossi stato in vita... ora che la morte mi ha permesso di abbracciare nuove vie, vie che, durante la mia esistenza da uomo comune, non avrei neanche lontanamente immaginato, credevo che, fra di esse, ci fosse anche un modo per renderti un figlio migliore, più degno di me! Ora vedo che non è così: la tua tracotanza, la tua irriverenza sono sempre le stesse>>.

Operazione Terrore 3-La maledizione dei KarnsteinWhere stories live. Discover now