Capitolo 28- Il demone dell'oppressione

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Rosemary

<<Comincio a credere che sia successo qualcosa>>mormorò Rosemary. Lei, i suoi compagni e i frati si erano imbarcati da un'ora meno dieci minuti, ormai. E, sebbene sapessero che il signor Pennington e Sparviero sarebbero arrivati più tardi, il fatto di non essersi ancora fatti vedere o quantomeno sentire per spiegare i motivi del loro ritardo non era da loro. La ragazza teneva lo sguardo fisso sul mare che scorreva sotto di loro. All'inizio, le era venuta una leggera nausea ma, poi, Padre McKnell l'aveva costretta a parlare per distrarsi e loro due e Molnar avevano passato i venti minuti successivi appoggiati al parapetto, a parlare.

<<In effetti, essere piuttosto strano>>notò Molnar, lanciando un'occhiata alle sue spalle, dove qualche prete sparuto si muoveva sul ponte della nave per controllare la situazione. Gli altri dovevano trovarsi tutti sottocoperta. Si morse il labbro, teso. <<Noi avere commesso grave errore a non aspettarli, avremmo dovuto pazientare qualche altro minuto...>>Sospirò. <<Se solo loro non avermi costretto a chiudere Cagliostro nello scompartimento riservato agli animali, forse lui avermi potuto consolare>>.

<<Devo ammettere che anch'io sono preoccupato>>Padre McKnell si voltò a sua volta e lanciò al ponte un'occhiata ansiosa. <<Ma, in una situazione come questa, non è il caso di perdere le speranze: vi ricordo che c'è sempre la possibilità che si siano imbarcati dopo di noi e non li abbiamo visti...>>

<<A me pare molto improbabile>>bofonchiò Rosemary, girandosi verso il ponte con le spalle ancora appoggiate al parapetto. Si soffermò a guardare Padre Calvin che, in piedi accanto all'altro parapetto, dal lato opposto della nave, parlava animatamente con Trainor Cabonis, il capitano della nave che, in quel momento, si era fatto dare il cambio in cabina di pilotaggio da uno della sua 'ciurma'. Apparentemente, dava l'impressione di un uomo simpatico e alla mano: aveva stretto calorosamente la mano a ciascuno di loro e li aveva invitati a fare come fossero a casa loro perché, come aveva detto quando si erano conosciuti, se si trattava di fare un favore a Padre Calvin, non l'avrebbero fermato neanche tre mesi di mareggiate. Quando, poi, il frate gli aveva spiegato qual era il fine del loro viaggio, Cabonis aveva ordinato ai suoi uomini di rendere la nave quanto più presentabile possibile e di aumentare al massimo i nodi di navigazione. Era evidente che, da quel momento in poi, avrebbero potuto considerarlo parte integrante di quella battaglia. <<A ben guardare, non siamo un equipaggio poi così corposo... c'è una possibilità su mille che siano saliti senza che noi ce ne accorgessimo, il signor Cabonis ci avrebbe avvertito della loro presenza!>> Cominciò mentalmente a maledirsi. Molnar aveva ragione: che male ci sarebbe, in fondo, ad aspettare una decina di minuti in più? Il tempo era prezioso, certo, ma sacrificare un membro qualsiasi della loro squadra rendeva quella missione del tutto inutile e senza senso. Ed era anche colpa sua, perché era certa che, se solo gliel'avesse chiesto un'altra volta, il signor Cabonis avrebbe capito la loro urgenza di aspettarli e non avrebbe fatto tante storie. <<Ah, ma perché non li abbiamo aspettati!>>Rosemary seppellì il volto tra le mani e si massaggiò le tempie. <<E perché non sono arrivati, poi? Ora Dio solo sa che fine abbiano fatto...>>.

<<Rosemary!>>Padre McKnell le appoggiò una mano sulle spalle. <<Ti prego di calmarti! Via, figliuola...>>Le massaggiò piano la schiena e si accostò un po' al suo viso. <<Non dimenticare che i nostri amici sanno il fatto loro. Non sono mica dei principianti. Vedrai che, se anche si trovassero in difficoltà, non perderebbero tempo a farsi sentire...>>

<<Ma forse non possono farsi sentire!>>mormorò Rosemary, da dietro le dita. <<Forse sono nei guai! E, se hanno deciso di non dirci cosa stavano facendo, significa che doveva trattarsi di una cosa importante! Quando mai ci siamo mossi separatamente noialtri?>>.

Operazione Terrore 3-La maledizione dei KarnsteinWhere stories live. Discover now