Capitolo 2 Il testamento del professor Van Helsing

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Rosemary

<<E uno... due... tre ... ci siamo!>>

Quando la benda le venne tolta dagli occhi, Rosemary passò dieci abbondanti secondi a guardarsi intorno. Davanti a lei c'era solo una vecchia catapecchia su due piani, con un portico cadente e un comignolo sbilenco. Sotto il comignolo una fessura appena visibile attraversava il tetto di legno fino all'estremità opposta; qui il lato destro del soffitto legnoso s'incurvava leggermente sulla parte sottostante della casa costruita in rustici mattoni rivestiti di cemento color acciaio. Era come se due delle travi fossero sul punto di saltare via e cadere all'interno. Nel comlesso, il marrone sbiadito del legno, quello più scuro del portico e il grigio dei mattoni non contribuivano affatto a rendere la casa più ospitale: al contrario, creavano un'atmosfera malinconica e quasi posticcia. Rosemary si guardò intorno per qualche secondo; ma, anche quando il suo sguardo ebbe abbracciato l'intero perimetro, dovette concludere che là intorno non c'era nient'altro: l'elemento più interessante in vista rimaneva quella casa. Un piccolo ripostiglio di legno era situato poco lontano.

<<Tadaaaaaaaaaaaa!>>cantilenò Molnar, volgendo una mano verso la catapecchia e girandosi a guardare Rosemary con un sorriso. <<Allora che ve ne pare?>>.

Rosemary non rispose subito. Sapeva che forse si stava comportando in maniera offensiva, ma non poteva fare a meno di fissare la casa con tanto d'occhi. <<È questa?>>esclamò d'impulso, come se Molnar la stesse in qualche modo prendendo in giro. Dall'occhiata che Padre McKnell e il signor Pennington si scambiarono era chiaro che pensavano esattamente ciò che pensava anche lei: da quanto Molnar aveva loro raccontato, si sarebbero aspettati qualcosa di più. Quantomeno, avevano presupposto che la casa fosse in buone condizioni.

<<Proprio lei>>rispose Molnar tutto orgoglioso. Guardava la casa come una madre potrebbe guardare suo figlio mentre impara a camminare. <<Ventimila sterline per mia casa nuova. Così adesso io avere una residenza stabile a Windy Creek>>.

<<Wow, Molnar>>tentò Padre McKnell, cercando di sembrare impressionato. <<Ehm... devo ammettere che è proprio...>>

<<Ma scherzi?>>lo interruppe Pennington, che, a differenza di Padre McKnell, non faceva nulla per mascherare la sua reazione. <<Hai dato via ventimila sterline per questa?>>

<<Be'... >>Molnar si stropicciò la barba e assunse un'aria pensierosa mentre il suo sguardo si posava di nuovo sulla catapecchia. <<Certo, esserci ancora molto lavoro da fare... ma dopo una sistematina qua e là...>>

Il signor Pennington sbuffò e alzò gli occhi al cielo. <<Per renderla presentabile, ci vorrà qualcosa di molto più drastico rispetto a una sistematina>>. Alla sua destra, Sparviero guardava la casa in modo solo vagamente interessato, ma il suo sguardo appariva anche un po' divertito. Ormai doveva essersi così tanto abituato alle discussioni e ai battibecchi dei suoi amici che li ascoltava con una buona dose d'affetto.

Rosemary sospirò. <<Potevi sempre restare a casa nostra, Molnar>>gli ricordò, facendo qualche passo verso la casa. A quella distanza non poteva esserne sicura, ma le parve di sentire qualche trave scricchiolare. <<Con tutte le camere da letto che abbiamo saresti stato benissimo. E credevo di averti fatto capire che non mi disturbi...>>

<<Ma non essere questo il punto!>>esclamò Molnar e lo sguardo gli si accese come stesse pensando a qualcosa che aveva desiderato ardentemente. <<È che io volere una vera casa così... così io... sì, insomma, io...>>

<<... così, una volta che sarai in possesso di un atto di proprietà e di tutti i documenti relativi, sarà molto più difficile prelevarti qualora volessero riportarti al manicomio>>completò il signor Pennington e scosse di nuovo la testa. <<Io concordo con la ragazzina. Potevi restare tranquillamente nella casa del professore. Quella, in un certo senso, è diventata la casa di tutti noi. Io stesso trascorro più tempo lì anziché a casa mia. È il nostro quartier generale>>.

Operazione Terrore 3-La maledizione dei KarnsteinWhere stories live. Discover now