Come la prima volta in cui era entrata da bambina, la visuale di Rosemary si aprì dall'alto, poiché il salone si trovava in basso rispetto a loro e così gli ospiti avevano un po' l'impressione di ritrovarsi a guardare l'antro di una grotta addobbato a festa. Non c'era dubbio: l'enorme stanza aveva un'aria decisamente più mondana rispetto al solito. In genere, c'era poca luce, la cui unica fonte erano i candelabri allineati sui tavoli. E la sala, nel complesso, era fredda e piena di spifferi e i suoni che rimbombavano da una parte all'altra la rendevano tetra e sinistra. Certo, non si poteva dire che non facesse freddo- dopotutto, l'inverno era cominciato da due giorni- ma il lampadario al centro del soffitto illuminava ogni anfratto della sala e conferiva al tutto un'aria più calda e accogliente. Ed era un lampadario davvero enorme, con una base concentrica di ferro e milioni di minuscoli cristalli che pendevano, riflettendo sulle pareti e sugli invitati tanti riflessi tondeggianti, tutti con un piccolo arcobaleno all'interno. Con un moto di disappunto, Rosemary notò anche un bel fuocherello acceso nel camino. Si vede quanto i vampiri abbiano paura del fuoco, pensò amaramente. Il calore non arrivava ancora fin lì, ma Rosemary era sicura che gli ospiti al centro della sala, i più vicini, si stessero godendo quell'intenso tepore. Dal soffitto pendevano una serie di stendardi dallo sfondo bordeaux che recavano tutti la stessa immagine, probabilmente il loro stemma di famiglia: un esagono bianco al centro del quale campeggiava un ragno, ai cui lati si dipartivano due grosse ali da pipistrello. Ai lati, proprio in corrispondenza della fine delle due rampe che conducevano ai piani superiori, che, come l'entrata, erano in posizione sopraelevata, c'erano dei lunghi tavoli ricoperti da piatti e calici d'oro, tutti pieni di portate di ogni tipo: agnello al forno, maiali arrosto, fragole con la panna, dolci al cioccolato. A quanto pareva, Schroeder aveva dato fondo a tutte le sue doti culinarie. Nell'angolo della sala, poi, c'era un tavolino con una tovaglia scarlatta sulla quale era stato disposto un grammofono con un disco nero girava costantemente. La gente mangiava, chiacchierava e ballava sulle note delle canzoni, diffuse nell'aria da un grammofono; guardando meglio, Rosemary si accorse che, al suo interno, celava un perfetto giradischi, il quale diffondeva nell'aria più o meno tutti i successi degli anni '60,'70 e '80. Nel complesso, la sala aveva un'aria poco natalizia, se non fosse stata per qualche ghirlanda di agrifoglio completa di bacche rosse, appesa alle finestre o ai corrimani delle scale. Ma non c'erano né alberi di Natale, né lucette colorate. E non stento a immaginare il perché, si disse Rosemary. Si domandò, anzi, se fosse stata una sofferenza appendere quelle ghirlande, per i rispettabilissimi signori Karnstein.
<<Oh, ma è sensazionale!>>esclamò la signora Thompson, estasiata. <<Non c'è che dire... i nostri nuovi 'vicini' hanno proprio buon gusto>>.
<<Buon gusto>>replicò Rosemary, afferrandola per il polso. <<Ma scarso spirito natalizio. Mi resti vicina>>.
<<Ahi!>>strillò lei, mentre la ragazza cominciava a trascinarla giù per la scalinata di sinistra. A un certo punto, Rosemary calpestò la stoffa del vestito e barcollò. Lei e la signora, per un attimo, furono sul punto di cadere ma, nel giro di poco tempo, tornarono in equilibrio. <<Maledette le donne di un tempo e quello che si mettevano addosso!>>sibilò Rosemary, riprendendo a scendere. <<Ma mettersi un paio di pantaloni non andava bene?>>.
<<Ma un momento!>>La signor Thompson cercò di sottrarsi alla sua stretta. <<Dove stiamo andando? E perché devo stari vicina?>>.
<<Perché dei padroni di casa, ancora, non c'è traccia>>replicò Rosemary, camminando in modo sostenuto, ma, allo stesso tempo, guardando attentamente dove metteva i piedi. Maledisse mentalmente quei tacchi lunghi due metri e mezzo, che le davano continuamente l'impressione di essere su una gru dalla quale sarebbe stata gettata a terra molto presto. <<E ciò mi dà da pensare. E poi, dobbiamo trovare i miei amici>>.
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Operazione Terrore 3-La maledizione dei Karnstein
FantasiaDopo la pericolosa avventura che si è appena lasciata alle spalle, Rosemary Plymouth è, ormai, approdata ad un punto di non ritorno; la dolorosa svolta che ha dovuto affrontare l'ha lasciata più sola e confusa che mai. Ora che si ritrova a capo dell...