Myra
«Le tue visite sono sempre più frequenti» sottolinea non appena mi vede.
«Ti dispiace? Sei ancora arrabbiata perché non ti ho dato notizie per mesi?»
Mi sistemo accanto a lei, sulla stessa poltroncina rossa, tanto vicina da spingerla a reclamare il suo spazio.
«Non sai quanto» volge lo sguardo nella direzione opposta.
Non riesce a perdonarmi di non averle raccontato nulla di ciò che mi stava succedendo: la morte di Andrew, il mio incidente... la mia piccola Arla.
Forse, continua a chiedersi perché non abbia ritenuto necessario cercare un po' di conforto in lei, dopo ciò che ho passato.«Te l'ho già detto, è stato un periodo difficile. Non volevo più...»
Vivere.
Mi fermo bruscamente, la parola che mi aleggia nella mente è sicuramente troppo per lei.Mi abbraccia all'improvviso.
Suppongo abbia intuito la parte mancante.«Ed è proprio per questo che sarei dovuta essere con te. Non posso nemmeno pensare che saresti potuta...», segue il mio esempio lasciando i significati sospesi per aria.
«Morire? Ci sono andata vicino» lo mormoro appena, ma deve avermi sentito perché mi stringe più forte. «Mi dispiace di non averti permesso di starmi vicina, ma ti garantisco che si sono presi cura di me. Non sarei qui, se non fosse stato per...»
Lascio andare ancora una volta i pensieri, fa male solo pronunciare il suo nome.
«Non lo fare mai più. Sono stata chiara?» mi dice con la voce impastata di amarezza.
«Ho passato mesi a gettarti addosso le mie frustrazioni, non ti basta come prova?» replico con un sorriso tirato.
Scioglie l'abbraccio e ricerca i miei occhi.
«Ancora nessuna notizia di quell'uomo?» mi chiede.
Sospiro, storcendo la bocca.
«È sparito nel nulla. Undici mesi a cercare una persona che chiaramente non vuole essere trovata», sorrido con rabbia.
«Smetterò di cercarlo» asserisco con più sicurezza del necessario.«Sei innamorata di lui», mi punge con lo stesso ago invisibile che mi ha punto per mesi.
«Smetterò anche quello» rispondo meno convinta. «Non ho alternative. Non posso permettermi di crollare una seconda volta.»
Mi solleva il mento per ritrovare i miei occhi.
«Fai solo ciò che ti fa felice» mi rammenta.
È il mantra di Farah Blom.
Un'ammonizione che mi ha accompagnata per tutta la permanenza al Lief.
Erano anni che non la sentivo.«Se pensi che lasciarti tutto alle spalle sia possibile, fallo» aggiunge netta.
Mi mordo le labbra, sovraccaricata da ciò che mi sta attraversando il corpo.
Vorrei farlo con tutta me stessa, ma il suo volto, la sua voce, le sue mani mi perseguitano nei sogni.
Mi scuotono l'anima ogni dannata notte, ricordandomi ciò che non potrò più avere.
Temo di amarlo, tanto quanto temo di odiarlo.«E se non lo fosse?», ricerco nel suo viso una soluzione che non esiste. Perché in fondo so che mi ha lasciata, che non tornerà e gli sto permettendo fin troppo.
«Allora, continua a cercare finché non riuscirai a stanarlo.»
Sollevo un angolo della bocca, divertita dal suo tono minaccioso. «E poi?» la assecondo.
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𝐃𝐎𝐖𝐍 𝐓𝐎 𝐓𝐇𝐄 𝐁𝐎𝐍𝐄𝐒
Romance[Completa] 𝐃𝐚𝐫𝐤 | 𝐦𝐲𝐬𝐭𝐞𝐫𝐲 𝐫𝐨𝐦𝐚𝐧𝐜𝐞, 𝐡𝐚𝐭𝐞 𝐭𝐨 𝐥𝐨𝐯𝐞, 𝐭𝐡𝐫𝐢𝐥𝐥𝐞𝐫, 𝐝𝐨𝐩𝐩𝐢𝐨 𝐏𝐎𝐕, 𝐚𝐮𝐭𝐨𝐜𝐨𝐧𝐜𝐥𝐮𝐬𝐢𝐯𝐨 Esistono varie forme d'amore. Nella mia vita ho conosciuto quella più dolce, fedele e calda: aveva il v...