12. I'm the monster you created ²

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𝘿𝙪𝙚 𝙖𝙣𝙣𝙞 𝙥𝙧𝙞𝙢𝙖
𝙇'𝘼𝙞𝙖, 𝙊𝙡𝙖𝙣𝙙𝙖 𝙈𝙚𝙧𝙞𝙙𝙞𝙤𝙣𝙖𝙡𝙚



Eros


«Mr Olsen sarà presente con la compagna.
A quanto dicono, ama guardarsi attorno.
Ti consiglio di mantenere le distanze.»

Le informazioni di Rian che riecheggiano nell'abitacolo accentuano solo il mio desiderio di accendere l'auto e andarmene impolverando l'intera corte.

«Non credo che avrai problemi» aggiunge.

«Ricordami di abbassarti lo stipendio» sibilo, oltrepassando con lo sguardo il finestrino del passeggero.
Le coppie che risalgono i gradini anticipano una lunga serata ricca di sorrisi di circostanza e perbenismo malriposto.

«Credo invece che avrò bisogno di un aumento» obietta, contro ogni logica.

Il suo tono rilassato stona completamente con la mole di lavoro a cui l'ho lasciato e innesca delle domande che a quanto pare non avrò modo di assecondare.

«Ne riparliamo domani. Il car valet ha fretta di occupare il mio posto», sorrido al giovane che attende con pazienza che mi decida a uscire.

«La maschera, ti servirà» mi rammenta.

Chiudo la conversazione e la recupero dalla scatola sistemata sui sedili posteriori.
La rigiro tra le mani: non poteva che essere nera, anche se le dimensioni sono eccessive.
È evidente che Rian abbia pensato che avrei preferito non essere riconoscibile.

Per la gioia del giovane parcheggiatore, scendo e gli consegno le chiavi.

«Facci un giro su strada» gli dico.

Mi guarda spaesato, con la cortesia che caratterizza la sua professione.
«Signore... con la sua Bugatti Chiron», sta certamente combattendo contro il suo istinto di annuire senza ripensamenti.
«Non mi è permesso—»

«Il permesso lo devi avere dal proprietario» rettifico. «Deve ritornare integra.
Posso aspettarmi questo da uno che si intende di meccanica, giusto?»

Nasconde le mani sporche di nero dietro la schiena non appena capisce a cosa mi riferisco.

«Sì, signore» risponde flebilmente, come uno scolaretto scoperto a rubare. E chissà che altro.

«Ottimo», gli do una pacca sulla spalla e proseguo per la mia strada. «Almeno uno di noi si divertirà questa sera» bisbiglio a me stesso, ostinatamente fatalista.

Indosso la maschera e stringo con cura il nastro dietro alla testa, prima di percorrere la gradinata.
Sapevo di poter contare su Rian in quanto a travestimenti: nessuno sa confondersi nella folla meglio di uno come lui, capace di celare l'odore dei bassifondi sotto la pacata facciata di aristocrazia.
Non sono tornato per il cognome Hart o per intrattenermi con un qualsiasi personaggio dal portafoglio gonfio.
Prendo un bicchiere di champagne e mi inserisco tra le maschere alla ricerca di un uomo che corrisponda alla descrizione di Mr Olsen.
Non è difficile trovarlo, la cerchia di avvoltoi che ha attorno funge da segnale visivo per chiunque abbia intenzione di ottenere un investimento dall'uomo più ricco dell'Olanda Meridionale.

«Si dice che stia cercando un nuovo partner di lavoro», sento bisbigliare quando passo accanto a un gruppetto di vecchi rammolliti che sperano nel suo favore.

Dalle mie ricerche non è tipo da elargire favori, è più competitivo e intransigente.
Un osso duro, per chiunque abbia intenzione di fare affari.
Bevo un sorso di champagne e lo osservo da lontano: se è preciso anche solo la metà di quanto lo è nel vestire, è probabile che non sarà facile attirarlo nella mia rete.
Non metto in dubbio il suo carisma, ma i capelli e la barba bianca non mentono sulla sua età.
Incrocio lo sguardo dell'avvenente donna che gli sta accanto.
Perlomeno il milionario ha buon gusto.
Ricambio il suo sorriso, ma torno a mescolarmi nella folla per evitare un passo falso non programmato.

𝐃𝐎𝐖𝐍 𝐓𝐎 𝐓𝐇𝐄 𝐁𝐎𝐍𝐄𝐒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora