Epilogo

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𝙎𝙚𝙩𝙩𝙚 𝙖𝙣𝙣𝙞 𝙙𝙤𝙥𝙤
𝙂𝙤𝙚𝙧𝙚𝙚-𝙊𝙫𝙚𝙧𝙛𝙡𝙖𝙠𝙠𝙚𝙚, 𝙊𝙡𝙖𝙣𝙙𝙖 𝙈𝙚𝙧𝙞𝙙𝙞𝙤𝙣𝙖𝙡𝙚


Eros


Willem ci viene incontro con il sorriso.
È una boccata d'aria buona dopo tre ore di viaggio a discutere sul perché di questa visita solitaria.

«Prendi esempio da lui e sorridi» le sussurro.

Le viene naturale farlo quando si trova di fronte a lui. Lo abbraccia incurante della mia presenza, lanciandomi un'occhiata scontenta.
Non le è passata.

«Bentornati» ci accoglie, porgendomi le chiavi. «Sono felice di vedere che siete entrambi in buona salute.»

«È un piacere vederla, Willem», accartoccia le mani sulle sue come se non avesse apertamente confermato il suo malumore solo pochi istanti prima. Non metto in dubbio che sia felice di vederlo, ma chiaramente l'ho trascinata con la forza fuori città.

«La villa è pronta come avete richiesto» mi fa sapere volgendosi verso di me.

«Sei ancora troppo formale», lo rimprovero per l'ennesima volta. «Sono sicuro che in nostra assenza l'hai mantenuta al meglio. Grazie», gli sorrido.

«Allora mi accomodo» si fa avanti Myra.

«Certamente, è casa vostra, signora Myra» le risponde.

Posso comprendere l'ingenuità di Willem e la sua buona fede, non sono certo che lei sarà dello stesso parere. Come previsto, si volta indietro pronta a puntualizzare.

«Non c'è alcuna comunanza di beni e non si è svolta alcuna cerimonia matrimoniale. La villa è esclusiva proprietà di Eros, io sono solo un ospite.»

Siamo alle solite.
Punta gli occhi su di me, sono io il suo vero bersaglio. Spero che questo renda Willem un po' meno a disagio.

«Naturalmente... signorina Myra» si corregge.

«Sa essere così testarda» farfuglio per lanciargli un messaggio nascosto che possa accendere la sua comprensione.
Non nei suoi confronti, ma nei miei.

Sorride sotto i baffi rassicurando entrambi.

«Quando ha del tempo ci sarebbero delle questioni di cui dovrei parlarle» mi fa sapere abbassando il tono della voce.

«Ora meglio di no» rispondo, ricambiando il sorriso che mi sta riservando la mia accompagnatrice ferma poco distante.
«Mi faccio vivo io più tardi.»

«Come vuole, signor Eros», fa un saluto di commiato prima a me e poi a Myra e ci lascia soli.

Mi lancia l'ennesima occhiata scontenta e sono quasi tentato di non posticipare e seguire Willem ovunque voglia condurmi.
So cosa mi aspetta.

«Mi hai trascinato qui per allontanarmi dal mio lavoro, o per proseguire il tuo?»

Entrambe è una risposta che non prenderebbe bene.

«Per stare da solo con te», appoggio le labbra sulle sue nel tentativo di alleggerire il suo umore nero. «Abbiamo bisogno di un po' di tempo per noi, non credi?»

Alza un angolo della bocca, scrutandomi come una pantera che sta per attaccare.
Inaspettatamente non è ciò che vuole: le sue braccia si stringono intorno a me mentre le sue labbra divorano le mie.
Il suo attacco non è niente male.

«Non pensare di incantarmi come facevi una volta, dopo sette anni» mi soffia addosso.

«Ti incanto come facevo una volta, Myra», spingo il suo corpo sul mio intrappolandola a me. «Quasi quanto tu incanti me.»

𝐃𝐎𝐖𝐍 𝐓𝐎 𝐓𝐇𝐄 𝐁𝐎𝐍𝐄𝐒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora