Myra
Sono settimane che provo a chiamarlo e non ho ricevuto mai risposta.
So perfettamente che non dovrei farlo, non dopo essere stata la sola a prendere la decisione di separarci, ma non riesco a togliermi di dosso questa scomoda sensazione che mi raggela il corpo come un avvertimento.
Anche questa volta cedo e premo il tasto di chiamata, soggiogata dalle mie percezioni.
Suona libero, suona proprio fuori dal mio appartamento. Mi convinco che sia una coincidenza, ma quando apro la porta me lo trovo di fronte. Lascerei posto alla sorpresa, se il sollievo non fosse così forte.Ha la testa bassa e non mi degna di uno sguardo mentre supera la soglia senza chiedere permesso. La scia che mi lascia addosso è inconfondibile.
Chiudo la porta e lo seguo in soggiorno.
«Hai bevuto?»Solleva un angolo della bocca per mezzo secondo e punta gli occhi su di me.
Non ho mai visto quello sguardo.«Chiedimi perché l'ho fatto.»
Anche la sua voce non è la stessa.
È bassa, rauca... piena di risentimento.Butta a terra dei fogli che si disperdono ovunque; mi arriva ai piedi una fotografia e i miei presentimenti si fanno reali.
«Mi hai guardato dritto negli occhi e hai mentito su tutto» sibila nella mia direzione. «Come hai potuto tradirmi così.»
«È successo dopo che sei scomparso... Credevo fossi morto», non vorrei sentirmi in dovere di giustificarmi, ma è così, ne sento il bisogno.
Fa un ghigno divertito.
«Ti sei consolata in fretta.»Non lo riconosco.
Questo uomo con gli occhi spenti, pieni d'odio, che a malapena sta in piedi, non è Andrew. Solo un contenitore, un mix tossico di rabbia e alcol.«Non hai idea di cosa ho passato» ribatto, stizzita.
Perde il sorriso, ma non smette di guardarmi come se fossi la persona peggiore del mondo.
E potrei davvero esserlo dal suo punto di vista, considerando il poco che conosce del mio passato. Di ciò che sono stata e di ciò che sono adesso.«Non sei in te. È meglio parlarne quando sarai sobrio.»
Raggiungo la cucina per prendergli dell'acqua fredda che possa renderlo più lucido, ma preme la mano sul frigo prima che possa aprirlo.
«Hai mentito anche sulla bambina, non è così?» mi sibila all'orecchio. «Non è mai stata mia.»
Ora percepisco tutta la sua rabbia e la sua disapprovazione. La mia è altrettanto grande.
«Arla. È questo il suo nome.»
Lo spingo indietro istintivamente, fuori di me.«Non osare metterla in mezzo alle tue paranoie», mi sto contenendo nell'alzare le mani. La sua insinuazione mi fa ribollire il sangue: come può macchiare l'innocenza della mia piccola in nome del veleno che gli circola nel corpo. «Era tua figlia, che tu ci creda o meno. Dovresti solo vergognarti.»
«Vergognarmi?», è la prima volta che vedo un tale disgusto nella sua espressione. Fa un passo verso di me e mi spinge indietro.
«Sei tu quella che è andata a letto con mio fratello.»
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𝐃𝐎𝐖𝐍 𝐓𝐎 𝐓𝐇𝐄 𝐁𝐎𝐍𝐄𝐒
Romance[Completa] 𝐃𝐚𝐫𝐤 | 𝐦𝐲𝐬𝐭𝐞𝐫𝐲 𝐫𝐨𝐦𝐚𝐧𝐜𝐞, 𝐡𝐚𝐭𝐞 𝐭𝐨 𝐥𝐨𝐯𝐞, 𝐭𝐡𝐫𝐢𝐥𝐥𝐞𝐫, 𝐝𝐨𝐩𝐩𝐢𝐨 𝐏𝐎𝐕, 𝐚𝐮𝐭𝐨𝐜𝐨𝐧𝐜𝐥𝐮𝐬𝐢𝐯𝐨 Esistono varie forme d'amore. Nella mia vita ho conosciuto quella più dolce, fedele e calda: aveva il v...