❀Capitolo 4

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Jimin si era alzato presto quella mattina, doveva andare prima in università a recuperare un libro che aveva sapientemente prenotato in biblioteca, circa una settimana prima, per poi andare all'ospedale dove svolgeva il suo tirocinio

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Jimin si era alzato presto quella mattina, doveva andare prima in università a recuperare un libro che aveva sapientemente prenotato in biblioteca, circa una settimana prima, per poi andare all'ospedale dove svolgeva il suo tirocinio.

Era seduto a fare colazione con un po' di stufato, preparato dal suo amatissimo coinquilino, rimasto dal giorno prima. Yoongi lo raggiunse poco dopo con fare ancora assonnato, i capelli spettinati e due cerchi viola attorno agli occhi.

«Tutto ok hyung? Sembra che qualcuno ti abbia preso a pugni» il maggiore mugolò sedendosi al suo fianco e rubandogli dalle mani il cucchiaio per poi rubare anche un po' della sua colazione.

«No eh! Fa con comodo» lo rimbeccò il più piccolo ottenendo, però, tutt'altra risposta «Sono stato sveglio fino a tardi per finire un nuovo pezzo e stamattina ho il turno al bar, a quanto pare uno dei colleghi ha chiesto un cambio turno per problemi famigliari» lo squadrò, notando fosse già vestito e profumato e poi aggiunse «Tu invece? Vai a lezione?»

Jimin scosse la testa, lasciando definitivamente la sua colazione al maggiore, e si alzò anche per preparare del caffè che sapeva il suo hyung avrebbe gradito. «No, vado a prendere un libro in biblioteca e poi ho tirocinio» il maggiore annuì prendendo un'altra cucchiaiata di stufato.

«In che reparto sei oggi?» Jimin poggiò le tazze col caffè bollente sul tavolo e si risedette «Nefrologia» Yoongi sollevò un sopracciglio mentre beveva un sorso di caffè.

«Di nuovo?» il più piccolo si aprì in un piccolo e dolce sorrisino «Ho chiesto di finire il mio tirocinio in questo reparto» rispose mentre con le dita giocherellava col manico della tazza.

Yoongi lo fissò come se, implicitamente, gli stesse chiedendo di continuare il discorso, sapendo e presupponendo ci fosse una motivazione. «In nefrologia è stata da poco ricoverata una ragazza...non ho mai visto una persona così forte in quel reparto...» ci fu una piccola pausa e poi riprese a parlare «Hyung ha solo venti anni e oltre suo fratello e i suoi genitori non ho visto nessun altro...vorrei tenerle un minimo di compagnia nelle mie ore di tirocinio»

Il più grande gli sorrise dolcemente, con una calda sensazione di orgoglio ad avvolgerlo. Yoongi e Jimin si conoscevano fin da piccoli e, il maggiore, poteva tranquillamente dire di averlo cresciuto, nonostante la loro differenza di età fosse di un anno. Appena Yoongi raggiunse la maggiore età e andò a vivere da solo, non passarono nemmeno tre mesi che il più piccolo si presentò alla sua porta con lo zaino in spalla, un grande trolley e un ampio sorriso tutto denti. Inutile dire che Yoongi dovette accettare la convivenza.

«Ti vengo a prendere a fine turno, ok?» Jimin annuì felice, finendo in un sorso il suo caffè, si alzò dal suo posto afferrando cellulare e chiavi e, dopo aver salutato il suo hyung, uscì di casa.

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«Quindi non la senti da giorni...» Sarang annuì in risposta al ragazzo seduto al suo fianco, guardava davanti a sé, gli occhi puntati su Hoseok e Joon Woo che si rincorrevano tra le risate, scaldandole il cuore.

My Amygdala ||Min Yoongi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora