❀Capitolo 27

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Min-jee si rigirò per l'ennesima volta nel letto, Jungkook era andato via da poco con la coda tra le gambe

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Min-jee si rigirò per l'ennesima volta nel letto, Jungkook era andato via da poco con la coda tra le gambe. Aveva davvero l'aria da cane bastonato, come se sapesse di aver commesso qualche errore.

Jimin l'aveva lasciata subito dopo dicendole che aveva delle scartoffie da sistemare ed è sparito. La brunetta dal sentirsi in tranquillità con già l'idea di rilassarsi in testa era passata al provare una forte sensazione di irritazione. La signora al suo fianco aveva cominciato a sospirare ripetutamente e ogni tanto bisbigliava tra sé e sé come se stesse pregando.

La brunetta si schiaffeggiò il volto con le mani, era esausta già, avrebbe tanto voluto che nella sua camera riapparisse Jimin con un enorme sorriso e una delle sue scemenze da dire, oppure che Haru trovasse una scusa per raggiungerla e potersi raccontare tutto quello che era accaduto quel sabato. Avrebbe davvero desiderato che qualsiasi persona tra le sue conoscenze la raggiungesse e la distraesse dal tormento di dividere la stanza con l'ennesima signora anziana che si lamentava alla sua veneranda età di essere finita per la prima, e probabilmente unica, volta in ospedale.

«Disturbo?» Min-jee fece scivolare le mani dagli occhi e diede un'occhiata al suo ospite. I suoi occhi incrociarono quelli di Yoongi «Forse dovrei pensare due volte prima di dire quello che desidero...» sussurrò tra sé la brunetta per poi sistemarsi e fargli cenno di entrare.

Yoongi si avvicinò al suo letto e senza troppi giri le baciò dolcemente una guancia che all'istante prese fuoco, arrossandosi prima nel punto in cui le sue labbra si erano posate e poi estendendosi su tutto il viso. Il ragazzo sorrise trionfante della reazione che aveva scatenato nella minore e poi si sedette contento al suo fianco, prendendo subito la sua mano e stringendola delicatamente tra le sue.

Min-jee evitò di incrociare nuovamente il suo sguardo e finse di guardarsi intorno «Ti sei già ambientata?» chiese lui con un sorriso divertito, cambiando discorso appositamente per lei. La brunetta si soffermò con gli occhi sulla signora che sembrava essersi estraniata di nuovo, ma dopo qualche secondo cominciò di nuovo con i suoi lamenti bisbigliati provocando in Min-jee un sospiro stanco.

«Non voglio sembrare cattiva, ma sta diventando tutto molto insopportabile Yoongi...» il ragazzo allungò un braccio verso il suo volto e lentamente la fece girare verso di sé e le sorrise rassicurante «Minnie va tutto bene...nessuno ti ha mai obbligato a sopportare tutto e di certo non ti renderà una brutta persona lamentarti di una signora che divide la camera con te. Nessuno di noi ti giudicherà male per questo»

Min-jee abbassò lo sguardo annuendo leggermente e la mano di Yoongi si aprì sul suo viso accarezzandolo delicatamente, come se stesse accarezzando un fiore delicato che con un solo pizzico di forza si sarebbe potuto sgretolare.

«Ti va di alzarti un po'?»

«Ma ho già la sacca...»

«Puoi camminare con quella» la brunetta girò il volto dalla parte opposta, facendo di conseguenza scostare la sua mano, e ignorò la sua risposta. Yoongi la osservò, stava cercando di analizzare i suoi comportamenti, poi guardò la sacca che conteneva già qualche centilitro di liquido giallognolo e capì. Le prese la mano e la accarezzò per attirare la sua attenzione, Min-jee non si girò, non del tutto almeno. Lo stava guardando con la coda dell'occhio e lui stava di nuovo sorridendo «Non eri tu quella a cui non importava del suo aspetto? Min-jee se pensi che il vederti camminare con una sacca di urine come borsetta possa cambiare i miei sentimenti o il mio modo di vederti allora non hai capito niente»

My Amygdala ||Min Yoongi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora