❀Capitolo 17

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«Ancora nulla

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«Ancora nulla...» l'infermiera aveva fatto l'ennesima prova con anche il dottor Kim presente, dall'ultima volta Min-jee aveva dovuto bere l'olio di ricino una seconda volta. Aveva evacuato entrambe le volte, ma il problema continuava a persistere e il dottor Kim non aveva nessuna intenzione di farla andare avanti continuando a ingurgitare quell'olio.

«Vado a preparare la richiesta per fare i raggi, li faccio fare oggi stesso» proclamò uscendo dalla stanza dell'ambulatorio per poi andare nel suo ufficio.

Min-jee ascoltava tutto con attenzione e il peso sul suo petto si faceva sentire sempre di più, il respirò si spezzava e gli occhi si fecero lucidi. Milioni di pensieri negativi le annebbiavano la mente, il suo corpo non funzionava, aveva sempre più problemi. Non si sentiva più normale come prima, iniziava a non accettare più nulla. Si sentiva inutile, il suo corpo lo era, non funzionavano i reni, la vescica era quello che era e ora ci si metteva anche il suo intestino. «Può essere un problema neurologico, come per la vescica» diceva il dottore.

Jungkook, che quel giorno era di riposo dal lavoro e aveva deciso di accompagnarla, si girò verso di lei e la vide in lacrime. Aveva di nuovo perso il respiro, il pianto era affannato, faceva fatica. Di corsa la raggiunse e la racchiuse in un abbraccio «Minnie che succede?»

«Non funziona nulla...io non funziono! Non posso fare nulla da sola!» disse disperata tra le lacrime, la voce graffiata dallo sforzo. Gli occhi del maggiore divennero lucidi, non poteva, non voleva, vedere la sua sorellina in quelle condizioni. Si straziava il cuore a vederla così fragile.

«Ha un attacco di panico» disse l'infermiera al dottor Kim che era appena ritornato e che si avvicinò subito alla più piccola, le accarezzò la testa e provò a calmarla «Non è nulla, si sarà solo spostato...lo sistemiamo e poi trovo anche un modo per farti andare al bagno tutti i giorni, ok? Ora dobbiamo solo andare giù a fare i raggi»

«Sentito il dottore, Minnie? Si può risolvere» Min-jee si asciugò le lacrime col palmo della mano, trattenendo il respiro per calmarsi e facendo un gesto di assenso con la testa.

Quando provò ad alzarsi, subito Jungkook cercò di aiutarla e lei lo fermò «Sto bene Koo...ce la faccio» si alzò piano dal lettino e seguì il dottore fuori dall'ambulatorio, diretti al piano sotterraneo dove facevano i raggi.

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Yoongi uscì dalla solita stanza in cui faceva fisioterapia, era esausto, aveva la spalla indolenzita per lo sforzo e come ogni volta che terminava gli esercizi la sua mente iniziava a insultarlo e a dargli dello stupido; dicendosi che, se avesse dato retta a Jimin, fin da subito, si sarebbe già ripreso e forse si poteva trovare a fare delle partite amichevoli di pallacanestro, piuttosto che uscire da quel luogo, che odorava sempre di disinfettante, come se fosse un nonnetto con l'artrosi.

Stava scendendo le scale, rampa dopo rampa, piano dopo piano, era arrivato al primo piano e ne mancavano altre due di rampe, ma delle voci conosciute arrivarono alle sue orecchie.

My Amygdala ||Min Yoongi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora