❀Capitolo 32

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Erano passate ormai tre settimane, Min-jee non aveva più i dolori post operazione e aveva cominciato a riprendersi, cominciando anche a uscire la sera anche se sempre in compagnia o dei suoi genitori o di suo fratello

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Erano passate ormai tre settimane, Min-jee non aveva più i dolori post operazione e aveva cominciato a riprendersi, cominciando anche a uscire la sera anche se sempre in compagnia o dei suoi genitori o di suo fratello.

Dopo il giorno dell'operazione, Yoongi lo aveva visto solo un'altra volta, sempre in ospedale prima che venisse dimessa. Il ragazzo le aveva, però, mandato parecchi messaggi oltre ad averla chiamata più volte. La brunetta, ovviamente, gli aveva sempre risposto, ma il maggiore si era reso conto che lei non era ancora del tutto sciolta e il suo essere restìa al lasciarsi andare con lui, lo aveva avvertito.

Min-jee non avrebbe voluto essere così, voleva con tutta sé stessa lasciarsi andare con Yoongi, ma nonostante lui le avesse ripetuto più volte che lei non fosse un peso come credeva, lei non riusciva ad accettarsi per gli altri.

Odiava il suo comportamento nei suoi confronti e aveva passato ogni minuto, di quelle tre settimane, ad incolparsi per essersi fatta soggiogare dalle troppe emozioni, spinta anche dall'anestesia probabilmente, e aver ceduto alla voglia di baciarlo. Per quanto le fosse piaciuto, ora non faceva altro che pensare a quanto avrebbe sofferto anche Yoongi e lei non voleva ''creare'' un altro Taehyung.

«Dovresti smetterla di auto-sabotarti Minnie» Sarang, quel pomeriggio, era andata a farle visita visto che, finalmente, si era liberata dagli esami della sessione.

«Non mi sto auto-sabotando, Sarang. Sono realista. Non sono adatta alle relazioni, sono un peso e come potrebbe mai trovarmi attraente Yoongi?! Guardami! Guardaci...siamo diversi»

«Da quando in qua ti soffermi sull'aspetto fisico? Sul tuo poi! Hai sempre fatto ragionamenti eccellenti su questo argomento, considerando ogni aspetto delle condizioni di un individuo. Minnie, tu ti sei sempre accettata...perché non riesci ad accettare il fatto che anche un'altra persona possa farlo?»

La brunetta non le rispose, abbassò il capo e puntò lo sguardo sulle sue pantofole a forma di puffo che soleva portare in casa. Min-jee si stava chiudendo nella sua corazza fatta di solitudine e ansia, di nuovo, e Sarang non poteva permetterlo. Non ora che aveva notato quella piccola scintilla che si illuminava fioca nel suo sguardo quando nominava il nome di quel ragazzo che si era intestardito nel volerla conoscere.

La bionda, carica di spirito positivo, sbatté le mani sul divano, dove erano sedute, dandosi la spinta per alzarsi e mettersi con le mani sui fianchi davanti alla sua migliore amica, costringendola ad alzare lo sguardo su di lei.

«Alzati!» Min-jee la guardò confusa «Alzati! Ora tu ti prepari e andiamo al Serendipity.»

«Jungkook non vuole che faccia molti sforzi»

«E quando mai tu hai dato retta a tuo fratello?! Non ti conviene usare questa tecnica con me, ti conosco troppo bene»

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My Amygdala ||Min Yoongi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora