❀Capitolo 5

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«Non ci posso credere che quella testona della mia migliore amica non mi abbia detto nulla!» Esclamò, furibonda, Sarang mentre metteva tutte le sue cose alla rinfusa nella borsa

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«Non ci posso credere che quella testona della mia migliore amica non mi abbia detto nulla!» Esclamò, furibonda, Sarang mentre metteva tutte le sue cose alla rinfusa nella borsa.

Hoseok la guardava, esausto, mentre faceva avanti e indietro come una scheggia, i lunghi capelli biondi che volteggiavano senza sosta a mezz'aria «Ti puoi calmare? Vedrai che ci sarà un valido motivo, lo sai che Min-Jee non fa mai nulla senza pensarci prima due volte» la bionda arrestò i suoi movimenti, posando il suo sguardo fulminante sul poveretto che aveva solo cercato di calmarla. Non avrebbe dovuto nemmeno provarci.

«Non difenderla. Quando mai quella testona pensa in modo normale eh!? Come può pensare che non dirmi del ricovero potesse essere la soluzione migliore?!» sbraitò la bionda, mentre il poveretto cercava di calmarla facendo gesti con le mani. Ovviamente non servì a nulla, dato che la bionda se ne andò lasciandogli un'ultima occhiataccia che lo fece sospirare esausto.

Sarang con i nervi a fior di pelle e un'espressione truce in volto guidò fino all'ospedale. Min-Jee l'aveva chiamata una decina di minuti prima, con voce sottile e terrorizzata dalla reazione che avrebbe avuto la bionda di li a poco, e le aveva detto tutto quello che era successo in quei giorni di totale assenza. Inutile spiegare la sua reazione, aveva semplicemente riattaccato la chiamata e di fretta e furia aveva racimolato le sue cose per raggiungerla.

Arrivata in ospedale si diresse come un fulmine al bancone del punto informazioni, sbatté le mani sul bancone cercando di riprendere fiato dalla corsa e poi puntò il suo sguardo infocato contro la povera ragazza che la stava guardando terrorizzata.

«Jeon Min-Jee. Sto cercando Jeon Min-Jee, è in nefrologia» la povera dipendente cercò il nominativo tra i vari dati presenti nel suo pc e dopo qualche secondo, con voce bassa e delicata rispose «stanza 13D secondo piano»

Sarang, urlando un frettoloso «grazie» corse verso il primo ascensore a lei accessibile e in pochi secondi si ritrovò al secondo piano. Percorse il lungo corridoio guardando a scatti alterni sia il lato destro che il sinistro, leggendo ogni misera targa per trovare la dicitura 13D. Fu abbastanza fortunata dato che si trovava sulla terza porta presente sulla destra.

Senza nemmeno bussare la spalancò entrando «Brutta testona, ti ho trovata!» urlò, pronta a fare una lavata di capo alla sua migliore amica, ma si dovette fermare perché la camera era leggermente affollata.

Si trovò davanti, non solo Jungkook e Taehyung, ma anche una ragazza e un uomo che avevano la divisa dell'ospedale e, di conseguenza, erano sicuramente dei dottori. Sarang arrossì, imbarazzata dalla situazione che aveva creato «Scusatemi...»

«Non preoccuparti cara» disse sorridente l'uomo «Forse sarebbe meglio lasciarle da sole» continuò e prima di uscire dalla stanza assieme agli altri tre aggiunse «Per qualsiasi evenienza suona il campanello e Haru vi aiuterà» indicò la ragazza dai capelli scuri e gli occhi da gatta che stava fissando le spalle di Jungkook.

My Amygdala ||Min Yoongi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora