❀Capitolo 15

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«Quindi, se ti conosco bene, e sono certo di conoscerti meglio delle mie tasche, hai avuto un attacco di panico vero?»

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«Quindi, se ti conosco bene, e sono certo di conoscerti meglio delle mie tasche, hai avuto un attacco di panico vero?»

Min-jee arrossì e scostò lo sguardo dal suo, evitandolo e concentrandosi sulla bellissima tenda color panna che copriva la vista dalla finestra, in quel momento era la cosa più interessante che la brunetta avesse sotto gli occhi.

Taehyung si sedette al suo fianco sul divano, allungò un braccio e le prese delicatamente il volto per girarlo verso di sé, e strofinava delicato il pollice accarezzandole la guancia «Non puoi nasconderti da me coniglietta, anche se non stiamo più insieme voglio che tu ti confidi con me...io ci sono e ci sarò sempre...sono sempre qui pronto ad ascoltarti, capirti e consigliarti»

La brunetta iniziò a tremare un po', era terrorizzata che potesse avere la stessa reazione anche con lui, ma il suo cuore non martellava come con Yoongi e i tremori erano leggeri, il suo istinto, però, la porto ad afferrare il suo polso e scostare la sua mano dal proprio volto.

«Perdonami...io però...non mi sento a mio agio quando vengo toccata» Taehyung sorrise triste «Lo avevo capito...l'altro giorno, quando ci siamo abbracciati, ho percepito la reazione del tuo corpo»

«Però...con te non ho avuto un vero attacco di panico, ma con -»

«Con Yoongi sì... ti ha abbracciata?» Min-jee spalancò i suoi occhietti, non sapeva cosa rispondergli, Yoongi non l'aveva abbracciata come faceva Taehyung e di certo non c'erano gli stessi sentimenti, Yoongi voleva solo salvarla da un possibile incidente contro un monopattino.

«No! Cioè...si, ma non come lo intendi tu... c'era un monopattino, correva e lui mi ha tirata per salv-»

«Non devi spiegarmelo Minnie...non stiamo più insieme, ricordi?» Gli occhi di entrambi erano lucidi, consapevoli della dura realtà. Non erano più una coppia, ed era stata proprio la brunetta a chiudere tutto per il bene di Taehyung.

Min-jee abbassò lo sguardo, il peso di quei sentimenti rimasti in entrambi pesavano sulla sua coscienza, sapeva di avergli spezzato il cuore. Taehyung era un essere speciale, era empatico, razionale e istintivo allo stesso tempo, la capiva e capiva anche tutti gli altri, era sempre un passo avanti a tutti ed era buono. Tanto buono, non aveva mai usato le sue straordinarie capacità di socializzazione contro gli altri, avrebbe aiutato anche il suo peggior nemico se ne avesse avuto bisogno. Taehyung era tutto quello che si avvicina all'idea di perfezione e Min-jee non poteva distruggerlo. Non doveva essere lei il suo peso.

«Io...mi dispiace davvero tanto...forse non sarei dovuta venire»

«Che stai dicendo Min-jee! Non dire idiozie ora, tu devi venire da me ogni volta che -» Il telefono della minore iniziò a trillare da dentro la borsa di stoffa e Min-jee si apprestò a recuperarlo nel caso in cui fossero i suoi genitori o peggio ancora Jungkook, ma si stranì nel vedere il nome con cui aveva segnato la sua amica Sarang; infatti, la scritta "Psyduck" appariva luminosa sulla parte alta dello schermo. Min-jee guardò mortificata Taehyung che le stava sorridendo incoraggiandola a rispondere.

My Amygdala ||Min Yoongi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora