❀Capitolo 14

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Quella sera era tutto molto più tranquillo al Serendipity, Jungkook stava tranquillamente servendo dei clienti ad un tavolino al lato della porta d'ingresso

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Quella sera era tutto molto più tranquillo al Serendipity, Jungkook stava tranquillamente servendo dei clienti ad un tavolino al lato della porta d'ingresso. La musica era tenuta bassa, quasi a fare da sottofondo a quell'atmosfera intima, Yoongi non avrebbe suonato quel giorno; quindi, il bel barman sarebbe stato solo e tranquillo.

Taehyung sarebbe passato sul tardi, quando lo aveva sentito per telefono aveva detto che sarebbe stato con Hoseok a studiare e che aveva già trascurato lo studio per già troppi giorni «Così impari a stare sempre dietro a mia sorella» aveva risposto Jungkook facendolo ridere. Ormai Taehyung prendeva la gelosia di Jungkook come uno sketch comico.

Mentre il barman tornava al bancone, per servire altra clientela, nel locale entrò Jimin, era da solo quella sera, e non si stava dirigendo al posto dove era solito stare con Yoongi per evitare quante più discussioni possibili con Jungkook, anzi, stava andando proprio verso di lui. Si mise seduto sullo sgabello che stava proprio di fronte alla figura del bel barman.

Jungkook stava pulendo velocemente uno dei bicchieri e venne richiamato dal leggero tossire di Jimin, alzò la testa verso di lui e quando lo riconobbe sospirò «Solo oggi?» chiese annoiato e Jimin sorrise furbamente «Anche tu sei da solo...Dov'è il tuo amico simpatico?»

Jungkook digrignò i denti e ignorò il suo sarcasmo «Cosa vuoi?» Jimin tamburellò le dita sul bancone con aria pensierosa, mentre emetteva un suono vibrante con la gola, come per far capire che ci stesse pensando su. «Un Moscow Mule e la tua attenzione» Jungkook alzò gli occhi al cielo e iniziò a preparare il cocktail richiesto «Non sono omosessuale e anche se lo fossi non saresti il mio tipo»

«E cosa ti avrebbe fatto pensare che tua saresti il mio? Io intendevo solo che vorrei parlarti di una cosa» Rispose Jimin con aria divertita e un piccolo scintillio di sfida nello sguardo che fece irritare ancor di più Jungkook. L'espressione del tirocinante, però, cambiò velocemente, tornò serio e leggermente preoccupato «Volevo parlare di Min-jee» la testa di Jungkook scattò e lo sguardò dritto negli occhi «Cosa le è successo?»

«Nulla, lei sta bene. Volevo solo sapere se da quando è tornata a casa dall'ospedale si sono verificati dei problemi legati alla sfera psicologica... tipo stati d'ansia, tremori...tachicardia...»

«Minnie ha sofferto molto per l'ansia in passato, ma ha imparato a gestire quel suo lato fragile e ultimamente non ho notato nessun caso del genere» Jimin afferrò il bicchiere contenente il suo Moscow Mule e annuì concentrando il suo sguardo sul liquido trasparente, era come distratto da un pensiero che girovagava alla rinfusa nel suo cervello, correva per trovare una spiegazione.

«Jimin. Dimmi cosa è successo a mia sorella. Ora.» il tono di Jungkook era incisivo, imperativo e Jimin sobbalzò sul posto, ripescato dal mare dei suoi pensieri e dopo aver preso un sorso del suo cocktail ed essersi leccato le labbra rispose «Quando è venuta in ospedale per la routine di controllo era in pieno attacco d'ansia, aveva il respiro corto e gli occhi liquidi di lacrime» il barman strinse la mano in un pugno stropicciando il panno che aveva preso per pulire il bancone dalle gocce che erano sfuggite dalla bottiglia mentre preparava il drink poco prima.

My Amygdala ||Min Yoongi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora