❀Capitolo 25

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Haru si aggrappò meglio a lui, per evitare che le gambe cedessero a causa della foga, le mani di Jungkook scesero lentamente, accarezzandole la schiena con delicatezza, un leggero sfioramento che le procurò tanti piccoli brividi che le solleticaro...

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Haru si aggrappò meglio a lui, per evitare che le gambe cedessero a causa della foga, le mani di Jungkook scesero lentamente, accarezzandole la schiena con delicatezza, un leggero sfioramento che le procurò tanti piccoli brividi che le solleticarono la pelle di tutto il corpo.

Le loro lingue si rincorrevano giocosamente, si assaporavano. E Jungkook non poté evitare di mordere e succhiare le soffici labbra della dottoressa, che avevano un retrogusto agrumato dato dal drink che le aveva preparato poco prima e nel quale immergeva sempre una fettina di limone.

«Avete intenzione di scopare anche!?»

La voce inasprita e stridula di Harin rovinò il momento e i due si staccarono, Haru era parecchio contrariata. «Ti avevo già detto che il tuo stare in mezzo stava iniziando a innervosirmi, o sbaglio?!» il barman strinse il fianco della dottoressa come una sorta di ammonimento per calmarla.

«Pensi davvero che un bacio mi basti per credere che lui sia davvero il tuo ragazzo? Sei una povera illusa» rispose la minore con un ghigno maligno sul volto e lo sguardo arrogante pieno di sfida, Haru si morse con forza il labbro inferiore, il sapore di Jungkook che ancora si faceva sentire non bastò a calmarla, «Io me ne vado a casa se no finisce male stasera. Sarà meglio per te che tratti nel modo giusto questa qui, o ti giuro che ti faccio pentire di tutto Jeon Jungkook! Ricordati che Min-jee è dalla mia parte» il suo dito era puntato sul petto scoperto del ragazzo mentre lo avvertiva con quella velata minaccia, poi afferrò la sua borsetta, tirò fuori una banconota per pagare il drink e si voltò in direzione della porta. Colpì Harin con la spalla e si spostò i lunghi capelli su un lato, dando piena vista della sua schiena decorata da un delicato tatuaggio di un dente di leone che percorreva la sua spina dorsale.

Jungkook la osservò incantato, deglutì a vuoto alla vista del tatuaggio che era un decoro perfetto per quella schiena dalla pelle perfetta e vellutata, durante il bacio aveva già accertato la morbidezza di quel corpo.

«Jungkook!»

Di nuovo quella voce stridula, il ragazzo si pizzicò il ponte del naso strizzando gli occhi, era esausto e mancava ancora qualche ora alla chiusura, non avrebbe potuto sopportare la presenza persistente di Harin.

D'un tratto le parole di Haru corsero nella sua mente "...ti giuro che ti faccio pentire di tutto Jeon Jungkook!", sospirò stanco e finalmente incrociò lo sguardo della causa di tutti i suoi problemi, Kang Harin.

«Harin vattene a casa»

«Ma Kookie, io sono venuta qui per scusarmi per l'ultima sera» disse con voce mielosa mentre si attorcigliava una ciocca di capelli attorno al dito e sbatteva le lunghe ciglia finte con fare civettuolo.

«Harin, ho detto "vattene a casa"! Mi crei solo problemi, nelle ultime sere hai provocato solo danni! Io qui ci lavoro, non vengo per giocare. Non hai capito che non mi interesserai mai! Sono già impegnato. Non volevo dirtelo per non farti soffrire, ma, a quanto pare, con te non ci possono essere mezzi termini. Io sto con Haru, ok! Ora sparisci»

My Amygdala ||Min Yoongi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora