La ballata dell'Armata Ricognitiva

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Continuavo a guardare titubante l'indumento morbido, bianco, troppo grazioso per la sottoscritta, disteso sulla mia umile brandina, la cui grossolanità e semplicità erano nettamente in contrasto con la purezza e l'eleganza dell'abito.

-Cosa dovrei farmene io? - chiesi scombussolata alla mia migliore amica, vestita come me solo della sua biancheria intima, intenta a rovistare nel guardaroba condiviso.

Si voltò, sorridendomi prima di tornare a sbrigare la faccenda di prima. -Che domande. Lo indossi, no? - rispose noncurante.

-Cosa significa? È tuo, no? Cosa c'entro io col tuo vestito?

-Tu non hai un abito da cerimonia, non è così? Papà voleva comprartene uno, ma tu gli hai sempre vietato di spendere soldi per queste cose, se non per quelle centinaia di matite da disegno che consumi come le lame del dispositivo tridimensionale – spiegò, esaminando i diversi abiti che riempivano il lato del suo armadio.

-Scusami se non ho mai voluto che qualcuno spendesse tanti soldi per me per qualcosa di altamente inutile – incrociai le braccia. - Siamo due sempliciotte di Karanes, non due nobili signore di Mitras, per di più siamo soldatesse. A cosa avrebbero potuto mai servirci dei vestiti da cerimonia?

-A un'occasione come questa – ribatté lei. -Dai, Claire. Non farti pregare. Vedrai come quel vestito bianco ti starà da favola, farai girare la testa a tutti, stasera – saltellò allegra. -Be', in realtà questo mi preoccupa: immagina quante persone si troveranno in infermeria per colpa di qualche scatto di gelosia di Levi – mi canzonò, facendomi arrossire.

-Maledetta Petra – commentai, sollevando il vestito da sopra il materasso, maledicendo me, per la mia totale insicurezza in circostanze come quelle; maledissi per un attimo anche Petra, per avermi costretta a indossare qualcosa di molto succinto in confronto alla confortevole divisa militare, un completo che riusciva a stringermi i fianchi, a quel tempo, a causa della mia immaturità, da me giudicati troppo larghi; ma quella sera maledissi soprattutto Erwin, persuaso da chissà quale mente geniale per "riassestare" lo spirito dei ricognitori organizzando una ridicola cerimonia, in occasione dello scoccare del nuovo anno, a cui avrebbe preso parte l'intera divisione.

L'obiettivo del ricevimento, così mi era stato comunicato, era quello di "festeggiare" i pochi quanto rilevanti esiti positivi delle nostre recenti spedizioni, auspicando che anche nel nuovo anno il Corpo di Ricerca potesse ulteriormente migliorare il suo operato durante le missioni.

Almeno il 90% aveva accolto con disinteresse e turbamento l'organizzazione di quell'evento: io stessa non avevo idea di cosa fosse una cerimonia di quel tipo e di come fosse possibile riunire l'Armata Ricognitiva per quella particolare occasione.

Mi sorprese, d'altronde, come Petra fosse rimasta vistosamente contenta di quell'evento, pienamente favorevole a considerare il festeggiamento di quella sera come un modo per dilettare coloro che da tempo erano stati abituati alle peggiori sofferenze e tragedie.

Mentre ero intenta a indossare quell'abito, sorprendentemente delle mie misure (mi stupì parecchio. Io e Petra certamente non condividevamo la stessa taglia: appresi solo più tardi che quel vestito era un vero e proprio regalo per me), pensai che l'opinione della mia amica non fosse completamente errata: non era passato molto tempo dalla morte di mio fratello, concedermi un po' di riposo dal lavoro per una sola serata dopo lo strazio che avevo superato avrebbe risanato anche il mio spirito.

La gonna larga dell'elegante abito bianco lasciavano le gambe scoperte a partire dalle ginocchia: pensai che non potesse esistere un indumento più diverso dall'uniforme militare. Anche le braccia, rinvigorite dal duro allenamento a cui mi ero auto sottoposta soprattutto dopo essermi arruolata nel Regime Esplorativo, erano interamente scoperte, motivo per cui fui ancora più incerta e riluttante non appena notai che l'abito blu notte di Petra gliele copriva quasi del tutto.

Le Ali della Libertà: Cronache di una recluta del Corpo di RicercaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora