Quella sera, i due esemplari in trappola fecero il loro ingresso a Krolva.
E' difficile dimenticare la visione delle strade sorprendentemente sgombre, in particolar maniera quella principale, che collegava il portone esterno a quello da ingresso all'interno delle mura. Decine di nostri compagni, appostati sui tetti delle case, erano pronti ad intervenire in qualsiasi momento, mentre i ragazzi della squadra di Levi tenevano d'occhio i "cuccioli" di gigante direttamente alle loro spalle, cavalcando alla stessa velocità dei carri. Per chi è tutt'ora abituato a vedere tali spazi cittadini sempre abitati e affollati, potrà probabilmente comprendere la sensazione di smarrimento che mi causò l'osservazione di una città tanto silenziosa.
Pochi minuti dopo ci dirigemmo all'interno del Wall Rose. Per quanto fossi stanca, reggevo le redini di Edmund con felicità e ammirazione, facendo sì che comunque nessuna espressione trapelasse dal mio volto: ero comunque infastidita dagli sguardi interrogativi di coloro che intravedevo dietro le finestre illuminate delle casupole.
-Giganti dentro il Wall Rose?
-Già. È sempre ad opera di quel Corpo di Ricerca eccessivamente ostinato.
-Magari 'sti mostri potrebbero servirgli da cavia per scoprire qualcosa di importante.
-Spero solo che riescano a tenerli a bada. Non vorrei trovarmeli in giro dopo che li hanno fatti tutti fuori.
Molti osservavano la nostra opera confusi e impauriti, altri manifestavano apertamente il loro disappunto tanto che, inizialmente, non resistei alla tentazione di ricambiare con un analogo sguardo arcigno.
Poi riflettei meglio, capii che coloro i quali mai avevano assistito con i propri occhi all'orrore di vedere divorati i propri compagni d'armi da quelle creature misteriose e spietate non avrebbero mai potuto comprendere appieno la minaccia che essi rappresentavano, e che gli uomini sarebbero stati i soli a restituire ai propri simili la libertà perduta. Prima o poi, pensai fiduciosa, avremmo fatto cambiare loro idea. Prima o poi, avremmo liberato anche loro dalla soggiogazione.
D'altronde, io e la mia squadra ci eravamo impegnati a realizzare il primo vero e proprio trionfo dell'Armata Ricognitiva, e ciò non poteva che rendermi pienamente orgogliosa dei miei compagni e delle capacità di una razza che poteva ancora dimostrare il proprio valore, dopo anni di soggiogazione.
Più tardi – in piena notte, potremmo dire – giungemmo, distrutti, in caserma. Se i ricognitori avevano sempre potuto vantare di una vastissima area per l'addestramento, adesso una buona parte del campo era stata occupata e attrezzata per l'arrivo dei due piccoli esemplari titanici e sarebbe stata usata esclusivamente per gli esperimenti ad opera della seconda unità.
I due giganti ancora addormentati furono immobilizzati da strutture apposite - io e il resto della mia squadra, benché sfiniti, ci offrimmo volontari per quell'ultima operazione - e tutti i soldati della caserma, a differenza dei civili, ammaliati ed esultanti, accorsero ad osservare il frutto delle fatiche del Corpo di Ricerca. Tutti sapevano quanto fosse stata importante quella vittoria, da cui ne eravamo usciti tutti incolumi. Più tardi, nell'ufficio riunioni, dove avremmo dovuto fare rapporto, Erwin annunciò soddisfatto che la conquista più grande era stata proprio la primissima sconfitta dei giganti senza che fosse occorso il sacrificio della vita di un solo uomo.
La caserma fu dominata in men che non si dica dal silenzio: soldati di qualsiasi rango e giganti di bassa statura erano caduti in letargo – fatta eccezione, molto probabilmente, per Hanji Zoe, così in preda all'eccitazione per essere riuscita finalmente a coronare il suo sogno più grande da non poter proprio permettersi di acquietarsi. Si potrebbe dire che, a vedersi, nessuno avrebbe potuto testimoniare la presenza di qualche forma di vita umana/titanica; io stessa avrei potuto giurare di sentirmi profondamente sola in un edificio di mattoni sperduto tra le colline del Wall Rose.
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Le Ali della Libertà: Cronache di una recluta del Corpo di Ricerca
Fanfic[CONCLUSA. CON UNA NUOVA REVISIONE] PREFAZIONE DELL'EDITORE DELLE CRONACHE: Anno 846. Claire Hares si unisce all'Armata Ricognitiva in compagnia della sua migliore amica Petra Ral. Un fato atroce che la attende a casa influenza la sua scelta, ma il...