Introduzione

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Questo è un racconto imperfetto, molto più semplice e raffazzonato di qualsiasi libro che si possa trovare in queste mura. Eppure, a differenza di tanti volumi che potreste avere l'occasione di leggere, il racconto che vi accingete a conoscere è quanto di più vero possiate imbattervi.

Questo è un racconto personale. Non lasciatevi ingannare dalla semplicità del suo titolo piuttosto convenzionale: questo libro è molto di più di un semplice resoconto di eventi importanti che hanno riguardato il nostro corpo d'armata. Difatti, ritengo opportuno ricordare che, certamente, i soldati sono coloro che intraprendono delle missioni e, nel nostro caso, che si sono battuti in prima linea con i nemici; tuttavia, vale la pena ricordare che persino loro, uomini e donne destinati a perdere la vita ad un'età tanto prematura, molto spesso nel totale oblio del mondo che li circonda, sono anche esseri umani: le loro emozioni, le loro impressioni, le loro difficoltà, per quanto siano qualcosa che essi sono quasi obbligati a celare per riuscire a portare a compimento il loro arduo dovere, esistono e valeva la pena riportare quelle dei miei compagni più fidati, di coloro con cui ho condiviso così tante mie avventure e innumerevoli momenti della mia vita, riconoscendo in loro una vera e propria famiglia.

Questo è il racconto di uomini e donne che, grazie al loro coraggio, hanno sempre offerto un barlume di speranza alla gente più povera di queste mura, agli impotenti e anche agli 'schiavi' del potere e del denaro. Il Corpo di Ricerca non si è mai piegato dinanzi alle difficoltà. La vostra umile e piuttosto scocciante narratrice ha cercato quanto meglio potesse di lasciar trasparire questa importantissima verità.

Infine, questo è anche il racconto di una semplice ragazzina fresca di accademia militare, all'inizio incapace di capire davvero cosa cercasse dalla vita in un mondo tanto ostile e complesso. Non mi aspetto che alcuni di voi fatichino a simpatizzare con l'eroina di questo racconto; nessuno è perfetto, come si è soliti dire, oltretutto tali memorie risalgono alla tarda adolescenza della vostra narratrice, lo stadio più insopportabile che caratterizza la vita di qualsiasi essere umano. Ecco perché la vostra insolente narratrice ha preferito la strada dell'onesta, riportando, con quanta più accuratezza potesse adottare, tutte le impressioni e i ricordi relativi agli episodi narrati.
Questo è un racconto imperfetto, appassionato, ma anche tremendamente vero e ingiusto.

- Claire Hares, all'epoca una recluta del 103° Corpo di Ricerca  

Le Ali della Libertà: Cronache di una recluta del Corpo di RicercaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora