-I danni che avresti potuto provocare sono incalcolabili, - giudicò il comandante, tassandosi le tempie. - Come ti è venuta in mente una simile idiozia?
Le nuove e poco testate armi che Hanji aveva inventato, utilizzate da alcuni componenti del suo gruppo senza previamente ottenere il consenso del Comandante della Legione, ora si trovavano poggiate proprio sulla scrivania di quest'ultimo, che, con uno sguardo minaccioso, domandava spiegazioni alla Caposquadra.
-Io, danni? Per favore, cerca di comprendere, Erwin...
-Io non cerco di capire niente! – sbottò lui. Data la sua corporatura, la sua reazione iniziò a inquietarmi sempre di più . –Nessuno ti ha dato il permesso di fabbricare senza alcuna protezione queste armi, tantomeno hai fatto domanda per poterle usare direttamente nell'ultima spedizione, e hai messo a repentaglio la vita di alcuni tra i migliori soldati dell'esercito, oltre che di una semplice recluta.
Gli occhi burberi di Erwin Smith si spostarono sui restanti membri della squadra, me compresa, disposti su un'unica fila davanti al suo scrittoio. –E anche voi. Conoscete bene il giuramento e le norme disciplinari a cui si sottopone ogni militare. Non vi era consentito fare uso di questi congegni senza che dietro tutto questo ci fosse un permesso apposito – Erwin ignorò i volti mortificati di Keiji, Nifa e gli altri, soffermandosi poi su di me, rimasta con le mani dietro la schiena alle spalle di Hanji. –Claire, non me lo sarei aspettato da te, dico sul serio. Inoltre, tu eri membro della squadra di Mike, non avresti dovuto interferire in quella di Hanji.
Avrei tanto desiderato che qualcuno venisse a salvarmi da quella brutta situazione. Ma con quale giustificazione, alla fine? Infatti, non avevo ragione alcuna per biasimare il Comandante, che, a giudicare dalla delusione che provava in quel momento nei miei riguardi, non avrebbe più considerato tutte le mie idee militari che gli avevo mostrato. Non dovevo far altro che prendermi le mie responsabilità e accettare le conseguenze.
-Lo so. Mi dispiace tanto, signore – provai a scusarmi. –So che non ho alcun motivo nemmeno per domandarle perdono, ma ho agito credendo di star facendo bene. Ero convinta di star adempiendo al mio dovere, aiutando il gruppo della Caposquadra con la ricerca.
-Però sapevi bene che Hanji agiva di sua spontanea volontà, senza il mio consenso. Ecco qual è stato il tuo errore – tornò dietro il tavolo, poggiando le mani sulla sedia. –Vi prego di non ricorrere più a queste armi in nessun caso, e di farle sparire – sospirò. –Hanji, non voglio più sentire richieste per quanto riguarda la cattura di un gigante. Non disponiamo di forza per poterlo fare, i nostri obiettivi sono ben altri. Adesso andate.
Tutti i soldati iniziarono ad avviarsi all'esterno dell'ufficio, io stavo per fare lo stesso, umiliata nel profondo, finché non mi accorsi che la Caposquadra non si era mossa di un millimetro, osservando imperterrita il Comandante.
-Hanji, ho detto che la finiamo qui – replicò lui, mentre io ero sull'uscio a osservare la scena. Il comandante sospirò, il suo tono di voce si addolcì: –Cerca di capirmi. È una missione suicida. Sai bene che l'ultima volta sono morti diversi soldati, e...
-Pensala come vuoi, Erwin - sbottò all'improvviso la Caposquadra. Lo sguardo deciso e risentito le conferiva una certa inquietudine. -Io non mi arrenderò nell'intento.
Detto questo, si voltò di scatto, avanzando verso la porta, sul cui uscio mi trovavo, impalata. Hanji mi passò di sfuggita, correndo come un razzo fuori dall'ufficio.
Ero triste, addirittura in colpa, per lei. Avrei voluto aiutarla a convincere Erwin, esserle di supporto quanto più possibile, ma la mia posizione non mi conferiva alcuna autorità. Pronta ad avviarmi al campo d'addestramento per prendere parte alla nuova esercitazione per lo spostamento ad ampio raggio, misi piede fuori dalla stanza.
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Le Ali della Libertà: Cronache di una recluta del Corpo di Ricerca
Fanfiction[CONCLUSA. CON UNA NUOVA REVISIONE] PREFAZIONE DELL'EDITORE DELLE CRONACHE: Anno 846. Claire Hares si unisce all'Armata Ricognitiva in compagnia della sua migliore amica Petra Ral. Un fato atroce che la attende a casa influenza la sua scelta, ma il...