-Sono nato e cresciuto in un piccolo villaggio del Wall Rose di nome Ragako, da una famiglia piuttosto benestante. Devo dire che, a distanza di anni, provo ancora piacere nel ricordare la mia infanzia trascorsa in un paesino semplice e modesto. Mio padre era un insegnante delle scuole elementari, aveva intrapreso un piccolo progetto, aprendo una scuola per far sì che i bambini più umili dei dintorni, non soltanto del nostro villaggio, avessero modo di studiare qualcosa prima di intraprendere una professione. Si faceva pagare pochissimo, purché i ragazzi venissero a scuola vestiti sempre in un certo modo. Teneva molto alla formalità, forse è una caratteristica che ho ereditato anche io.
Il comandante di divisione mi sorrise, io ricambiai, non sapendo come collegare quella storia con quanto aveva detto prima.
-Ero un bambino molto curioso che amava imparare. Leggevo tantissimo, lo faccio tuttora, perciò insistetti affinché potessi accedere anche io alle lezioni. Fu allora che iniziai a reputare la conoscenza di mio padre smisurata – continuò lui. - Sapeva molto bene la grammatica, la matematica, era in grado di farci capire esattamente la geografia all'interno delle mura, ci dava l'opportunità di visitare i boschi per osservare meglio i fenomeni della natura, che poi ci avrebbe spiegato in classe. Ma ho sempre avuto difficoltà ad intendere la storia, forse perché nemmeno lui era in grado di spiegarla.
-La storia? – ribadii.
-Dal momento in cui mio padre aveva deciso di aprire questa scuola, fece un piccolo sacrificio per ottenere libri di testo che avrebbe utilizzato durante le lezioni. Ricordo bene il giorno in cui un gendarme si presentò a casa nostra per renderglieli.
Tramite il racconto di Erwin, compresi allora che l'istruzione pubblica era ben controllata del governo. La polizia militare, quindi, supervisionava anche quanto insegnato ai bambini.
-Perché non era capace di capire proprio la storia, signore? – gli domandai.
-Perché mio padre ce la insegnava in maniera molto contraddittoria, seguendo ovviamente il testo che si ritrovava. Per sviare il problema, ricorse all'acquisto di altri, ma devi sapere che le contraddizioni persistevano: sono passati cento o centosette anni dalla creazione delle mura? Questo dubbio ne è un esempio. In ogni caso, tutti noi eravamo costretti a imparare la solita vecchia storia: i pochi superstiti del genere umano sono stati obbligati a vivere dentro le mura con la comparsa di questi esseri orribili chiamati giganti. Questi mostri mi avevano sempre affascinato, desideravo quanto prima saperne di più sulla loro natura. Da dove provenivano? Come avevano fatto quei pochi sopravvissuti a sfuggire da esseri tanto brutali? Soprattutto, perché mio padre non ci aveva ancora parlato in classe di come avessero fatto gli uomini a erigere tre ordini di mura così alte e possenti in poco tempo?
Rimasi alquanto perplessa. Effettivamente, nel mondo ottuso in cui vivevo, che, per alcuni 'prescelti', sembrava letteralmente un vero e proprio paradiso in confronto a quello dominato dagli esseri titanici, pochi si domandavano l'origine di tutto ciò che li circondava, persino le priorità di un soldato dell'Armata Ricognitiva erano ben altre: non poteva perdere tempo a chiedersi come si fossero create le mura o i giganti, perché il suo compito risultava solo ed esclusivamente l'abbattimento dei titani e, da circa un anno, il recupero dei territori perduti.
-La cosa più preoccupante, è che se tu, Claire, ponessi questa domanda a qualsiasi cittadino delle mura, lui o lei non saprebbe cosa risponderti. E allora, la domanda che balzò alla mente un bambino curioso ma poco scaltro come me fu inevitabile: per quale motivo tali avvenimenti non sono stati tramandati né oralmente né per iscritto? Siamo stati abituati a credere che il nemico titanico abbia fatto la sua comparsa per la prima volta cent'anni fa circa, ma hai mai avuto modo di riflettere su come il mondo fosse prima di esso? Nessun documento lo testimonia. E io, avido di sapere, non potei che girare il mio interrogatorio a mio padre. Una sera, dopo cena, mentre eravamo a casa, gli domandai spiegazioni su ciò che mi turbava. Lui mi osservò sorpreso, un po' preoccupato. Ricordo bene che impiegò del tempo a rispondermi. Infine, con grande serietà, mi rivelò qualcosa di assolutamente sbalorditivo...
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Le Ali della Libertà: Cronache di una recluta del Corpo di Ricerca
Fanfiction[CONCLUSA. CON UNA NUOVA REVISIONE] PREFAZIONE DELL'EDITORE DELLE CRONACHE: Anno 846. Claire Hares si unisce all'Armata Ricognitiva in compagnia della sua migliore amica Petra Ral. Un fato atroce che la attende a casa influenza la sua scelta, ma il...