È la fine ormai, pensai. Eppure, dentro di me sapevo che la mia scelta era in qualche maniera inevitabile, segnata da un destino tragico, ma anche beffardo.
Il lettore che si appresta a leggere queste memorie noiose sappia che le alternative, arrivati a quel punto, non erano molte: combattere con i giganti o vivere in povertà nel Wall Rose, rischiando di essere trucidata da bestie non tanto diverse dai titani, coloro che davano la caccia a mio padre e dei quali mia madre era già caduta vittima.
Avrei affidato mio fratello alle cure dei Ral, e probabilmente avrebbe vissuto più al sicuro di me. L'Armata Ricognitiva era stata per me la migliore decisione, paradossalmente.La verità era che, complici le diverse disavventure della mia vita, io in quella causa - probabilmente, al tempo, considerata ancora persa - ci credevo davvero.
L'umanità non poteva vivere ulteriormente in quelle condizioni disagianti e, constatati i fatti, il sacrificio di una parte di essa costituiva l'unica soluzione attuabile per condurla verso un minimo di miglioramento, verso un misero progresso.
E io, all'epoca, ancora fortemente disillusa dalla mia vita, cosa avevo davvero da perdere?Davanti ai miei occhi centinaia di giovani fuggivano, recandosi frettolosamente alle mie spalle per aggregarsi alla Guarnigione o, per chi poteva permetterselo, alla Gendarmeria. "Cosa fai? Vai via anche tu!", gli sguardi di alcuni dei miei compagni non suggerivano altro.
Ciò che rimaneva davanti a me era la fila di giovani tremanti, con i pugni chiusi, mentre il comandante Erwin Smith, con occhi lucidi, guardava fiero quella piccola schiera di anime coraggiose, alla quale presi anche io parte.
Guardandomi indietro, sorrido nel pensare a come tutto accadesse sempre nello stesso modo: tra tutti i principali rappresentanti dei vari corpi di armata, il comandante Smith era sempre l'unico che cercava di influenzare un minimo la scelta dei cadetti sulla strada da intraprendere. E, malgrado la sua parlantina persuadente e la sua magnifica capacità manipolatoria, pochi erano coloro che decidevano di intraprendere una scelta quasi suicida e poco ragionevole, sul piano dell'autopreservazione.Miserere di me! Dal momento che io non mi ero mossa di un millimetro, malgrado le mie gambe tremanti, le probabilità di finire nella bocca di qualche disgustoso titano, essere che ancora non avevo avuto modo di "ammirare" con i miei occhi, iniziarono a divenire altissime.
Eppure, pensai che sarebbe stato alquanto sciocco pentirsi. Avevo compiuto la mia scelta, e non potevo più tornare indietro.Raggiunsi Petra, poco più avanti.
Alla fine, aveva mantenuto la sua parola e si era arruolata davvero nella Legione Esplorativa. Ecco che lei rappresentò un secondo, rilevante motivo per riunirmi nelle fila dei soldati del Corpo di Ricerca. Non avrei potuto rischiare che lei perdesse la vita contro i giganti, lo dovevo alla sua famiglia.
Le posai una mano sulla sua spalla, invitandola a girarsi nella mia direzione. Eravamo entrambe impaurite; dopo, però, esserci riconosciute tra le fila poco numerose di nuove reclute del Corpo di Ricerca, ci sorridemmo, ci prendemmo per mano e attendemmo il termine del discorso del comandante.— Donate i vostri cuori, reclute! – egli urlò, invitando a portarci a fronte alta la mano sul cuore.
– Ora non si torna più indietro – mormorai tremante alla mia compagna di una vita. Una lacrima, nel frattempo, scese sul mio volto. Tremavo dalla paura e prevedevo il peggiore dei scenari, per me quanto per la mia fedele amica.
–Stiamo facendo la cosa giusta, Claire. Ne sono certa – rispose, sorridendomi ancora una volta.
Le sue parole mi colpirono e ancora oggi mi scuotono.
Effettivamente, con quella coraggiosa scelta ambivamo a dare un senso alle nostre vite, per quanto brevi potessero essere.
Osservavo le ali della libertà cucite sulla tela alle spalle del comandante. Ancora una volta, non sapevo quanto crudele dovessere essere il destino nei miei confronti, ma sicuramente presto quelle ali mi avrebbero portata lontana, e il sogno di una vita di poter oltrepassare le mura per approdare nel mondo esterno si sarebbe da lì a poco realizzato.
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Le Ali della Libertà: Cronache di una recluta del Corpo di Ricerca
Fanfic[CONCLUSA. CON UNA NUOVA REVISIONE] PREFAZIONE DELL'EDITORE DELLE CRONACHE: Anno 846. Claire Hares si unisce all'Armata Ricognitiva in compagnia della sua migliore amica Petra Ral. Un fato atroce che la attende a casa influenza la sua scelta, ma il...