Dopo nemmeno un mese, iniziarono a circolare voci secondo le quali il Comandante di Divisione stesse pianificando già una nuova uscita oltre i territori del Rose per proseguire l'individuazione di un secondo punto di appoggio verso Shiganshina.
Era chiaro, comunque, che l'Armata Ricognitiva non potesse prendere arbitrariamente tali decisioni: da qualche anno, le spedizioni oltre le mura non venivano più ostacolate assiduamente dallo schieramento di aristocratici opponenti alle missioni della Ricognizione; tuttavia, le lamentele da parte della popolazione, intenzionata a sfruttare in ben altri modi il denaro destinato alla nostra divisione, divennero più costanti a partire dalla caduta del Wall Maria, il che rendeva comunque difficile, per Erwin, affrontare quelle irritanti faccende burocratiche di cui egli doveva occuparsi per finanziare una nuova missione.
Perciò, in un mite giorno di fine marzo, Erwin Smith e alcuni tra i suoi uomini di fiducia, cui il caporale, partirono per i territori interni col fine di presentare la richiesta di una nuova spedizione al Comandante Supremo Darius Zackly.
Fu stabilito che io, Petra e Erd, assieme ad altri soldati illustri, dovessimo accompagnarli. Quella risultò la prima vera e propria opportunità per visitare il Wall Sina, chance che c'era stata sottratta più volte già ai tempi del nostro arruolamento nel Corpo Cadetti, in cui fummo costretti a esplorare ogni antro del Rose, qualche volta del Maria.
L'eccitazione mia e di Petra era incontenibile, ma fu Levi che cercò di sopprimere la nostra felicità prima di mettere piede in quei territori.
-Non fatevi prendere dall'entusiasmo. Personalmente, credo che addirittura i distretti del Wall Maria potessero essere migliori – disse lui.
Io e la mia amica ci scambiammo un'occhiata, decidendo poi di contenerci e comportarci da soldatesse professioniste, mettendoci semplicemente al servizio degli ufficiali senza più considerare quella visita una semplice gita per i territori interni.
Il tragitto fu veramente lungo, motivo per cui si era deciso di mettersi in marcia ad un'ora davvero prematura della giornata. Verso le dieci di mattina, finalmente eravamo giunti a destinazione.
Mentre Erwin aveva affidato ad un gendarme il permesso di lasciar entrare anche noi, osservai gli individui nei dintorni: i colori sgargianti delle vesti femminili, gonfie e lunghe, complete di cappello, e gli sguardi curiosi degli uomini dall'elegante portamento furono le caratteristiche che più mi colpirono.
I loro atteggiamenti non somigliavano nemmeno un po' a quelli dei cittadini di Trost, a quello gentile e umile del padre di Petra. Metà degli uomini che avvistavo reggeva sigari di ogni tipo, quelli che mio padre, per un certo tempo, aveva fabbricato molti anni prima della sua scomparsa.
-Sono della ricerca - sentivo, cavalcando a passo d'uomo con i miei compagni.
-Già. Che ci fanno qui? Non dovrebbero vivere all'esterno delle mura? - domandavano i più ignoranti.
-Sei impazzito? Non resisterebbero più di un'ora, lì fuori. A detta di tanti, questi giganti sono davvero brutali, non risparmiano nessuno - rispondevano altri ancora, con fare altrettanto ottuso.
-Che maiali - udii il tono di voce di Levi. -Petra, Claire, preoccupatevi dei cavalli.
-Sissignore - rispondemmo in coro io e la mia amica, smontando dai nostri destrieri.
Mentre accompagnavo a piedi Edmund, mi imbattei in una coppia di bambini vestiti con abito di tutto punto urlare alle loro rispettive madri.
-Mamma, fammi andare da loro! - urlò uno dei due.
-Lasciali perdere, sono occupati con le loro faccende da soldato. Smettila di badare a loro, dopo dobbiamo tornare a casa per le lezioni di matematica - rispose la madre.
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Le Ali della Libertà: Cronache di una recluta del Corpo di Ricerca
Fanfiction[CONCLUSA. CON UNA NUOVA REVISIONE] PREFAZIONE DELL'EDITORE DELLE CRONACHE: Anno 846. Claire Hares si unisce all'Armata Ricognitiva in compagnia della sua migliore amica Petra Ral. Un fato atroce che la attende a casa influenza la sua scelta, ma il...