29. 𝑤𝑎𝑥 𝑒 𝑚𝑖𝑐𝑜𝑙

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ci saranno scene leggermente spinte in questo capitolo (per quanto quello scritto può essere spinto, ma meglio avvertirvi).

wax la guardò divertito, mentre adesso micol aveva infilato di nuovo la propria maglietta. incrociò le braccia al petto e lo guardò, seria in viso, sperando che avesse capito che doveva andar via.
pensa un po' l'universo micol, volevi dormire per poterti togliere wax dalla testa e invece te lo sei ritrovato sul tuo letto.

«vuoi rimanere per tutto il tempo lì?»
chiese il rosso sorridendo, lei sapeva benissimo che la stava stuzzicando.

«tu piuttosto, vuoi rimanere lì?»
matteo annuì e poi si mise comodo sul letto, micol a quel punto alzò gli occhi al cielo ma tornò subito a guardarlo.

lui le fece segno di andare anche lei sul letto ma era decisamente l'ultima cosa che voleva fare in quel momento.

«non ti mangio mica»
le stava dando sui nervi, tutto quel sarcasmo, se poteva lo avrebbe preso a sberle.

dato che lei non si decideva ad andare lì, il rosso decise di andare lui da lei. si alzò dal letto come una molla e si avvicinò a grandi falcate verso di lei. una volta a pochi centimetri dal suo corpo, si limitò a guardarla facendola impazzire completamente con i suoi occhi color nocciola. non se ne stava rendendo conto ma stava trattenendo il respiro, stava andando in apnea senza rendersene conto ma lo sguardo del rosso, in qualche modo, non la faceva respirare. le faceva dimenticare tutto.

«lo hai fatto apposta a venire»
disse piano lei, non distogliendo per un solo momento lo sguardo da lui.

«te lo giuro che non avevo idea che fosse la tua stanza»
scosse il capo all'inizio, in opposizione a quello che lei gli aveva detto.

in qualche modo lei gli credeva ma rimase in silenzio, un lungo silenzio che sembrava durare una vita. stavano parlando i loro sguardi e le tornò la voglia di baciarlo. micol voleva assaggiare quelle labbra ancora una volta, aveva voglia di assaporarle completamente, mentre con gli occhi chiusi si godeva quel sapore che avevano.
ti prego va via, non ce la faccio più a tenermi dentro tutto. vattene wax, lasciami da sola.
lo avrebbe tanto voluto dire ad alta voce, invece si ritrovò a baciarlo un'altra volta, senza che se ne rese conto.

il bacio era diverso dall'altra volta, era più voluto e più bisognoso. questa volta si spinsero un po' oltre, inserendo la lingua che non appena incontrò quella del rosso, si unirono entrambe, quasi come a volerlo fare da tempo. era come se non lo facevano da tempo ed avevano bisogno di nuovo di incontrarsi.
wax poi indietreggiò, verso il letto e lei ci finì sopra di schiena, il rosso sopra di lei continuava a baciarla, senza staccarsi un momento.
potevano anche finire il fiato a disposizione ma non si sarebbero separati neanche per un istante.

la mano di matteo era sul suo viso che lo accarezzava dolcemente, lei invece aveva una mano dietro la nuca del rosso e l'altra intorno alla sua schiena. l'altra mano di wax era sul suo collo ma iniziò a scendere quasi subito, volendo esplorare un po' il corpo della bionda, fin'ora mai fatto.
quindi adesso la mano scese piano piano sul suo seno, che sfiorò soltanto all'iniziò, poi iniziò a toccarlo, a tastarlo, cercando di creare un contatto, per quanto il tessuto della maglietta potesse impedirlo.
il rosso ne aveva toccati ma in quel caso era diverso, perché in quel caso lui stava iniziando a provare qualcosa, anche se ancora non lo ammetteva e sicuramente non lo avrebbe ammesso per ancora altro tempo.

staccarono le proprie labbra solo dal momento che micol, con un solo gesto cambiò le posizioni: fece posare adesso la schiena a wax sul materasso, mentre lei si trovava a cavalcioni, sopra il bacino del rosso sotto di lei.
si guardarono per alcuni secondi, forse entrambi trovavano strano trovarsi in quella situazione, dato che non si erano mai sopportati ed adesso erano su un letto, lei sopra di lui, come se fosse una cosa normale tra di loro. micol sospirò e poi si abbassò avvicinandosi di nuovo alle labbra di lui, wax senza pensarci due volte fece in modo di riattarle tra di loro, come calamite. si erano calamite ormai e lo erano diventate dal momento che si erano baciate per la prima volta.
si baciarono di nuovo con intensità, forse più di prima e di nuovo le loro lingue si incontrarono. matteo baciava veramente bene e micol ne aveva baciati di ragazzi, le labbra di lui erano tutt'altra storia tant'è che se qualcuno le avrebbe chiesto come è baciare wax? non sarebbe riuscita a rispondere. per quanto fosse fantastico farlo, per quanto baciarlo le faceva venire le farfalle nello stomaco.

ad un certo punto, nel bacio, lei fece un gesto che sicuramente non si aspettava: iniziò a muoversi sopra di lui, lentamente ma bastava quel movimento per provocarlo. subito matteo spostò le sue mani sul sedere della ragazza, che prese a stringere tra le proprie mani, per via del movimento che lei stava facendo.
nonostante i vestiti riuscivano lo stesso a provare cose, i vestiti non erano di certo un ostacolo per loro, riuscivano benissimo anche con loro indosso.
ovviamente a micol venne in mente di spogliarsi e di spogliare il ragazzo ma non aveva il coraggio di staccare quelle labbra, perché sapeva che se si staccavano ne avrebbe avuto bisogno di nuovo qualche secondo dopo.

dal momento che, micol, sopra di wax, iniziò a sentire qualcosa muoversi, il rosso staccò le labbra e poi si passò le mani davanti il viso, poteva vederlo in difficoltà, lo leggeva dai suoi occhi.

«cazzo micol»
disse soltanto e poi la spostò da sopra a lui, così la ragazza atterrò di fianco sul materasso.

lei stava per dire qualcosa ma l'entrata di sua sorella rovinò il tutto, wax si mise subito seduto, lei fece lo stesso. il rosso portò all'istante le mani davanti al cavallo dei proprio jeans e si fece rosso in viso, quasi come il colore dei suoi capelli.

«non voglio sapere cosa stavate facendo, se volete dormire insieme-»

«no! stavo andando, buonanotte»
disse velocemente lui e poi si alzò, ancora coprendo con la mano quel posto ed uscì dalla stanza.

micol ridacchiò divertita di quella scena, sua sorella non disse niente ma sapeva che prima o poi le avrebbe fatto domande.

il giorno dopo partirono in modo velocemente verso il luogo del concerto.
arrivarono nel giro di un'oretta e wax andò subito nel dietro le quinte a farsi mettere microfono, auricolari e varie cose per poter provare la sera.
vide sua sorella andare a salutare nicolò, lei invece rimase insieme a pietro, adiacenti all'entrata del dietro le quinte, pronti a vedere le prove del fratello del biondo.

«a che punto siete voi due?»
lo sapeva che prima o poi pietro avrebbe chiesto di lei e wax, era palese dato che il rosso la sera si era ritirato nella stanza insieme a suo fratello.

«cosa intendi?»
fece finta di niente guardando avanti a sè, sapeva però che quel comportamento lo aveva anche wax quindi pietro sapeva che c'era qualcosa sotto da dire.

«guarda che l'ho visto wax quando è tornato dalla stanza, non stavo dormendo, ho visto che-»

«ok, ho capito, non dirlo qua davanti a tutti.
non è successo niente pietro, ci siamo solo baciati»
disse tranquilla, facendo spalancare gli occhi al biondo di fianco a lei.

«solo baciati?? a me non sembra che quello era dovuto al solo bacio»

«pietro io non mi metto a parlare di queste cose, tanto meno con te. se proprio ti interessa chiedilo a tuo fratello.»
disse seccata, non capiva perché tutti si dovessere impiccare delle proprie cose. sua sorella, pietro, ora anche sara, non ne poteva quasi più. era esasperante. adesso wax apparve dietro di loro, la guardò velocemente, regalandole un piccolo sorriso e poi andò sul palco, salutando quelle poche persone che c'erano per la prova.

purtroppo quando si trattava di parlare di cose sue non reagiva mai bene, sopratutto se quella persona che chiedeva non era sua sorella. un po' le dispiaceva aver risposto in quel modo ma di sicuro non era lei a dover parlare di quello, doveva farlo wax e se non voleva, lei non poteva farci nulla.

uragano || waxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora