micol era su tutte le furie e stava provando un miscuglio di emozioni che erano difficile da descrivere tutte in una sola giornata.
lui che aveva promesso più volte che non avrebbe mai fatto niente per farle del male, lo stava facendo e questo quasi sicuramente lei non glielo avrebbe mai perdonato.
fece per dirigersi lì, decisa per tirargli un bel ceffone in faccia, quando sara la fermò per il braccio e quindi lei si girò verso l'amica.«cosa?»
disse infastidita per il suo gesto.«se vai lì darai i numeri e poi te ne pentirai dopo cinque minuti»
«e quindi sara? forse tu non lo capisci perché non ti sei mai innamorata di nessuno, ma quello»
disse indicando wax ancora insieme a quella ragazza e con i suoi amici lì vicino.
«fa male e non mi interessa se dovrò picchiare qualcuno o prendere per i capelli una di quelle tipe, wax mi deve delle spiegazioni.»
detto questo si liberò dalla presa della sua amica.con fare deciso si avvicinò al gruppetto, appena arrivata wax neanche si rese conto della sua presenza. tutti i suoi amici però se ne accorsero e si fermarono richiamando il rosso. calma micol, stai calma. gli devi solo dire che non vuoi più vederlo. non perderti nei suoi occhi, non farlo come ogni volta.
il rosso con il sorriso sulle labbra, non appena la vide il sorriso svanì, i suoi occhi si illuminarono come ogni volta che la guardava.
micol si fece spazio e gli andò davanti, a pochi centimetri. c'era silenzio, nonostante la musica, ma quella era la quiete prima della tempesta.«micol pos-»
lei lo fermò all'istante, non voleva proprio sentirlo parlare.gli diede solo il regalo in mano, poi prese un grande respiro ed iniziò ad urlare per sovrastare la sua voce con la musica.
«buon compleanno, spero che ti divertirai a scoparti una di queste qua. sei proprio uno stronzo, hai ragione»
detto questo fece per andarsene la lui le prese il braccio, obbligandola a tornare indietro.«scusa io-non stiamo neanche insieme!»
lei lo guardò aggrottando le sopracciglia.si, non stavano insieme però faceva male. faceva male sentire quella verità, perché in realtà c'era quella parte di micol che aveva quella voglia tremenda di poter dire ad alta voce wax è il mio ragazzo.
fece quindi finta che quelle parole non le avessero fatto male, lo guardò negli occhi per alcuni secondi. quegli occhi non li avrebbe più rivisti, quindi avrebbe sfruttato tutto il tempo possibile insieme a loro.«si, hai ragione, non stiamo insieme. quindi anche io ho il diritto di fare questo»
disse come ultima cosa, prima di attirare a sé un ragazzo e baciarlo proprio sotto gli occhi di wax.lui serrò la mascella separando quasi subito quel ragazzo da lei che si allontanò capendo forse che la situazione non era delle migliori. in tutto ciò sara si era avvicinata e gli amici di wax erano lì vicino con quelle ragazze a controllare ogni tanto la situazione, semmai dovesse degenerare.
micol non aveva mai visto effettivamente wax arrabbiato, era la prima volta ma non aveva paura di lui, voleva solo andarsene da quella situazione che si era creata per colpa del rosso.«io non ho baciato nessuno sotto i tuoi occhi micol, sei veramente una stronza.»
«siamo due stronzi, no?»
stava continuando a stuzzicarlo, consapevole del fatto che così la situazione sarebbe peggiorata soltanto.ma lei era così, provocava, proprio come faceva lui, ed è per questo che non erano fatti per stare insieme.
due notti, due neri, due teste calde, due lune, due uragani.«micol, ti conviene stare zitta, non mi hai mai visto giocare a questo gioco ed è meglio per te non vedermi»
era molto serio, il tono infastidito ma lei di certo non avrebbe smesso solo perché glielo aveva detto lui.
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uragano || wax
Fanfic𝘪𝘭 𝘥𝘦𝘴𝘵𝘪𝘯𝘰 𝘢 𝘷𝘰𝘭𝘵𝘦 𝘦' 𝘶𝘯 𝘱𝘰' 𝘣𝘢𝘴𝘵𝘢𝘳𝘥𝘰. 𝘵𝘪 𝘧𝘢 𝘪𝘯𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘢𝘳𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘦𝘯𝘵𝘳𝘢𝘯𝘰 𝘥𝘦𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘥𝘪 𝘵𝘦 𝘦 𝘳𝘪𝘮𝘢𝘯𝘨𝘰𝘯𝘰 𝘪𝘯𝘤𝘪𝘴𝘦 𝘯𝘦𝘭 𝘵𝘶𝘰 𝘤𝘶𝘰𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘶𝘯 𝘵𝘢𝘶...