48. 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑠𝑎 ℎ𝑎𝑖 𝑝𝑎𝑢𝑟𝑎?

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la cena passò il più velocemente possibile, tra una chiacchiera e l'altra, micol si sentiva felice di aver conosciuto la famiglia di wax.
certo, sarebbe stata più felice se sua madre non aveva iniziato a tartassarla di messaggi dove le diceva di tornare subito a casa.

la sua situazione con i suoi era complicata e sperava tanto che wax non dovesse mai far parte di quella situazione. non voleva creare problemi, per nessun motivo.

«ti va se andiamo di là?»
chiese il rosso verso di lei, micol sorrise e poi lui le prese la mano, pronto a portarla verso la sua camera.

«non fate rumore, io sono nella camera affianco vi ricordo»
intervenne pietro, lei scosse la testa e lo spintonò con fare scherzoso.
«micol ti ho avvisata eh!»

«ma smettila cretino»
detto ciò, matteo annunciò ai suoi che si sarebbero ritirati in camera e così subito dopo i due si ritrovarono nella stanza.

l'aveva già vista ma solo in quel momento si rese conto di tutti i particolari. non era in perfetto ordine ma come pensava lei, la camera racchiudeva come era una persona e wax di certo non era la persona più calma di quel mondo. quindi si, la sua stanza lo rappresentava al cento per cento. ovviamente non poteva mancare il microfono e tutti vari strumenti per registrare, si sentì felice di essere entrata nel mondo di lui.

quando tornò con lo sguardo su di lui, lo trovò a guardarla con un sorriso. in verità micol sapeva cosa volesse dire e si avvicinò a lui cauta.

«stiamo a casa tua»
disse lei ma sembrava che il rosso non avesse sentito, perché posò la mano sui suoi fianchi facendola avvicinare ancora di più a sè.
«wax...»
lo richiamò ma lui ancora una volta sembrava non aver sentito, si avvicinò al viso di lei e le lasciò dei baci caldi sul collo, obbligandola a chiudere gli occhi e a godersi ciò. il rosso continuò e poi con posò anche l'altra mano sul suo collo, i loro corpi erano talmente vicini da sfiorarsi ma non appena lui decise di sfiorare l'intimità della bionda con la mano, lei lo richiamò ancora, questa volta più seria.
«matteo.»
così il rosso si staccò dal suo collo, posò entrambe le mani sui suoi fianchi e la guardò negli occhi leggermente confuso.

«mh?»
disse solo lui, mentre stava per baciarla finalmente sulle labbra ma lei posò una mano sul suo petto, allontanandolo leggermente.

«non voglio fare cose mentre sono in camera tua con i tuoi dell'altra parte della casa»
gli disse sincera, lui a quel punto si allontanò, abbastanza per poterla guardare.

«faremo piano, non si accorgerà niente nessuno»

«nessuno tranne pietro»
non sapeva perché ma per la prima volta si stava preoccupando e agitando per qualcosa che era forse il suo pane quotidiano.

«di cosa hai paura?»
lui aveva iniziato a capire la situazione e a quel punto micol si allontanò ancora di più ed abbassò il proprio sguardo, non riuscì a parlare.
«micol, puoi parlarmi, lo sai.»
lei iniziò a fare una risatina nervosa, poi alzò lo sguardo e prese il coraggio per parlare.

«è imbarazzante ma... ho paura di fare una brutta impressione, non lo so. è che non mi è mai importato nulla di queste cose ma adesso non so perché mi importa molto»
abbassò di nuovo lo sguardo e sentì solo wax avvicinarsi.

una volta vicino le prese il viso con entrambe le mani, con l'intento di alzarlo e far in modo che lei lo potesse guardare.
quando micol lo alzò, incontrò gli occhi del rosso ancora una volta, i loro visi erano vicini, talmente tanto che lei poteva vedere tutte le sue lentiggini.

«penso di non aver visto mai mia madre così felice di conoscere qualcuno. ti volevano conoscere da tempo perché sapevano quanto mi stai facendo bene. ti fidi di me
lei annuì quasi subito, dopo quel gesto di lui, riusciva a fidarsi, riusciva a capire l'importanza che lui dava alle persone.

uragano || waxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora