45. 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑎𝑝𝑒𝑣𝑜𝑙𝑒𝑧𝑧𝑎

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wax's pov

a quella frase era rimasto spiazzato. wax, io non so quanto può bastarmi questo qualcosa.
il problema è che non sapeva se anche a lui poteva bastare e quindi era ancora in silenzio, cercando di capire cosa rispondere.

sentiva qualcosa dentro quando stava con lei che ancora non riusciva a capire al cento per cento e quindi cercava di convincersi che il sapere che fossero qualcosa poteva aiutarli. invece il saperlo a quanto pare peggiorava solo la situazione. matteo aveva sempre questa cosa di complicarsi la vita da solo, era consapevole del fatto che se non si farebbe tutti quei pensieri sulle cose importanti, la sua vita sarebbe più facile.

incrociò lo sguardo con micol che lo stava guardando mentre aspettava una risposta ma lui invece che rispondere fece la cosa che gli usciva meglio: cambiò argomento.

«torni subito a Milano?»
vide la bionda sospirare e poi smise di guardarlo ed annuì solamente.
bravo matteo hai rovinato tutto, complimenti.
«magari mi faccio sentire io, devo fare alcune cose ma poi per un paio di giorni dovrei essere libero»
le stai praticamente dicendo che non vuoi sentirla? che vuoi allontanarla? sei un cretino.

«sai dove abito, ci sentiamo»
detto ciò la vide allontanarsi insieme a sara, che aveva assistito al tutto in silenzio.

wax prese subito il telefono con l'intento di scrivere a suo fratello. aveva fatto un altro casino ed aveva bisogno di lui.

wax: pit, questa volta l'ho fatta grossa, ho bisogno di te


pit: guarda che non me la sono presa che pensano tutti che io e micol stiamo insieme... lei piuttosto come l'ha presa?

wax: le ho detto che per il momento non ho voglia di sentirla, letteralmente
visualizzato.


e così dopo quel messaggio suo fratello lo chiamò al telefono, mentre adesso si dirigeva verso l'auto, pronto per tornare in hotel e riposare dopo quel concerto.

"bro cosa cavolo stai dicendo"

"porco due senti, ero in panico... mi ha chiesto cosa siamo e nel panico più totale ho detto qualcosa e poi lei mi ha detto che non le basta più non saperlo"

"e ci credo bro sono due mesi che vi vedete e avete pure scopato"
si molto d'aiuto pietro, grazie.

"non torno a casa subito, mi vedo con angelina"

"si ma tanto io sono in Calabria lo sai... oh wax, cerca di pensarci bene per favore, micol è veramente perfetta per te"

si lo diceva lui che era perfetta ma wax non ne era completamente sicuro.

il rosso quindi aveva passato il resto della serata in camera, si girava e rigirava nel letto ma l'unica cosa che ottenne fu il passare una notte in bianco per i vari pensieri che aveva.
aveva provato anche ad alzarsi dal letto e fare un po' di musica, solo che i vicini della camera si erano arrabbiati e quindi aveva rinunciato a fare l'unica cosa che poteva aiutarlo in quel momento. ora si trovava vestito pronto ad incontrare angelina, che per qualche strana ragione di trovava lì vicino. avevano deciso di incontrarsi poco più vicino all'hotel di lui, sperando di non essere troppo riconosciuti perché l'unica cosa che gli serviva era dover star a parlare dopo i problemi che aveva. quindi uscì fuori, sentendo all'istante il caldo entrargli nella pelle e già qualche goccia di sudore scendere. per lui il caldo non era troppo un problema, tanto girava in canotta anche d'inverno. poco dopo vide una macchina fermarsi lì davanti a lui e poi la sua amica scendere e salutarlo con un sorriso.
non si tranquillizzò per niente per via di tutto quello che doveva dire alla propria amica. quindi angelina notò subito la sua agitazione e quindi lo raggiunse iniziò a parlare.

uragano || waxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora