Juan trascinò fuori una furiosa Isabel dalla macchina.
-"mamma quanto ti detesto! Ti odio, non capisco cosa cazzo ci vede in te Cristina! Lasciami andare stronzo!"
Juan furioso la portò in casa e la lanciò nel divano.
Mettendosi le mani nei fianchi, continuando a guardare Isabel, ordinò a Cristina di aspettarlo in camera.
Isabel fulminò Juan e Cristina che non riusciva a guardarla negli occhi, obbedendo a Juan voltò loro le spalle e se ne andò.
-" giuro Isabel, sa iddio, se non ho voglia di prenderti a sculacciate."
-" tu non mi tocchi! Mi hai rotto le scatole, Cristina è proprio una cretina, spero tanto si svegli fuori e ti veda per quello che sei! Un grandissimo pezzo d'idiota!" gli rispose Isabel.
Juan chiuse gli occhi e respirò a fondo, aveva voglia di fare a pugni. Non poteva toccarla senza il consenso di suo fratello. Se diventava la donna di Carlos, allora in quel caso, se si comportava male, avrebbe potuto rimetterla in riga, ma fino ad allora non poteva farlo. Nel codice di cosa nostra, donne e bambini che non appartenevano alla famiglia, non andavano toccati, almeno che non fossero parenti stretti di un nemico. Inoltre Cristina non l'avrebbe presa bene se sculacciava la sua amica.
Passandosi una mano tra i capelli neri, Juan guardò la ragazza e cominciò a parlare.
-" ascolta Isabel, te lo dirò perché sei una ragazza molto intelligente, penso proprio che poi potrai trarre le tue conclusioni e ragionare bene."
Juan si fermò la guardò negli occhi e prese un profondo respiro e parlò.
-"tuo padre, Francesco Marino, tuo padre se oggi ha un lavoro più che remunerativo, lo devi a me e mio fratello Carlos!"
-" cosa? Ma cosa stai dicendo?"chiese sconvolta Isabel
-" Cristina mi aveva raccontato, poco dopo esserci conosciuti, della situazione precaria dei vostri genitori. Mi aveva detto che probabilmente avreste dovuto fare su e giù con il treno, da Padova a Bologna, dovevate trovare un lavoro altrimenti non sareste riuscite ad affrontare le spese universitarie.
Ebbene ne ho parlato con mio fratello. Noi siamo imprenditori, abbiamo delle aziende su a nord, proprio dove vivete voi.
Così abbiamo scoperto che tuo padre, lavorava già in una di queste, farlo passare da operaio a direttore è stato un gioco da ragazzi. Per quanto riguarda i genitori di Cristina, è bastato mettere un annuncio nel giornale, Cristina ha fatto il resto."
-"cosa! Cristina?" Rispose Isabel guardando incredula Juan. Già doveva digerire che suo padre lavorava per i Martinez, che poi la sua amica era pure dentro, per Isabel fu un colpo.
-" si Cristina, era molto felice dell'aiuto che avevamo dato a tuo padre e ai suoi genitori, è stata lei a dire a sua madre degli annunci sul giornale, una volta fatti i colloqui sono stati assunti sotto nostro favore".
-" perché Cristina non mi ha detto nulla?" chiese Isabel, sentendosi quasi tradita dall'amica che non le aveva detto niente .
-" perché io le ho detto di non dirti niente! In base a ciò che ti ho raccontato, mi aspetto un minimo di ringraziamento, certo nessuno c'è lo ha chiesto, allora almeno comportati bene, sii più educata nei miei confronti, domani conoscerai mio fratello quindi ricorda ciò che ho detto. Ora vorrei che rimanessi qui buona, a riflettere, sono sicuro che hai fatto piangere Cristina un'altra volta! Pensare che sei sempre nei suoi primi pensieri!"
Con questo rimprovero Juan raggiunse la sua amata e lasciò sola Isabel in soggiorno.
Isabel ripensò al discorso fatto da Juan.
Come mi da fastidio dovermi pure sentire in debito se mio padre ha un lavoro.
Cristo! I Cazzi loro no.
Ma cosa dico? Papà è rinato da quando è direttore.
Isabel continuò a rimuginare. Decise di chiamare suo padre.
-" ciao papà ti disturbo? Come stai?"
-" no bambina mia non mi disturbi mai. Io sto benissimo. Dopo tanto tempo potrò godermi le vacanze, senza avere più tanta ansia sui soldi "
-" wow papà dove andrai in vacanza? E quando?"
-" oh si, il mese prossimo, stasera ti avrei chiamato per dirtelo. Non sto nella pelle. Andrò in Grecia."
-" oh papà sono, molto contenta per te"
-" e io sono fiero di te, hai preso degli ottimi voti all'università, goditi questi mesi di vacanza in Sicilia anche tu!"
-" vacanze in Sicilia?" Come lo sapeva suo padre se lo aveva appena saputo lei?
-" si, le vacanze in Sicilia con Cristina.
So tutto, suo padre mi ha informato che andrete li in vacanza ospiti dei fratelli Martinez, Cristina è fidanzata con il più piccolo mi pare.
Ho conosciuto proprio l'altro giorno Carlos, è passato in ufficio da me, non ho smesso di ringraziarlo. È stato lui a suggerirmi le vacanze in Grecia. Mi ha anche assicurato che sarete trattate come le migliori delle ospiti!"
Isabel era scioccata da ciò che il padre le aveva appena detto -"Isabel? Isabel? Ci sei ancora?"
-" si papà scusa, io ora devo andare, ci sentiamo un altra volta, ho quasi finito il credito"
-" si certo bambina mia, ti voglio bene"
-" anch'io te ne voglio papà"
Isabel era scioccata. Non aveva senso ciò che aveva appena sentito dal padre.
-" ehi Isabel tutto bene? Sei ancora arrabbiata con me?" le chiese Cristina che era appena scesa dalle scale seguita da Juan.
Gli occhi neri di Juan la fissarono intensamente, un monito per il tipo di risposta che doveva dare.
-"no non sono arrabbiata con te!" rispose stancamente Isabel.
Subito venne stritolata in un abbraccio dalla sua amica. Tutta felice Cristina fece alzare Isabel dal divano e disse -" su dai andiamo a mangiare che ho fame."Verso sera Juan le portò fuori a cena.
-" ma perché devi sempre ordinare tu per tutti e tre?" disse scocciata Isabel rivolta a Juan.
-" mi stai dicendo che la tagliata con la rucola non ti piace?" le rispose l'uomo,
-" insomma, non vado pazza per la carne, ma comunque voglio ordinarmelo io! Almeno le patatine al posto della rucola, che non mi piace!" Sbuffò Isabel.
-" Isabel ti comporti proprio come una bambina quando fai così!" Le disse Juan.
-" ti prego Isabel basta, mangia fallo per me!" Le disse Cristina.
-" va bene! Ma la rucola non la mangio!"
E così facendo spostò dalla tagliata, la rucola.
Juan era proprio spazientito, la fulminò con lo sguardo. Isabel rispose con una linguaccia.
Juan stava per perdere la pazienza, ma gli squillò il telefono.
-" scusate ragazze, mio fratello mi sta chiamando, state qui, non muovetevi neanche per andare al bagno, capito Isabel?"
-" si si su, vai pure amore" disse Cristina, stringendo una coscia a Isabel che dalla faccia si capiva che voleva mandarlo al diavolo.
Juan uscì dal ristorante per rispondere al telefono.
-" ahia Cristina, ma porco cavolo, come fai a star con uno così? No questo,no quello? Non possiamo andare al bagno se non c'è lui?"
-" si lo so Isabel, ma è protettivo nei nostri confronti, è così dolce , così bello, così carino, così grosso, così passionale, così potente" disse Cristina con aria trasognata, Isabel la guardò disgustata!
-" bello? Possiamo dire che è carino, con quei occhi e i capelli neri, fisico ok è grosso, per il resto ok lasciamo stare! Blah" disse Isabel
-" io per grosso non intendevo il fisico!" disse seriamente Cristina guardando l'amica negli occhi
-"cosa???" Isabel si copri la faccia e diventò rossa.
Cristina scoppiò a ridere, -"Ahahahah Isabel, ne valeva la pena dirtelo, che faccia che hai fatto"
-" sei proprio scema Cristina" lanciandogli un piccolo pezzetto di pane.
E poi scoppiarono a ridere tutte e due.
Juan guardava le ragazze da fuori il locale. Si chiese cosa avessero da ridere, poi se lo sarebbe fatto raccontare da Cristina.
Al telefono intanto parlava con Carlos.
-"si tutto pronto per domani, decolliamo alle 9 e saremo a Taormina per le 10.
Isabel ha fatto storie, le ho raccontato del lavoro del padre. Non accetta le regole. Non ascolta, non vuole mangiare neanche le verdure.
Auguri fratello, ma so che a te piacciono proprio così da domare!" Juan rise per la battuta di risposta del fratello, poi riattaccò e ritornò dentro.
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La Fenice
RomanceIsabella Marino: la sua vita nel giro di poco viene stravolta da una serie di eventi. Carlos Miguel Antonio Martinez è a capo della mafia siciliana e messicana. Le loro vite s'incroceranno. Per Isabella sarà un duro percorso in salita per accettar...