Cap 34

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Epilogo

Taormina 20 settembre 2012

Erano passati due anni dal loro matrimonio.
Carlos aveva portato tutta la sua famiglia a Taormina .
C'erano donna Carmela, Juan con Arizona con il piccolo Miguel di un'anno, Arizona era incinta di quattro mesi, aspettava un altro maschietto.
C'era Alejandro con Mercedes, si erano sposati a gennaio, Mercedes era incinta di otto mesi del loro primo figlio, Alejandro aveva espresso il desiderio di che suo figlio nascesse, proprio dov'era nato lui.
Isabel scoprì infatti che il dottore era cugino dei Martinez da parte di madre, sorella di donna Carmela.
I suoi genitori morirono presto in un incidente aereo, Alejandro era cresciuto con Carlos e Juan.
Ora si spiegava perché lui si poteva guardare negli occhi! Era uno di famiglia.
Infine c'erano Isabel e Carlos, con il piccolo Thiago, e il piccolo Josè di quasi tre mesi. Il bambino doveva nascere lo stesso giorno del fratello, invece nacque tre giorni dopo.
E poi c'era Marisol, di sei anni, dato che non sapevano neanche quando era nata, fecero scegliere a lei il mese e il giorno che desiderava, scelse il 22 luglio, voleva festeggiare il compleanno insieme al suo eroe preferito, suo padre  e anche allo zio Juan.
Marisol era l'ombra di Carlos.
La piccola principessina di casa era pure gelosa del suo papà, andava bene solo se c'era mamma Isabel.

Quella sera Carlos portò tutti a mangiare fuori in uno dei suoi ristoranti, per festeggiare, non prima di aver controllato che fosse tutto apposto e che nessuno corresse pericolo.
Quando una cameriera, dalle forme generose, e dalla scollatura profonda, si piazzò davanti a Carlos, prima ancora che Isabel sbroccasse, la piccola soavemente disse  -"signora, le si vedono le tette!"facendo raddrizzare immediatamente la donna.
Arizona si strozzò con l'acqua, Juan si copri con fazzoletto per ridere, donna Carmela sorrise, Isabel di congratulò mentalmente con la piccola, Alejandro rise apertamente e Mercedes gli diede una gomitata.
-" Marisol!! Sei stata maleducata, non si dice così! Scusati!"
-" ma papàaa??"
-" Marisol"
La bambina tirò su il nasino come aveva visto fare alla madre tante volte, Carlos  ne riconobbe l'atteggiamento. Marisol si scusò, ma mentalmente pensò che aveva detto il vero.
-" brava la mia bambina" Carlos la lodo.
-" però papàaaa, quella là, fa come Marabel, quella da cui andiamo a prendere il latte, la mamma dice che lei sta sempre con le tette che si vedono e che tu non ci devi più andare a prendere il latte! Lo ha detto anche zia Arizona, che lo zio Juan è meglio che stia a casa!"
Isabel era arrossita e guardò il piatto, Arizona fece un tremulo sorrisino.
Poi inevitabilmente scoppiarono tutti a ridere.
Tornarono a casa, dalla terrazza della bellissima villa di Taormina, Isabel ispirò il profumo di mare e si godette la vista e la pace.

Tornarono a casa, dalla terrazza della bellissima villa di Taormina, Isabel ispirò il profumo di mare e si godette la vista e la pace

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I bambini dormivano, il vento fresco le accarezza la pelle, muovendole i capelli.
Carlos l'abbraccio da dietro e si perse a guardare il panorama, la luna si rifletteva sull'acqua.
-" sei contenta mia piccola Isabel, di essere qui?"
-" si, sono molto contenta, soprattutto perché ho mangiato una pizza buonissima, era da tanto che non ne mangiavo una vera!"
-" bene sono molto felice!"
Continuando a tenerla abbracciata, le cercò la bocca, la baciò,  un lungo bacio d'amore.
Isabel sospirò trasognata. Ritornò a guardare il mare, appoggiando la testa sul petto nudo del marito.
-" lo sai, la prima volta che ti ho visto, ho pensato fossi un Dio greco. Eri così alto e grosso"
-" davvero l'hai pensato?" Carlos sorrise
-" si l'ho pensato, fino all'ora di pranzo, poi ti sei trasformato nel dispotico  uomo quale che sei!"
Carlos rise  -"Si, non avevi mangiato il pesce, lo sai no, devi mangiare tutto, o il tuo culetto fa un bell' incontro con la mia mano!"
Con le dita Carlos le percorse il braccio e andò a posarlo sulla natica destra di Isabel.
Glielo strizzò. Poi le sollevò il vestito, e andò sotto a toccarle  la pelle nuda. Trovo l'orlo delle mutande, lo scostò e vi infilò un dito.
La toccò e la trovò bagnata. Intanto le baciava il collo e le succiava il lobo. Poi Carlos la lasciò andare e indietreggiò si spogliò nudo, le tolse il vestito,
nuda solo con le mutandine, la prese in braccio e la portò nel letto dove la distese.
L'uomo si prese il tempo per ammirarla, aver messo al mondo due figli l'aveva resa ancora più bella.
Poi le apri le gambe, si tuffò ad assaporare il clitoride, prima leccandolo e poi succhiandolo. Lei gli afferrò i capelli, facendogli scorrere le unghie nel cuoio capelluto, Carlos succhiò più voracemente il suo centro fino a farla gemere più sonoramente, la penetra con due dita, continuando a succhiarlo. Le muove velocemente, arcuandole all'interno toccandole un punto che la fa urlare -"shh bambina, vuoi svegliare i piccoli?"
-" Carlos, mi stai facendo impazzire, voglio che mi prendi!"
-" no bambina, questo è per me, voglio ancora leccartela!"
Carlos continua a stimolarla, con il dito mignolo raggiunge l'ano e lo penetra dolcemente. Isabel sussulta e si scosta. Carlos la riprende per le gambe e la rimette in posizione  -" non voglio che tu  ti muova Isabel! Lasciamo fare, altrimenti ti negherò l'orgasmo che tanto vuoi! Claro?"
Isabel arrossata annuì.
L'uomo ritornò, a stimolare con la lingua il clitoride, le rinfilò le dita nel suo centro, con il mignolo tornò ad accarezzarle l'ano ed affondare leggermente dentro. Isabel stava impazzendo , Carlos continuò a stimolarla fino a farla esplodere in un potente orgasmo.
L'uomo leccò tutto, tornò a stimolarla con lievi leccate, -"Carlos, basta, sono troppo sensibile!" Isabel cercò di spingerlo via, ma l'uomo continuò a leccarla, tenendola con le grosse mani per i fianchi, poi strisciò contro il suo clitoride con il corpo, fino ad arrivare all'altezza del viso. La penetra con una spinta selvaggia, -"tutto bene?"
-" si, continua", lo afferra per le natiche spingendolo più a fondo, Carlos continua a spingersi dentro di lei, leccandogli il collo, e poi affondando il viso tra i seni pieni, le afferra la gamba destra portandola al petto, mettendoci sopra il suo peso, con la mano sinistra le cerca il clitoride accarezzandola con il pollice, le stoccate di Carlos sono profonde,  -"oh mio Dio Carlos, oh sii" Isabel viene un'altra volta stringendogli il pene con i muscoli vaginali.
Anche Carlos la raggiunge riempiendola con il suo seme.
Respirano entrambi affannosamente.
-"Carlos..!"
-"mmm"
-" mi sei venuto nuovamente dentro!"
-" Ops!"

The end

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