Cap 4

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-" dove credi di andare?" Una voce perentoria la bloccò all'ingresso.
-" me ne vado, me ne ritorno a Bologna!" disse Isabel più arrabbiata che mai.
-" senti un po' bambina. Non ti è bastato prima?"
Isabel lo guardò con rabbia -" io me ne vado!"
spalancò la porta, ma venne velocemente afferrata da Carlos.
-" Isabel, ma veramente pensi che potrai ritornare a Bologna quando vuoi? su via sei intelligente, come ci arrivi? Lo vedi il mare davanti a te? E qui ci sei arrivata in elicottero!"
Isabel si afflosciò su se stessa , nel momento in cui realizzò, che non poteva uscire dalla villa senza prendere l'elicottero. La villa era interamente circondata da un parco, davanti a loro solo una lunga distesa di mare,dietro di loro le montagne.
Carlos le lasciò il braccio e le chiuse la porta dietro le spalle. Le prese la valigia dalle mani e  la riaccompagnò di nuovo in camera.
-"voglio tornare a casa, non voglio stare qui due mesi"
-" mi dispiace piccola, starai qui tutto il tempo che io vorrò. Ora ti lascio riposare, ho del lavoro da mandare avanti"  le accarezzò una guancia e con delicatezza le baciò le labbra. Si voltò e se ne andò.
Isabel si sedette nel letto. Non poteva credere cosa le stava succedendo . Non poteva e non voleva stare lì. Doveva esserci una soluzione.
Passeggiò per un po' per la camera. Qualcuno le bussò la porta. -" chi è?"
-" sono io Cristina"
Isabel si precipitò alla porta e l'aprì  tiro dentro l'amica.
-" oh Cristina che cosa orribile che ho vissuto oggi, Carlos è un grandissimo stronzo, mi ha sculacciato più e più volte per mangiare quello stupido pesce.
Volevo scappare e mi ha detto che non potrò andare via di qua prima dei due mesi! Ti prego Cristina, ho sopportato tanto, convinci Juan a farmi andare via prima"
Cristina era sconvolta dal racconto della sua amica. Carlos l'aveva sculacciata, oh solo il pensarlo l'aveva fatta bagnare. Juan non l'aveva mai sculacciata.
Si doveva mandare via la sua amica. Se andava via Isabel forse sarebbe riuscita a fare sesso a tre, forse anche essere sculacciata.
A cara innocente Isabel, non capisci proprio nulla.
-" ma certo amica mia che ti aiuterò, parlerò subito con Juan."
-" grazie Cristina!"
L'amica la salutò e andò in camera ad aspettare Juan.
Cristina si fece una doccia e si preparò al meglio.
Juan arrivo poco prima di cena -"mi doccio veloce e ti raggiungo subito"
-" si amore".
Dopo 10 minuti uscì con un asciugamano legato in  vita.
-" Juan, amore mio, dobbiamo parlare"
Juan si mise di fronte a Cristina che era seduta nel letto.
-" certo bimba, parliamo"
-" ecco amore.." intanto Cristina slacciò l'asciugamano, prese il membro di Juan e iniziò a fare su e giù con la mano, -"Isabel vuole tornare a casa, non si trova bene qui, puoi far preparare l'elicottero affinché lei possa andarsene?"
Juan buttò la testa indietro, il tocco di Cristina lo stava facendo impazzire.
-" aaaaah no, non posso preparare l'elicottero se non aaaaah lo ordina Carlos. Isabel ahaaaah è qui per suo volere"
Cristina si bloccò  -"cosa? Cosa vuoldire per suo volere?"
-" ma non ti sei accorta che a mio fratello piace Isabel? Ebbene la vuole tutta per se"
-" che cosa? Ma a tuo fratello ci vuole una donna che sappia quello che fa, Isabel è una suora cavolo!" disse scazzata Cristina.
-" non capisco la tua rabbia Cristina, prima o poi Isabel dovrà diventare una donna, solo perché non è una femme fatal come te, non significa che non  deve essere considerata. Ora non voglio più parlare di Isabel , voglio che lo prendi in bocca e me lo succhi. Forza Cristina."
Cristina lo accontentò, ma per tutto il tempo pensò, a quanto fosse fortunata l'amica, perdere la verginità con uno come Carlos, che fortuna. Lei l'aveva, persa almeno 4 anni prima , a 16 anni, con un ragazzo delle superiori, di cui aveva una cotta Isabel.
Non le era piaciuto per niente, lui era impacciato ed imbranato, lei aveva solo voglia di levarsi quell'ostacolo.

Arrivò l'ora di cena. Isabel, sperò non ci fosse una replica del pranzo. Non avrebbe sopportato di mangiare pesce un altra volta.
La prima portata fu un insalata di polpo con patate lesse.
A Isabel veniva da piangere.
Carlos fece mettere un cucchiaio di porzione nel piatto della ragazza.
-" forza assaggia, dopo potrai mangiare un'altra cosa, ma voglio che prima mangi tutta questa cucchiaiata! Va bene?"
Isabel guardò ciò che aveva nel piatto e guardò Carlos. Fece un cenno di assenso.
-"a parole bambina!"
Sospirando disse -" si"
Si sforzò di mandare giù il pesce, si aiutò con l'acqua. Le ci vollero 10 minuti per mangiare una cucchiaiata di insalata di polp0.
Ma c'era riuscita aveva mangiato quella schifezza.
Carlos mantenne la promessa. Isabel chiese se avevano qualcosa  con le melanzane.
Le fu servito un pasticcio di melanzane, con prosciutto e mozzarella.
-" divino! Che bontà" Isabel esprimeva gioia per il palato.
-" sono contento che ti piaccia, ma vedi Isabel per stare bene, si deve mangiare di tutto, oggi così,domani un po' di più pesce."
Ma è proprio in fissa con il cibo questo?
Ma perché devo mangiare per forza cose che non mi piacciono?
Questi due mesi qui saranno un inferno.
Spero che Cristina sia riuscita a convincere Juan, o impazzirò!
-" ehi Isabel? Mi stai ascoltando?"
-" em si si, ti ho ascoltato, ho capito"
-" e che cosa ti avrei detto?"
-" che devo mangiare tutto!"
-" Isabel...questo discorso te l'ho fatto prima, ti ho chiesto se stasera ti va bene fare un giro per Taormina!"
Il viso di Isabel s'illuminò, si usciva dalla villa!
-"certo che voglio uscire" era così felice che sorrise perfino a Juan.
-" molto bene bambina, vai a prepararti insieme a Cristina."
Insieme le due amiche corsero a prepararsi, per un po' sembrava essere tornati a Bologna, scherzavano e ridevano.
-" Cristina, hai chiesto a Juan quella cosa?"
Cristina sospirò, guardò l'amica. -"mi spiace, Juan ha detto che non può prendere l'elicottero senza il permesso di suo fratello"
-"ma uffa! Io non voglio stare qua in questo posto, con quel Carlos che mi sta sempre addosso per tutto il tempo."
Cristina era stufa di sentire le lamentele dell'amica, da quando stava con Juan le aveva fatto pesare la sua relazione. Inoltre era  infastidita dal fatto che un Dio greco come Carlos s'interessasse a una come lei!
-" basta Isabel! Sono stufa delle tue lamentele. Goditi questo paradiso in cui stiamo, non sei mai stata in vacanza, la tua vita era tutta Padova, il massimo sei arrivata a Bologna. Quindi basta."
-" mi dici basta? Ma ti rendi conto che non sono libera di mangiare ciò che voglio? Anche a Bologna, per colpa di Juan non potevo uscire con chi volevo, ti ricordi? Doveva tenerci sotto controllo? Ti pare normale?" disse urlando Isabel con i pugni serrati.
Cristina mollò uno schiaffo a Isabel, che rispose subito, restituendone uno. Cristina poi prese per i capelli Isabel che per liberarsi riuscì a morderle un braccio. Continuarono così a litigare fino a che non arrivarono i ragazzi a separarle. Carlos afferrò da dietro una scalciante e arrabbiata Isabel -"lasciami, lasciami andare!" Carlos la strinse ancora di più.
Juan controllò la sua donna e scopri il bel morso lasciatole da Isabel.
-" Isabel?" Con sguardo accusatorio Juan le mostrò il livido.
-" ha cominciato lei, mi ha mollato uno schiaffo e poi mi ha preso per i capelli, l'ho morsa per liberarmi!"
-" sei proprio una bambina Isabel, hai bisogno di essere educata. Questa sera usciranno solo Juan e Cristina, tu rimarrai qui con me, ti punirò come si deve!"
Isabel si afflosciò tra le braccia di Carlos  -"no per favore no, non voglio stare a casa, ti prego Carlos non farmi questo" disse tra le lacrime Isabel.
-" avresti dovuto pensarci prima, ogni azione ha una conseguenza." le disse Carlos
-" ma ha cominciato lei!" disse Isabel singhiozzando
-" è la donna di Juan, sono affari suoi se punirla o no. Certo che tu non la dovevi mordere!"
Juan e Cristina li lasciarono soli.
Carlos la trascinò in camera sua.
Chiuse la porta a chiave.
-" ma perché mi devi punire, per un qualsiasi cosa che non ti aggrada? Non sei mio padre, non sei il mio fidanzato, non sei nessuno per me, sono adulta e vaccinata!" disse Isabel a Carlos non capendo il comportamento dell'uomo.
-" spogliati!"  le ordinò Carlos impaziente.
Isabel sbiancò. Indietreggiò scuotendo la testa, fino a sbattere sul muro.
-" non mi piace ripetermi. Spogliati!"
-" no, non mi spoglio! Vattene via, vattene, sono stufa di tutti voi, maledetta Cristina che quella volta ha conosciuto Juan, un giorno qui e già mi sento all' inferno. Cosa vuoi da me Carlos? Perché non mi lasci stare?"
-" ISABEL!" Carlos le si avvicinò. La ragazza avrebbe voluto essere un tutt'uno con la parete.
L'uomo appoggiò le mani sulla parete vicino al suo viso.
-" Isabel, tu mi appartieni, ho deciso che sarai mia, alla fine dell'estate diventerai mia moglie, entrerai a far parte della famiglia Martinez! Spogliati!
Isabel spalancò gli occhi, cosa le aveva detto Carlos? Sua? Sua moglie?
-" no, no Carlos, non puoi dirmi questo, ci siamo conosciuti oggi, come puoi volermi sposare, dirmi di essere tua? Tu... tu non sei normale, spostati lasciami andare!" Urlò istericamente Isabel.
Carlos appoggiò la fronte su quella della ragazza, con un colpo secco le strappò il vestito di dosso. Isabel urlò. Schiaffeggiò Carlos, che le restituì il ceffone facendola cadere a terra.
Dopo di che la sollevò e la scaraventò nel letto.
Le strappò l'intimo, finalmente era nuda ai suoi occhi.
Isabel cercò di coprirsi con il lenzuolo, ma anche quello le venne strappato di dosso.
-"Isabel, devi imparare ad essere meno impulsiva ed ascoltare di più."
Carlos la girò a pancia in giù, e iniziò a sculacciarla. Le sculacciata rinfocolò il dolore che aveva preso nel pomeriggio, aumentando il malessere.
Isabel pianse lacrime, soffocando le urla nel cuscino.
Poi Carlos la sollevò dal letto e la mise in piedi davanti a lui.
-" hai capito la lezione? O devo andare avanti? Credimi, sono stato molto leggero oggi con te, perché sei ancora una novizia!"
Isabel con i pugni serrati, il volto rigato di lacrime, guardava il pavimento.
Carlos le sollevò il viso con due dita.
-" Isabel non farmi ripetere"
-" si ho capito!"
-" molto bene, ora mettiti a letto, ti raggiungo subito.
Isabel sbarrò gli occhi.
Carlos schioccò le dita. -" Isabel a letto" indicandolo
La ragazza obbedì. Carlos si spogliò nudo, Isabel, con le lacrime agli occhi, voltò la testa dalla parte opposta, arrossendo, l'uomo poi entrò nel letto con lei, ridendo della reazione della ragazza.
-" rilassati, per stasera non ti faccio più nulla. Poi non devi aver paura che ti porta a letto, sono un uomo dai sani principi, la nostra prima volta, sarà la notte del nostro matrimonio. Ma è anche giusto che tu ti abitui a me. So benissimo che sei innocente in tutto e per tutto."
Oh Signore ma cosa le stava dicendo? Non poteva stare lì, dove scappare assolutamente, non aveva tutti i venerdì apposto Carlos, come poteva pensare di sposarla che si erano appena conosciuti?
E poi le doleva il sedere,che male!
Ho tanta voglia di piangere.
Isabel con le spalle all'uomo diede sfogo alle lacrime di frustrazione e dolore.
Carlos la girò e la prese tra le braccia.
La ragazza attonita, rimase incredula nel dover trovare consolazione tra le braccia del proprio carnefice.
Con questo pensiero, esausta per la giornata si addormentò sul petto di Carlos.

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