Cap 29

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20 settembre 2011

-" buon anniversario piccola Isabel!" Il marito diede il buongiorno alla sua piccola mogliettina.
-" buon anniversario mio focoso marito!"
disse cercando di scappare dall'erezione del marito che le puntava il sedere.
Carlos la baciò dietro l'orecchio e la morse piano tra il collo e la spalla, mentre con una mano le accarezzava piano il capezzolo, poi prese la mano di Isabel e l'accompagnò lungo la pancia accarezzandole ogni centimetro di pelle fino a raggiungere il pube, le fece insinuare le dita tra le pieghe del sesso -"su, non essere timida, fammi sentire come ti tocchi!" Isabel s'irrigidì,  ma succhiandole il lobo dell'orecchio e accompagnandola nei movimenti, la convinse ad accarezzarsi.
Isabel cominciò a compiere leggere rotazioni sul clitoride, Carlos l'aiutò ad approfondire il movimento, poi indietreggiò per affondarle dentro, si strinse intorno a lei e tornò a baciarle il collo.
Il respiro di entrambi diventò sempre più veloce, e quando lei cominciò a gemere e a muoversi a ritmo, lui percepì nitidamente che Isabel si trovava sull'orlo dell'orgasmo. Lentamente, le tolse via la mano, attenuando la sensazione di piacere che cresceva dentro di lei strappandole un mugolio di protesta.
La sentì tremare quando le tirò su la mano e se la portò alla bocca; senza riuscire a trattenere un gemito, si infilò le dita bagnate fra le labbra e le succhiò.
-" Carlos!" Imbarazzata Isabel voleva ritrarre la mano, ma l'uomo la trattenne.
Non poteva più aspettare, doveva prenderla. Con un rapido movimento la lasciò e sgusciò di lato. Poi la afferrò per i fianchi e la sospinse a pancia in giù sul materasso. Lei non si oppose e anzi allargò un po' le gambe, appoggiò una guancia rosso fuoco sul lenzuolo mentre i capelli ricadevano disordinatamente tutto attorno, e infine chiuse gli occhi.
Lui restò incantato a osservare l'armonioso splendore del suo fondoschiena. Carlos le apri le grandi labbra, si tuffò a succhiate il nettare , portandola vicino all'orgasmo. Quando la sentì vicina, si fermò sentendola sbuffare. -"Carlooos!"
-" subito, amore,subito!" le rispose il marito che puntò l'erezione dritta contro il sesso, lei lo sentì, si aggrappò al lenzuolo. L'uomo si spinse dentro di lei, si chinò poggiando il ventre sulla schiena, per poterla toccare. Bastarono pochi colpi ed Isabel esplose in orgasmo che la svuotò del tutto. Carlos la raggiunse subito dopo riempiendola del suo seme.
Troppo inebetita la donna non si accorse che il marito le era venuto dentro.
Carlos portò Isabel in bagno e l'aiutò a lavarsi.
-"Carlos! Certe volte quando ti metti sei proprio un cavernicolo!" disse Isabel cercando di camminare in modo decente.
-"cosa ho fatto adesso?" rispose innocentemente lui.
L'occhiataccia della moglie lo fece scoppiare a ridere, tanto che arrivando a tavola, Juan sorridendo chiese al fratello come mai era così di buon umore!
-" è il nostro anniversario oggi!" Carlos guardò Juan con un gran sorrisone  -"aaaah! Bhe per voi ormai è come se fosse anniversario tutti i giorni!" disse Juan beccandosi un occhiata dalla moglie e uno omicida dalla cognata.
-" va bene scusate! E che anch'io sto aspettando, che passino in fretta questi quaranta giorni!"
-" Juan!!" Arizona era imbarazzata. Il suo piccolo, Miguel Antonio Brando era nato il primo di settembre, un po' in anticipo rispetto alla sua data.
Il giorno dopo avrebbero battezzato entrambi i loro figli.
-" scusami piccola! È che ti voglio tanto!"continuò Juan
-" va bene, ma non occorre che lo fai sapere a tutti!"
Arizona era rossa come un peperone e imbarazzatissima.
-"su,su va tutto bene piccola!" continuò Juan che si divertiva tantissimo a stuzzicare la moglie.
Isabel però era molto protettiva nei confronti della cognata, per cui iniziò a lanciargli pezzetti di pane, per fargli capire che era meglio smettesse.
Ma il cognato per contro risposta iniziò a lanciargliele a lei.
Arizona si scambio un occhiata con Carlos... entrambi avevano due bambini per coniugi. Poi scoppiarono a ridere e Isabel e Juan smisero di lanciarsi i pezzetti di pane, e si unirono alle risate.

I bimbi vennero battezzati nella stessa chiesa, in cui i genitori si era sposati.
Tutta l'isola partecipò alla grande festa. Nella villa Martinez, vennero allestiti tavoli imbanditi, tutto il giorno, si ballava e si cantava. In mezzo alla folla c'era anche Selina, per non dare nell'occhio si vestì con un tipico vestito messicano, esattamente com'erano vestite la maggiore parte delle donne dell'isola.
-"Bettany, ci sei anche tu?"
-" si, mio marito vuole che partecipiamo, dice che è un grande onore per noi! A me fa solo rabbia!
Hai novità con il tuo amico?"
-" no, se Carlos e Juan non escono insieme dall'isola, non possiamo far partire la missione, dobbiamo pazientare!" le disse Selina.
-" io non ho più pazienza!"ribattè Bettany
Selina le accarezzò un braccio per confortarla.
-" Bettany, non ti devi allontanare da me! Vieni subito qui!" Il marito la reguardì. Con un ultima occhiata a Selina, la donna si allontanò e raggiunse il marito.
Come ogni festa grande, dei Martinez, il cibo veniva portato al villino degli anziani.
Cristina lavorava incessantemente. Era stanca non c'è la faceva più!
-" Cristina! Corri nel bagno della stanza 53. Il signor Franco a intasato il water!"
-" ooh che schifo" Cristina rassegnata andò nella stanza dell'anziano signore.
-" ecco Cristina, signor Franco adesso risolverà il problema." Disse l'infermiera.
-" Cristina finito qui, vieni giù a mangiare qualcosa, oggi i Martinez hanno dato una grande festa all'isola.  Sono stati battezzati i loro figli.
Guarda Cristina! Nel giornale locale ci sono le foto dei due piccoli. Questo è il futuro boss e questo è il figlio di Juan. È così piccolo perché è nato il primo di settembre." L'infermiera guardava meravigliata quei due bimbi, non si accorse che Cristina era impallidita.
La donna se ne andò lasciandola  sola.
Cristina s'inginocchiò, e si mise ad urlare a squarciagola gola.
-"nooooooo! Nooo, il mio Juan!" Cristina piangeva, sentiva un grande vuoto dentro di se, il bambino poteva essere suo, se solo si fosse comportata diversamente. Era così disperata che corse fuori dalla struttura urlando, voleva porre fine alla sua vita, ma il collare le impedì di farlo. Appena uscì dal parco la scossa parti potente e la inchiodò a terra come effetto di un teaser. Subito dovettero arrivare delle donne per aiutarla.
La riportarono dentro.
Venne rimproverata e rimessa a lavorare.
Da quel giorno Cristina seguì tutto in modo come un automa, smise di parlare, chiudendosi in se stessa.

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